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Se stai pensando di fare trading in modo autonomo, il primo passo sarà aprire un conto di trading. Puoi farlo tramite banca, se offre servizi di investimento, oppure tramite SIM e broker online.
Collegato a un conto bancario per facilitare la liquidità necessaria per le transazioni, un conto di trading consente di investire in borsa, di monitorare le operazioni, e di avere l’accesso a strumenti, news e grafici per prendere decisioni di investimento più informate.
Per aiutarti in questa scelta, in questo articolo vediamo come funziona un conto di trading, come aprirne uno e quali sono i migliori conti di trading online per investire in Italia oggi. Nella guida rispondiamo anche a domande frequenti relative al conto trading nella dichiarazione dei redditi. Sei un trader alle prime armi? Ti potrebbe interessare I migliori conti demo per il trading nel 2024.
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Noi abbiamo preso in esame i conti trading offerti dalle banche. Questi, oltre alle funzionalità di base di un conto corrente, permettono di accedere ai mercati finanziari per comprare e vendere strumenti come azioni, obbligazioni, ETF, materie prime, fondi comuni di investimento e criptovalute. In questo caso la banca che offre il conto funge sia da istituto di credito che da intermediario finanziario, eseguendo ordini di trading sui mercati per conto del cliente.
Se vuoi approfondire il mercato delle piattaforme di trading e scoprire quali sono i migliori broker online, leggi le nostre guide:
La procedura per l’apertura del conto può variare leggermente in base alla piattaforma utilizzata e alla politica della banca. Tuttavia, in linea generale, il processo e i requisiti preliminari sono abbastanza standardizzati.
Per aprire un conto di trading, occorre innanzitutto avere almeno 18 anni d’età, essere in possesso di un codice fiscale italiano e di un documento d’identità valido, e avere la residenza fiscale in Italia (ovvero pagare le tasse al fisco italiano).
Generalmente, è possibile avviare la procedura direttamente attraverso il sito web o l’applicazione mobile della banca o del broker. Basterà cliccare sull’opzione “Apri il conto” e seguire le istruzioni fornite sullo schermo.
A seconda della scelta effettuata, potrebbe essere possibile accedere a tutti i servizi di trading aprendo un semplice conto corrente. Questo tipo di conto è pensato per l’operatività bancaria quotidiana e per gli investimenti. Alcune istituzioni, come ad esempio Fineco, offrono invece un conto specifico per coloro che sono interessati esclusivamente al trading. Per aprire il conto di trading, sarà necessario fornire il documento d’identità, utilizzare uno smartphone per scattare un selfie per l’identificazione conforme alle normative di legge e confermare i propri dati anagrafici, di residenza e domicilio, nonché la residenza fiscale. Completata la procedura di registrazione, si dovrà depositare del denaro sul conto per iniziare a investire.
Scegliere il conto di trading giusto richiede di considerare diversi fattori chiave che influenzano direttamente la tua esperienza di investimento:
Tieni a mente che molte società strutturano diversi tipi di conti di trading per soddisfare le esigenze di vari profili di clienti, dai principianti agli investitori più esperti. I conti di trading avanzati possono offrire vantaggi come commissioni ridotte, limiti d’ordine superiori, strumenti di analisi più sofisticati e un’assistenza clienti dedicata.
Ricorda, non esiste il conto di trading migliore in senso assoluto, ma certamente esiste quello più adatto alle tue esigenze personali e ai tuoi obiettivi.
Azioni, CFD, Crypto CFD, ETF, Materie Prime, Obbligazioni, PAC, Futures
0€
Regime fiscale amministrato
Azioni, CFD, Crypto CFD, ETF, Materie Prime, Obbligazioni, PAC, Futures
0€
Regime fiscale amministrato
Semplice e adatto a chi vuole solo fare trading, questo conto è a 0€ ed è pensato per chi sta iniziando a muovere i primi passi negli investimenti. L’altra opzione è il Conto Fineco, adatto per i trader più attivi ed esperti, che costa 3,95€ al mese. Per l’ampia varietà di strumenti in cui si può investire, le commissioni chiare, l’elevata sicurezza, le piattaforme altamente funzionali e la possibilità di azzerare il canone in diversi casi specifici (ad esempio se si è under 30), Fineco ottiene il primo posto nella nostra classifica dei migliori conti trading.
