Scaglioni Irpef 2024: aliquote, calcolo e novità 

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Aggiornato: 10/06/2024, 03:24 pm

Giulia Adonopoulos
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Gli scaglioni Irpef determinano la percentuale di tasse che deve essere pagata sul reddito dichiarato. In Italia, il sistema Irpef (acronimo di Imposta sul reddito delle persone fisiche) è progressivo, il che significa che l’aliquota aumenta al crescere del reddito. In sintesi: chi ha uno stipendio più alto pagherà più tasse sul reddito rispetto a un lavoratore con uno stipendio più basso. Nel 2023 gli scaglioni Irpef erano quattro, ciascuno con un’aliquota differente, ma con la nuova legge di bilancio 2024 e la riforma dell’Irpef, gli scaglioni Irpef nel 2024 diventano tre. Inoltre, è stato deciso il taglio del cuneo fiscale: i lavoratori dipendenti che hanno imponibili contributivi fino a 25.000 euro hanno uno sconto dei contributi del 7%; chi ha un imponibile contributivo compreso tra 25.001 e 35.000 euro ha uno sconto dei contributi del 6%.

Quali sono i nuovi scaglioni Irpef nel 2024?

Per il 2024 la legge di bilancio (qui il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale) stabilisce tre scaglioni Irpef a partire dal 1° gennaio 2024, con quote incrementali all’aumentare del reddito del contribuente. Gli scaglioni passano da quattro a tre, con l’accorpamento dei primi due. Se le vecchie aliquote Irpef erano:


Numero Scaglione Reddito Aliquote IRPEF Imposta sui redditi intermedi
fino a 15.000€ 23% 23% sull’intero importo, fino a 3.450€ (no tax area fino a 8.174€)
da 15.000,01€ a 28.000€ 25% 3.450€ + 25% sul reddito oltre i 15.000€, fino a 28.000€
da 28.000,01€ a 50.000€ 35% 6.700€ + 35% sul reddito oltre i 28.000€, fino a 50.000€
oltre 50.000€ 43% 14.400€ + 43% sul reddito oltre i 50.000€

Nel 2024, a seconda della tua RAL (Retribuzione Annua Lorda), rientrerai in uno dei seguenti scaglioni:


Nuovi scaglioni Reddito Aliquote IRPEF Imposta sui redditi intermedi
fino a 28.000€ 23% 23% sull’intero importo, fino a 6.440€
da 28.000,01€ a 50.000€ 35% 6.440 € + 35% il sul reddito oltre i 28.000€, fino a 50.000€
oltre 50.000€ 43% 14.140€ + 43% sul reddito oltre i 50.000€

Cosa sono gli scaglioni Irpef?

Gli scaglioni Irpef vengono utilizzati per determinare l’imposta totale che il cittadino deve pagare applicando ai vari livelli di reddito aliquote differenti, con l’obiettivo di garantire un sistema fiscale progressivo, dove chi guadagna di più paga una percentuale di tasse maggiore.

Questi scaglioni sono quindi stabiliti in ordine progressivo: la progressività dell’Irpef serve a garantire il principio di capacità contributiva, che prevede che chi ha un reddito superiore contribuisca in misura maggiore al finanziamento della spesa pubblica.

Questo principio è stabilito dall’articolo 53 della Costituzione Italiana, secondo cui ogni cittadino deve concorrere alla spesa pubblica secondo le proprie possibilità, da cui si evince che l’aliquota più bassa sarà collegata alla prima parte del reddito secondo gli scaglioni, mentre le aliquote successive verranno applicate sulla parte di reddito che supera lo scaglione precedente.

Esiste anche una no-tax area, che rappresenta una soglia di reddito al di sotto della quale non si è soggetti all’Irpef grazie a un meccanismo di detrazioni, la cui soglia è fino a 8.500€.

Infine, all’Irpef si aggiungono le addizionali Irpef, che sono percentuali fissate dagli enti locali. La misura di queste addizionali varia da ente a ente, ma generalmente non supera il 3,3% per le Regioni e lo 0,8% per i Comuni. Nota: il Comune di Roma ha una deroga che permette di applicare lo 0,90%. Puoi consultare l’elenco completo delle addizionali Irpef suddivise per regioni sul sito del Ministero delle Finanze.

Come si fa a calcolare l’Irpef?

Il primo passo per calcolare l’aliquota Irpef è determinare lo scaglione di reddito in cui ci si trova. Se ad esempio hai un reddito di 25.000€, il tuo scaglione Irpef sarà il primo. Per qualsiasi dubbio puoi consultare la tabella degli scaglioni e aliquote Irpef 2024 sopra.

