Cos’è un indirizzo IPv6, pro e contro

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Pubblicato: 09/04/2024, 08:31 am

Giulia Adonopoulos
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Un indirizzo IPv6 rappresenta la nuova generazione del protocollo di indirizzamento internet, progettato per superare i limiti del precedente IPv4. L’IPv6 ha numerosi vantaggi rispetto al suo predecessore, tra cui una vasta gamma di indirizzi disponibili e maggiore sicurezza di navigazione. Per contro, talvolta questo IP di navigazione risulta incompatibile con le vecchie tecnologie.

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Cosa vuol dire IPv6?

IPv6, o Internet Protocol versione 6, rappresenta la nuova evoluzione del protocollo Internet (IP) che definisce come i dati vengono inviati e ricevuti su Internet. Questa versione introduce importanti miglioramenti rispetto alla precedente (IPv4), tra cui uno spazio di indirizzi IP molto più ampio, che risponde all’esigenza di fornire un numero sufficiente di indirizzi univoci per il sempre crescente numero di dispositivi connessi a Internet.

Il protocollo IPv6, sviluppato negli anni ’90, ha iniziato a diffondersi a partire dalla metà degli anni 2000. Tuttavia, a causa delle sue differenze significative rispetto al IPv4 e della mancanza di retrocompatibilità, la sua adozione è stata lenta.

IPv6 rappresenta una versione rivoluzionaria del protocollo Internet, progettata per superare le limitazioni di IPv4, che a sua volta era diventato il protocollo standard per la comunicazione su Internet.

L’IPv6 utilizza infatti un formato di indirizzo a 128 bit, in grado di generare un numero praticamente illimitato di indirizzi unici, rispetto ai circa 4,3 miliardi di indirizzi disponibili con l’IPv4. Questo aumento significativo del numero di indirizzi IP è fondamentale per affrontare l’esaurimento degli indirizzi IPv4, garantendo la continuità e l’efficienza della rete.

Oltre alla capacità di indirizzamento estesa, un IPv6 offre miglioramenti nella sicurezza e nell’efficienza della rete: la sua implementazione garantisce una crittografia end-to-end e un controllo di integrità migliorato, assicurando così una maggiore sicurezza dei dati in transito. La crittografia end-to-end è un sistema di comunicazione cifrata in cui solo i mittenti e i destinatari possono leggere i messaggi. Questo sistema evita che terze parti, come ISP (Internet Service Provider, o in italiano provider di servizi Internet) e gestori di rete leggano o alterino i messaggi scambiati. I messaggi vengono cifrati dal mittente e decifrati dal destinatario, senza che terze parti li possano decifrare, garantendo così la privacy della comunicazione e l’autenticità della stessa.

Inoltre, caratteristiche come l’autoconfigurazione degli indirizzi IP e l’ottimizzazione del routing rendono un IPv6 più efficiente e veloce rispetto al IPv4. Con queste funzionalità avanzate, IPv6 non solo risponde alle esigenze attuali di Internet, ma si pone anche come una soluzione sostenibile per il futuro della connettività globale.

Perché è stato introdotto l’IPv6?

La transizione da IPv4 a IPv6 è un passo essenziale per supportare l’espansione continua di Internet e la crescente domanda di connettività in tutto il mondo.

IPv6 è stato introdotto per affrontare l’esaurimento degli indirizzi IPv4, fornendo un numero quasi infinito di indirizzi unici.

Inoltre, con l’IPv6 sono stati introdotti anche miglioramenti in termini di sicurezza, gestione degli indirizzi e prestazioni, rendendolo una soluzione efficace per le esigenze future del mondo digitale.

Con l’IPv6 è previsto che ogni dispositivo abbia almeno un indirizzo pubblico che sia raggiungibile su Internet, garantendo una comunicazione globale. Questo tipo di indirizzo, noto come Global Unicast Address (GUA), è univoco e spesso è configurato automaticamente dal sistema operativo del dispositivo. Questa caratteristica è fondamentale per la facilitazione della comunicazione tra dispositivi connessi, assicurando che ogni device fisso o mobile possa essere identificato in modo unico e accessibile da qualsiasi parte del mondo.