Leggi anche: Conto Trading Fineco: Recensione
Azioni, Crypto, ETF, Materie Prime
3,99€ al mese
Regime fiscale dichiarativ
Azioni, Crypto, ETF, Materie Prime
3,99€ al mese
Regime fiscale dichiarativ
Tutti i piani di Revolut, anche quello a canone zero, offrono ai clienti il conto trading per investire in azioni, metalli preziosi, criptovalute ed ETF. Grazie alla sua app moderna e ricca di funzionalità, ai costi bassi e ai servizi offerti, tra cui uno dei migliori robo-advisor, Revolut è presente nella classifica Forbes Advisor dei migliori conti online e in quella dei migliori conti zero spese, e conti correnti per i giovani. Abbiamo preso in considerazione il piano Plus, intermedio, perché offre un buon rapporto tra fee e canone. Gli altri piani integrano coperture assicurative e altri vantaggi che possono essere trascurabili ai fini del solo trading.
Leggi di più: Revolut recensione: costi, opinioni, pro e contro
Azioni, ETF, Certificates, Covered Warrant, Obbligazioni
32€ all’anno
Gratuito per i primi 12 mesi per chi apre il conto entro l’8 maggio 2024
Regime fiscale amministrato/dichiarativo
Azioni, ETF, Certificates, Covered Warrant, Obbligazioni
32€ all’anno
Gratuito per i primi 12 mesi per chi apre il conto entro l’8 maggio 2024
Regime fiscale amministrato/dichiarativo
Il conto di trading online di Banca Widiba è accessibile da una piattaforma semplice e intuitiva. Consente di investire in azioni, obbligazioni, ETF, CW, Certificates, e di operare su 22 mercati mondiali negoziabili online in tutte le valute. A differenza di altri conti, in questo caso è disponibile un portafoglio virtuale per simulare ordini di acquisto e vendita, rendendolo adatto per chi si approccia ora al mondo del trading. Per la piattaforma di trading non è previsto un canone aggiuntivo, mentre sul fronte delle commissioni, è abbastanza conveniente: Widiba addebita una fee dello 0,15% sul controvalore dell’operazione eseguita, con un minimo di 5 euro e con massimo di 25 euro per i mercati e titoli italiani, e con un minimo di 10 euro e con un massimo di 25 euro per i mercati e titoli esteri. Infine, il cliente può scegliere se applicare il regime fiscale amministrato o dichiarativo, a seconda delle sue esigenze.
Azioni, Certificates, Crypto ETN, Covered Warrant, Derivati, ETF, Futures, Obbligazioni e Titoli di Stato
60€/anno*
*canone di conto corrente, azzerabile
Regime fiscale amministrato/dichiarativo
Azioni, Certificates, Crypto ETN, Covered Warrant, Derivati, ETF, Futures, Obbligazioni e Titoli di Stato
60€/anno*
*canone di conto corrente, azzerabile
Regime fiscale amministrato/dichiarativo
Conto Trader di Banca Sella è un’opzione conveniente per chi vuole operare in borsa tramite i servizi messi a disposizione dalla propria banca. Il canone del conto corrente è sempre gratuito nel trimestre di apertura del conto e nel trimestre seguente, poi si può azzerare per sempre effettuando solo 5 operazioni di trading online ogni tre mesi. I clienti hanno a disposizione tre piattaforme per fare trading online: l’app Sella Trader, per operare in mobilità da smartphone, Sella Xtrading, caratterizzata da un’interfaccia desktop semplice e intuitiva, e SellaEXtreme progettata per i trader avanzati e professionisti.
Abbiamo analizzato 11 conti di trading offerti da alcune delle principali banche tradizionali e digitali operanti in Italia. Per ogni conto, sono state prese in considerazione oltre venti caratteristiche, ciascuna delle quali è stata pesata secondo la sua rilevanza nel contesto del trading online. Tra gli aspetti valutati, figurano la gamma di strumenti disponibili per l’investimento, il numero di azioni accessibili, i costi di iscrizione e di gestione, le commissioni sulle operazioni di trading di azioni e sul cambio di valuta, oltre alla percentuale di commissioni applicate sui depositi e sui prelievi.