Ricorda che a partire dal secondo scaglione, si applicherà la prima aliquota alla parte di reddito che rientra nel primo scaglione e la seconda aliquota alla parte di reddito eccedente il primo scaglione e rientrante nel secondo.
Per esempio, se un lavoratore ha un reddito di 32.000€, sarà così tassato:

al 23% per la parte fino a 28.000€, per un’aliquota complessiva di 6.440€;

al 35% per la porzione restante (4.000€), per un’aliquota di 1.400€.

In questo caso, quindi, l’aliquota Irpef complessiva dovuta, al lordo di ulteriori oneri detraibili, è di 7.840€. Con le vecchie aliquote 2023, l’Irpef dovuta sarebbe stata pari a 8.500€.

A questa quota bisogna aggiungere le aliquote addizionali di regione e comune in cui si è residenti al 1° gennaio dell’anno in cui si riferiscono le addizionali per avere il valore finale di tassazione sul proprio reddito.
Tieni a mente che per il calcolo dell’aliquota Irpef devi:

  • Determinare il tuo reddito complessivo
  • Sottrarre da questo le spese deducibili, che lo ridurranno
  • Ottenere il tuo reddito imponibile
  • Applicare l’aliquota corrispondente al tuo scaglione di reddito
  • Calcolare l’importo Irpef dovuto
  • Dall’imposta lorda calcolare l’imposta netta tenendo conto delle detrazioni spettanti (come spese sanitarie, per l’istruzione, per l’affitto, gli interessi per i mutui, i premi assicurativi ecc…).

Nota bene: I fringe benefit e i bonus che non rientrano nelle soglie di esenzione previste dalla legge concorrono alla formazione del reddito Irpef. Nel 2024 il limite dei fringe benefit esentasse è di 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico e 1.000 euro per tutti gli altri lavoratori dipendenti. Tra questi troviamo l’alloggio di servizio, l’auto e il telefono, a cui da quest’anno si aggiungono le spese per le utenze domestiche (acqua, luce e gas), per l’affitto e gli interessi del mutuo sulla prima casa.

Come cambiano gli stipendi con la nuova Irpef?

La legge di bilancio 2024 ha esteso per tutto il 2024 lo sgravio sui contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti a carico dei lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, a eccezione dei lavoratori domestici, nell’ambito delle misure per ridurre il cuneo fiscale.

Per chi ha una RAL fino a 35.000€ (2.692€ al mese) è prevista una riduzione contributiva del 6%, mentre per chi percepisce una RAL fino a 25.000€ (1.923€ al mese) il taglio del cuneo fiscale è del 7%. La retribuzione imponibile è calcolata su base mensile e su tredici mensilità. È importante notare che nel 2024 la tredicesima mensilità non beneficia dello sconto contributivo.

Il MEF afferma che la riduzione del cuneo fiscale-contributivo e la nuova aliquota Irpef comporteranno un aumento in busta paga dei lavoratori dipendenti fino a 1.298 euro all’anno.

Ulteriori novità del 2024 riguardano, inoltre:

  • La detrazione da lavoro dipendente con un aumento di 75 euro. Passa da 1.880 a 1.955 euro la detrazione per i titolari di redditi di lavoro dipendente e per i redditi assimilati, a condizione che il reddito complessivo non superi 15.000 euro. In altri termini, per il 2024, la no-tax area sale a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti.
  • La riduzione dell’ammontare delle detrazioni spettanti per alcuni oneri per i redditi superiori a 50mila euro. La detrazione è stata fissata al 19%, con un taglio pari a 260 euro, e interessa anche le erogazioni liberali a favore dei partiti politici e i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi. Per i titolari di reddito complessivo superiore a 120.000 euro, la decurtazione di 260 euro sarà applicata alla detrazione dall’imposta lorda che risulta già ridotta per effetto della riduzione progressiva delle detrazioni del 19% introdotta dalla manovra per il 2020 e regolata dall’articolo 15, comma 3-bis, del TUIR.

Scaglioni Irpef: Domande frequenti

Quanti scaglioni IRPEF esistono?

Per il 2024 esistono tre scaglioni Irpef:
1) Fino a 28.000€: aliquota al 23%
2) Da 28.001€ a 50.000€: aliquota al 35%
3) Oltre i 50.001€: aliquota al 43%.

Come si calcola la nuova Irpef 2024?