Come funziona l’IPv6?

Un IPv6 funziona come una versione avanzata ed espansa del protocollo IP, che è essenziale per il trasferimento di dati su internet.

Evidenziamo le caratteristiche principali di un IPv6:

  • Indirizzamento a 128-bit: a differenza di IPv4 che usa indirizzi a 32-bit, IPv6 utilizza 128-bit. Questo permette un numero quasi infinito di indirizzi unici, risolvendo il problema della scarsità di indirizzi IP.
  • Autoconfigurazione: dispositivi con IPv6 possono configurare automaticamente il proprio indirizzo IP senza bisogno di un server DHCP (Dynamic Host Configuration Protocol, in italiano “protocollo di configurazione IP dinamica”), facilitando la connessione alla rete.
  • Efficienza del routing: semplifica gli header dei pacchetti, ovvero l’intestazione che contiene informazioni su come trasportare i dati, rendendo il routing più efficiente e veloce.
  • Nessun NAT (Network Address Translation): con un quasi infinito numero di indirizzi disponibili, IPv6 elimina la necessità del NAT, permettendo a ogni dispositivo di avere un indirizzo unico, migliorando la connettività e la qualità del servizio.
  • Sicurezza migliorata: include supporto nativo per IPSec (IP Security, ovvero sicurezza del IP), che fornisce crittografia end-to-end e autenticazione, migliorando la sicurezza dei dati trasmessi.

L’IPv6 semplifica anche il processo di trasmissione dei dati: grazie a un’intestazione più snella rispetto a quella di IPv4, il traffico di rete viene gestito in modo più efficiente. Questo porta a una riduzione del carico sui router e a una velocità di trasmissione dati superiore.

Infine, la diretta assegnazione di indirizzi IP pubblici ai dispositivi elimina la necessità di NAT (Network Address Translation), permettendo una comunicazione più diretta e meno complessa.

Cosa cambia da IPv4 a IPv6?

Nell’evoluzione del mondo digitale, la transizione da IPv4 a IPv6 rappresenta una svolta cruciale. Questo cambiamento, guidato dalla necessità di indirizzi IP più numerosi e da una migliore sicurezza ed efficienza della rete, offre diverse novità significative. Prima fra tutte, IPv6 dispone di un numero quasi illimitato di indirizzi IP grazie al suo formato a 128 bit, rispetto ai 32 bit di IPv4. Questo si traduce in una capacità vastamente superiore per accomodare la crescente quantità di dispositivi connessi. Inoltre, IPv6 introduce miglioramenti in termini di sicurezza, grazie all’inclusione di IPSec, che garantisce autenticazione e privacy.

Per un esempio più semplice e diretto, consideriamo un indirizzo IPv4 e un indirizzo IPv6:

  • IPv4: 192.168.1.1
  • IPv6: 2001:0bd8:85a3:0000:0000:8c2e:0370:7334

L’indirizzo IPv4 è composto da quattro numeri separati da punti, ognuno dei quali può variare da 0 a 255. Questo formato è comune e facile da riconoscere, ma ha limiti in termini di quantità di indirizzi disponibili.

L’indirizzo IPv6, invece, è composto da otto gruppi di numeri e lettere separati da due punti, ognuno dei quali può variare da 0000 a FFFF. Questo formato è molto più ampio, consentendo un numero quasi infinito di indirizzi unici, risolvendo il problema dell’esaurimento degli indirizzi IPv4

Leggi anche: Come cambiare indirizzo IP?

Quali sono pro e contro di passare da IPv4 a IPv6?

Passare da IPv4 a IPv6 rappresenta un importante aggiornamento nella gestione delle reti Internet. Mentre IPv4 ha alimentato l’espansione di Internet per decenni, le sue limitazioni sono diventate evidenti con l’aumento esponenziale dei dispositivi online. IPv6, con le sue capacità estese e funzionalità migliorate, è progettato per soddisfare le esigenze moderne e future di Internet.

