VPN tunnel: che cos’è e come funziona

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Pubblicato: 12/09/2023, 03:36 pm

Benedetta Giuliani
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Le VPN sono sempre più usate da aziende e privati per proteggere la privacy in rete. Una delle funzioni più importanti di una VPN è la creazione di un tunnel sicuro tra i dispositivi dell’utente e internet, in grado di aumentare la privacy e offrire una maggiore protezione contro le minacce informatiche.

Continua a leggere per saperne di più sul tunnel VPN: come si crea, come funziona e che ruolo ha nella tutela dei dati sensibili.

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Che cos’è un tunnel VPN?

Un tunnel VPN è un collegamento sicuro e crittografato tra il dispositivo di un utente e internet attraverso una rete privata virtuale. Il meccanismo può essere riassunto nel seguente modo: la VPN cripta i dati dell’utente e li indirizza verso un server VPN remoto, per poi decriptarli e inviarli all’indirizzo di destinazione.

Questa connessione crittografata contribuisce alla tutela della privacy e dei dati, nonché alla sicurezza delle attività in rete, proteggendo l’utente da eventuali attacchi informatici e assicurando la riservatezza dei dati inviati durante l’utilizzo di reti pubbliche.

Cos'è lo split tunneling nelle VPN?

Lo split tunneling delle VPN consente agli utenti di decidere quando il traffico internet debba passare attraverso il tunnel VPN e quando lo debba invece evitare, in modo da consentire l’accesso diretto a internet.

Questa funzionalità può migliorare le prestazioni della rete e ridurre il traffico che veicola, permettendo di raggiungere più rapidamente le risorse al di fuori della VPN.

Lo split tunneling, tuttavia, può rappresentare un rischio in termini di sicurezza: il traffico che non passa attraverso la VPN, infatti, potrebbe essere facilmente intercettabile in quanto non crittografato. Per questa ragione, è sempre meglio utilizzare lo split tunneling con cautela e solo quando necessario.

Come funziona un VPN tunnel?

Un tunnel VPN stabilisce una connessione sicura e crittografata tra il dispositivo dell’utente e un server VPN remoto. Il processo si articola nelle seguenti fasi:

  • L’utente sottoscrive un abbonamento a una VPN e si connette al server prescelto tramite il proprio dispositivo.
  • Il client o l’app della VPN crea un tunnel crittografato in cui far confluire il traffico internet dell’utente e lo instrada verso il server VPN remoto.
  • I dati che attraversano il tunnel VPN vengono crittografati utilizzando un protocollo che li rende illeggibili da parte di terzi.
  • Il server VPN remoto riceve e decodifica i dati, consentendo loro di raggiungere la destinazione desiderata.
  • I dati decriptati dell’utente vengono reindirizzati verso il suo dispositivo affinché siano accessibili.

Molte delle migliori VPN integrano la funzionalità kill switch per evitare di esporre l’indirizzo IP dell’utente in caso di interruzioni della connessione. In mancanza di questa funzione, il dispositivo potrebbe collegarsi alla rete internet senza la protezione della VPN, compromettendo la sicurezza dei dati di chi la utilizza.

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Quattro tipi di protocolli per il tunneling VPN

Esistono diversi protocolli per il tunneling VPN, ognuno con i propri vantaggi e svantaggi. Nei prossimi paragrafi esamineremo le loro principali caratteristiche.

1. Point-to-Point Tunneling Protocol (PPTP)

Il Point-to-Point Tunneling Protocol (PPTP) è un protocollo VPN sviluppato da Microsoft negli anni Novanta. Crea un tunnel crittografato con cui accedere a internet tra il dispositivo dell’utente e un server VPN remoto.

Il PPTP è facile da configurare, ma utilizza protocolli di crittografia e autenticazione poco rigorosi, per cui è meno sicuro e protegge i dati dell’utente in misura inferiore.

Pur trattandosi di un tipo di protocollo VPN molto popolare, prima di utilizzarlo gli utenti dovrebbero considerare attentamente le proprie esigenze in termini di sicurezza e, se necessario, valutare delle alternative.

2. L2TP/IPSec

L’L2TP/IPSec è un protocollo VPN che combina il Layer 2 Tunneling Protocol (L2TP) e l’Internet Protocol Security (IPSec) per creare un tunnel sicuro e crittografato tra il dispositivo dell’utente e un server VPN remoto.

Utilizza un metodo di cifratura efficace, ma può risultare più lento a causa dell’elevato consumo di risorse. L’L2TP/IPSec, ad ogni modo, è supportato da numerose piattaforme.

3. SSTP

Il Secure Socket Tunneling Protocol (SSTP) è un protocollo VPN sviluppato da Microsoft che utilizza il Secure Sockets Layer (SSL) 3.0 per creare un tunnel sicuro per la trasmissione dei dati a un server VPN remoto. Basandosi su un metodo di crittografia avanzato, che comprende l’AES-256, l’SSTP è un’opzione sicura.

È particolarmente adatto a chi utilizza Windows, ma potrebbe non risultare la scelta migliore per gli utenti di altri sistemi operativi: questi ultimi potrebbero trovarsi meglio con protocolli VPN open-source come OpenVPN.

4. OpenVPN

OpenVPN è un protocollo VPN open-source noto per la sua discreta velocità e per la sicurezza della crittografia AES a 256 bit. Offre flessibilità e un elevato grado di personalizzazione, in quanto è compatibile con diversi sistemi operativi e consente agli utenti di impostare i sistemi di crittografia, le chiavi e il tipo di autenticazione utilizzati.

Ad ogni modo, configurarlo manualmente può risultare complicato, ma esistono applicazioni native in grado di semplificare il processo.

Nel complesso, OpenVPN rappresenta un’opzione altamente sicura e flessibile, soprattutto per gli utenti che desiderano utilizzare VPN open-source, supportate da numerose piattaforme e personalizzabili.

Per concludere

Un tunnel VPN è una connessione sicura e crittografata in grado di tutelare la sicurezza e la privacy dei dati. Tutto il traffico internet viene instradato attraverso questo canale sicuro: il tunnel garantisce un’esperienza di navigazione più protetta e riservata, oltre a consentire l’accesso a contenuti soggetti a restrizioni. Esistono diverse tipologie di tunnel VPN, accomunate dall’obiettivo di stabilire una connessione sicura tra il dispositivo dell’utente e la rete internet.

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