L’Irpef si applica sul reddito complessivo del soggetto e si calcola sottraendo dall’imposta lorda le detrazioni previste dalla normativa: ad esempio, le detrazioni previste per tipologia di reddito prodotto (lavoro dipendente, pensione, autonomo), la detrazione per il coniuge, i figli (di età pari o superiore a 21 anni) e altri familiari a carico, e le detrazioni riconosciute a fronte di alcune tipologie di spese sostenute durante l’anno (come salute, istruzione, interessi per il mutuo dell’abitazione, ecc). Inoltre vanno sottratti i crediti d’imposta spettanti.

Quando entrano in vigore le nuove aliquote Irpef 2024?

Le nuove regole per il calcolo dell’Irpef, con tre aliquote corrispondenti a tre scaglioni, si applicano dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024. Per quanto riguarda le pensioni, la riduzione degli scaglioni Irpef da quattro a tre è stata applicata dal cedolino di marzo 2024, riconoscendo il conguaglio riferito alle mensilità precedenti. Come si legge nella nota INPS: “Dal rateo di pensione di marzo 2024 l’INPS procede all’applicazione delle novità introdotte dal decreto legislativo 30 dicembre 2023, n. 216. Le trattenute Irpef vengono quindi effettuate sulla base della riduzione da quattro a tre degli scaglioni di reddito. Sono inoltre adeguati gli importi delle detrazioni personali da lavoro dipendente sulle prestazioni sulle quali sono riconosciute in alternativa alla detrazione da pensione”.

Quante tasse si pagano su 100 mila euro?

Una RAL di 100.000€ lordi posiziona il soggetto nel terzo scaglione Irpef, cui corrisponderà, con questo specifico reddito, un’imposta lorda di 35.900€ lordi. A questa imposta andranno aggiunte le addizionali regionali e comunali, diverse a seconda della propria residenza, e sottratte le eventuali detrazioni previste per avere il reale importo netto dell’aliquota.

Quanto si paga di Irpef su 30.000 euro?

Chi ha un reddito di 30.000 euro è soggetto a un’aliquota Irpef del 35%, che si applica sui redditi da 28.000,01€ a 50.000€. Per sapere quante tasse si pagano, bisogna calcolare la differenza tra la RLI (Rendita Lavoro Indipendente) e il limite inferiore dello scaglione, quindi: 30.000€ – 28.000,01€ = 2.000€. Si deve poi applicare l’aliquota del 35% a questa differenza: 2.000€ * 35% = 700€. Tieni a mente che questo è un calcolo semplificato, che non tiene conto di eventuali detrazioni a cui si ha diritto, né dell’abbattimento che i costi sostenuti operano sul reddito imponibile. Per un calcolo preciso si consiglia di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o un commercialista.

Quanto pago di tasse su 35.000 euro?

Per chi ha una RAL fino a 35.000€, è previsto uno sgravio del 6% sui contributi previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti a carico dei lavoratori dipendenti pubblici e privati.

Quanto pago di tasse su 50.000 euro?

Se hai un reddito di 50.000 euro, sei nel secondo scaglione Irpef, con un’aliquota del 35% e un’imposta sui redditi che ricadono nello scaglione precedente che ammonta a 6.440€. Le tasse che pagherai dipendono, però, anche dalle detrazioni o deduzioni a cui puoi avere diritto. Senza tener conto di queste, il primo passo per calcolare quante tasse pagherai è determinare il reddito imponibile eccedente, pari al reddito totale meno il limite inferiore dello scaglione (50.000€ – 28.000€ = 22.000€), poi calcolare l’imposta sul reddito eccedente (35% x 22.000€ = 7.700€), e infine sommare l’imposta sui redditi intermedi e l’imposta sul reddito eccedente. Quindi, 6.440€ + 7.700€ = 14.140€. Sarà questa l’Irpef da pagare su un reddito di 50.000€.

Chi determina gli scaglioni dell’Irpef?

Le soglie degli scaglioni Irpef sono determinate dalla Legge di Bilancio in vigore, approvata dal Parlamento italiano sotto proposta del governo. La finanziaria stabilisce le aliquote e gli scaglioni di reddito per l’anno fiscale successivo. Il decreto legislativo di riforma dell’Irpef per il 2024 apporta modifiche agli scaglioni del 2023, riducendoli da quattro a tre e modificando l’aliquota di riferimento fino a 28mila euro.

Chi ci guadagna con i nuovi scaglioni Irpef 2024?

Con le fasce degli scaglioni Irpef che passano da quattro a tre, chiunque abbia un reddito lordo compreso tra 15.000,01€ e 28.000€ si troverà a pagare un’aliquota più bassa del 2% rispetto al 2023, passando nel primo scaglione e scendendo quindi al 23% di aliquota Irpef. Gli altri scaglioni sono rimasti immutati.