Pro

  • IPv6 offre un numero quasi infinito di indirizzi IP unici, risolvendo il problema dell’esaurimento degli indirizzi IPv4. Questo aspetto è fondamentale per i servizi VoIP, poiché ogni dispositivo che utilizza VoIP richiede un indirizzo IP univoco. Con l’espansione di IPv6, le limitazioni degli indirizzi diventano meno problematiche, facilitando i servizi VoIP ed evitando problemi di sovrapposizione di IP.
  • IPv6 fornisce autenticazione, integrità e confidenzialità dei dati trasmessi.
  • Gli indirizzi IPv6 possono essere assegnati automaticamente, semplificando la gestione della rete.
  • IPv6 elimina la necessità di NAT, riducendo il carico di elaborazione dati e migliorando l’efficienza del routing.

Contro

  • La coesistenza di IPv4 e IPv6 richiede soluzioni di transizione, che possono richiedere tempo o spese economiche.
  • Alcuni dispositivi o applicazioni potrebbero non essere compatibili con IPv6, limitando la sua adozione.

La scelta di passare da IPv4 a IPv6 dipende da vari fattori, tra cui le esigenze specifiche di rete, le risorse disponibili e la volontà di adottare nuove tecnologie.

IPv6 e VPN sono sempre compatibili?

IPv6 e VPN (Virtual Private Network) sono strettamente correlati, in quanto l’IPv6 rappresenta l’evoluzione del protocollo Internet che fornisce un numero quasi infinito di indirizzi IP, risolvendo il problema dell’esaurimento degli indirizzi IPv4. Tuttavia, la transizione verso IPv6 presenta sfide, tra cui la necessità di supporto IPv6 da parte delle VPN.

Molte VPN attuali non offrono supporto completo per IPv6 a causa della sua ancora limitata adozione e della complessità aggiuntiva che comporta. Questo può portare a problemi di connettività e sicurezza, come l’esposizione del traffico IPv6 o l’impossibilità di accedere a reti IPv6. Pertanto, è importante scegliere una VPN che supporti IPv6 per garantire la sicurezza e la privacy durante la navigazione su Internet.

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Leggi anche: Cosa fare se la VPN non funziona

Come configurare un IPv6?

Per configurare un IPv6 puoi procedere in diversi modi. Vediamo insieme i percorsi più comuni:

  • Assegnare manualmente un indirizzo IPv6 al proprio dispositivo, ma richiede di conoscere il prefisso delegato dal tuo ISP. Questo metodo è problematico se il prefisso cambia nel tempo.
  • Configurare il server DHCPv6 sul proprio router per assegnare automaticamente gli indirizzi IPv6 ai dispositivi di rete. Questo metodo è simile a quello previsto per IPv4.
  • I dispositivi che supportano IPv6 possono auto-configurarsi e assegnarsi un indirizzo IPv6 utilizzando lo SLAAC (Stateless Address Auto-Configuration). Questo sistema non richiede di mantenere una lista di IP assegnati come DHCPv6.

La configurazione dipende dal sistema operativo e dal dispositivo che si sta utilizzando: alcuni dispositivi potrebbero non supportare un server DHCPv6, rendendo difficile l’uso di questo metodo, o potrebbero anche non supportare affatto un IPv6, se di vecchia generazione.

Come verificare se IPv6 è stato attivato correttamente?

A seconda del dispositivo, è necessario seguire una procedura differente per verificare se l’indirizzo IPv6 sia stato attivato correttamente.