Quali sono gli oneri deducibili da sottrarre al reddito per calcolare l'aliquota Irpef?

Gli oneri deducibili rappresentano una serie di spese che possono essere sottratte dal reddito complessivo, riducendo così l’importo sul quale viene calcolata l’Irpef. Alcuni esempi di oneri deducibili includono:

  • Contributi previdenziali obbligatori: tutti i contribuenti possono dedurre i contributi previdenziali obbligatori nella determinazione del reddito complessivo.
  • Spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato: queste possono essere dedotte, anche in modo forfettario. Si tratta di spese necessarie per l’esercizio dell’attività lavorativa, come ad esempio le spese di viaggio e di formazione.
  • Interessi passivi su mutui ipotecari: deducibili fino a un certo limite, in base alla legge vigente.
  • Altri oneri deducibili: includono i contributi versati per l’assicurazione sulla vita, i contributi per forme di previdenza complementare, le spese sanitarie sostenute per sé stessi e i familiari a carico, le spese per l’istruzione dei figli, l’assegno del mantenimento all’ex coniuge, ecc.

Ricorda che l’elenco degli oneri deducibili può variare in base alle modifiche legislative e alle specifiche situazioni personali.

Come sarà la nuova Irpef per i pensionati?

Per i pensionati, le nuove aliquote Irpef previste dalla riforma fiscale per il 2024 sono state rese effettive solo da marzo. Per le pensioni tra i 15.000 e i 28.000€ lordi la trattenuta Irpef scende dal 25% al 23%, mentre per le pensioni tra i 28.000 euro e i 50.000 euro è del 35%. Sui redditi oltre i 50.000 euro annui si applica un’aliquota Irpef del 43%. Attenzione, però, alle addizionali comunali Irpef, che possono pesare sul cedolino della pensione, specie nei casi in cui sono state aumentate. Per conoscere l’addizionale comunale all’Irpef nel tuo comune vai qui.

Come cambiano le detrazioni per i pensionati nel 2024?

Le detrazioni da applicare ai redditi da pensione non sono state modificate nel 2024 e restano in vigore quelle stabilite dalla legge di bilancio 2022. Per redditi fino a 8.500€ viene riconosciuta una detrazione di 1.955€. Per i redditi superiori, la detrazione viene calcolata applicando alla detrazione base di 700€ un correttivo calcolato sul reddito effettivamente percepito. Il meccanismo è tale che le detrazioni vanno diminuendo all’aumentare del reddito fino ad azzerarsi per redditi da pensione superiori a 50.000€.

Cosa cambia nel 730 del 2024?

A partire dal 2024, per i contribuenti lavoratori dipendenti e pensionati che fanno la dichiarazione dei redditi con il modello 730, c’è una nuova modalità di compilazione delle informazioni reddituali e fiscali, il modello 730 semplificato.

Tra le altre novità, nel 2024 si può presentare il modello 730 anche per dichiarare alcuni redditi per i quali prima era necessario presentare il modello Redditi PF, per esempio per comunicare dati relativi alla rivalutazione del terreni, per dichiarare dei redditi di capitale di fonte estera assoggettati a imposta sostitutiva, o per assolvere agli adempimenti relativi agli investimenti all’estero e alle attività estere di natura finanziaria.

Inoltre, è stata confermata la riduzione dal 10 al 5% l’imposta sostitutiva applicabile ai premi di produttività dei lavoratori dipendenti del settore privato, e le detrazioni per i figli a carico spettano solo per i figli dai 21 anni in su, mentre le detrazioni per i figli minorenni e le maggiorazioni per i disabili sono state sostituite dal 2022 dall’assegno unico.

Altre novità riguardano il Super bonus (per le spese del 2023 non si applica più, salvo eccezioni, una percentuale di detrazione del 110%, ma del 90%) e il bonus mobili (per il periodo d’imposta 2023, il limite di spesa massimo su cui calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici è di 8.000 euro). Per tutti i dettagli, leggi: 730 2024, istruzioni e Cosa si può scaricare con il 730 nel 2024.

Chi beneficia del taglio del cuneo fiscale 2024?

Il taglio del cuneo fiscale, che rimane al 6% per le retribuzioni mensili imponibili fino a 2.692€ e al 7% per quelle fino a 1.923€ al netto della tredicesima riguarda i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, anche apprendisti, mentre sono esclusi i lavoratori domestici.

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