Su Windows:

  1. Apri il Prompt dei Comandi come amministratore
  2. Digita “ipconfig” e premi Invio
  3. Cerca un indirizzo IPv6 nella lista: se vedi un indirizzo che inizia con 2000:: o simile, significa che IPv6 è attivo

Su macOS:

  1. Apri il Terminale
  2. Digita “ifconfig” e premi Invio
  3. Cerca un indirizzo IPv6 nella lista: se vedi un indirizzo che inizia con 2000:: o simile, significa che IPv6 è attivo

Su Linux:

  1. Apri il Terminale
  2. Digita “ip -6 addr” e premi Invio
  3. Cerca un indirizzo IPv6 nella lista: se vedi un indirizzo che inizia con 2000:: o simile, significa che IPv6 è attivo

Su dispositivi mobile (Android, iOS):

  1. Apri l’App Impostazioni/Impostazioni di Sistema
  2. Vai a Wi-Fi e seleziona la tua rete
  3. Cerca un’opzione che indica se l’IPv6 è attivo o abilitato

Allo stesso modo puoi procedere anche a disabilitare un indirizzo IPv6, invertendo l’opzione dell’ultimo passaggio.

Perché disabilitare temporaneamente un indirizzo IPv6?

Ci sono diverse ragioni per cui si potrebbe voler disabilitare temporaneamente un indirizzo IPv6 su un dispositivo o una rete. Vediamo insieme i casi più comuni:

  • Compatibilità con applicazioni o dispositivi. Alcune applicazioni o dispositivi più vecchi potrebbero non supportare adeguatamente IPv6. In questi casi, disabilitare IPv6 può prevenire problemi di connessione o di funzionamento. Ad esempio, dalle recensioni presenti in rete, alcune piattaforme di streaming online hanno riscontrato problemi di connessione al profilo utente a causa di indirizzi IPv6.
  • Risoluzione problemi di rete. Disabilitare IPv6 può aiutare nella diagnosi e risoluzione di problemi di rete. Se si sospetta che l’IPv6 sia causa di problemi di connettività o di prestazioni, disabilitarlo temporaneamente può aiutare a identificare la fonte del problema, o quantomeno a escluderlo dalle possibilità.
  • Sicurezza. In alcuni casi, le reti potrebbero non essere completamente sicure con IPv6 a causa di configurazioni non ottimali o di lacune nella sicurezza. Disabilitare IPv6 può essere una misura temporanea per proteggere i dati fino a quando non si implementano adeguate misure di sicurezza.

È importante ricordare che la disabilitazione di un IPv6 dovrebbe essere una misura temporanea: a lungo termine, infatti, è consigliabile garantire la compatibilità con IPv6, in quanto protocollo di rete destinato a diventare lo standard globale.

Domande frequenti

Quanti indirizzi IP differenti si possono gestire con IPv6?

IPv6 permette di gestire un numero di indirizzi IP estremamente alto, risolvendo definitivamente il problema dell’esaurimento degli indirizzi IPv4.

Qual è la differenza tra IPv4 e IPv6?

La differenza principale tra IPv4 e IPv6 risiede nel numero di indirizzi IP disponibili. IPv4 utilizza un formato a 32 bit, consentendo circa 4 miliardi di indirizzi unici, mentre IPv6 utilizza un formato a 128 bit, offrendo un numero quasi illimitato di indirizzi IP.

Qual è il mio indirizzo IPv6?

Per scoprire il proprio indirizzo IPv6 e verificare se sia o meno attivo occorre verificare le informazioni di sistema del dispositivo con cui ci si è connessi. Per riconoscerlo più facilmente, un esempio di codice IPv6 è: 2001:0bd8:85a3:0000:0000:8e2a:0370:7334.

Cosa succede se disattivo IPv6?

Disattivare il proprio IPv6 può causare problemi di accessibilità per dispositivi che utilizzano solo IPv6, rendendoli inaccessibili. Potrebbe anche influire sulla gestione di applicazioni che utilizzano esclusivamente IPv6 o causare una temporanea interruzione del flusso di dati in entrata.

Dovrei usare un indirizzo IPv6?

Dovresti usare un indirizzo IPv6 se desideri beneficiare di un numero quasi infinito di indirizzi IP, migliorare la sicurezza di navigazione e assicurarti che il tuo sistema sia pronto per il futuro della rete Internet. Tuttavia, considera che la transizione da IPv4 a IPv6 potrebbe creare problemi di compatibilità con dispositivi e servizi che non supportano ancora IPv6, come ad esempio smartphone e computer di vecchia generazione.

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