Abbiamo inoltre esplorato la disponibilità di conti multicurrency, valutando il numero di valute fiat accettate, e la possibilità di effettuare trading su margine e di pagare utilizzando criptovalute. L’usabilità e l’intuitività dell’interfaccia delle piattaforme, così come la presenza di un’app integrata o a parte, e di strumenti avanzati per l’analisi dei trend e la visualizzazione dei grafici, hanno rappresentato ulteriori criteri di valutazione.
Importante è stata l’attenzione rivolta alle funzionalità di sicurezza, inclusa la revisione del numero di attacchi hacker negli ultimi 5 anni e delle segnalazioni di malfunzionamenti o disservizi. Abbiamo considerato anche la disponibilità di risorse educative, l’efficienza del servizio di assistenza clienti, e le recensioni pubblicate sugli app store e su Trustpilot.
Un’attenzione particolare è stata dedicata alla politica delle commissioni, verificando la presenza di operazioni esenti da costi aggiuntivi, che può rappresentare un vantaggio significativo per gli utenti. A ogni conto è stato assegnato un punteggio da 1 a 5, frutto della media ponderata dei criteri di cui sopra.
L’obiettivo di questo studio è quello di fornire una panoramica completa e affidabile, che possa guidare gli investitori nella scelta del conto di trading più adatto alle proprie esigenze finanziarie e di investimento nel 2024.
Tutti i dati sono aggiornati al 24 aprile 2024. Fonti: siti ufficiali delle banche, set informativi, App Store, Google Play Store, Trustpilot.
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Un conto trading è un conto tramite cui si possono negoziare titoli di varia natura sui mercati finanziari, come azioni, obbligazioni, opzioni, materie prime ed ETF. I conti di trading operano sotto la Consob se offerti da broker e società di intermediazione mobiliare (SIM) o sotto Banca d’Italia se offerti da banche.
Esistono due tipi di regimi fiscali in cui possono ricadere i conti di trading:
1. il regime dichiarativo, dove il trader si occupa di calcolare, dichiarare e versare autonomamente le imposte sulle plusvalenze. La dichiarazione viene fatta utilizzando il Modello Redditi Persone Fisiche (quadro RT rigo 41, alla voce “altri redditi di natura finanziaria”). La stragrande maggioranza dei conti esteri sono a regime dichiarativo.
2. Il regime amministrato, offerto di default dai conti delle società italiane. In questo caso è la banca o l’intermediario finanziario a calcolare e trattenere le imposte, e il trader non ha l’obbligo di dichiarare il conto di trading e non è soggetto a sanzioni se non lo fa.
Le tasse, o per meglio dire, le imposte sul trading si applicano sul guadagno che il trader ottiene rispetto all’importo investito. La differenza tra i due valori si chiama plusvalenza, o capital gain, ed è su quella che si calcola l’aliquota da pagare.
Sulle rendite finanziarie, o plusvalenze, si applica un’aliquota del 26%. Questo vale per gli interessi dei conti correnti e deposito a risparmio e per la maggior parte degli strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni, opzioni, ETF, fondi comuni e valuta estera.
I titoli di Stato italiani ed equiparati sono tassati al 12,5%, così come i titoli emessi da Stati esteri inclusi nella White List (come Stati Uniti, Francia e Germania).
Se il conto è detenuto all’estero si paga inoltre l’Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie Estere (IVAFE), pari allo 0,2% sul saldo del conto.
Sì, in particolare i conti di trading gestiti dalle banche, che sono soggette a regolamenti e controlli molto rigorosi da parte della Banca d’Italia. Le società straniere autorizzate dalla Consob a operare in Italia hanno tutte la sede legale in uno Stato membro dell’Unione Europea e, sebbene siano regolate dalla medesima normativa di base, vengono monitorate dalle autorità del paese in cui sono situate.
I capitali dei clienti sono protetti da specifici fondi assicurativi definiti per legge: per le banche, la copertura assicurativa raggiunge un massimo di 100.000 euro per ogni cliente e per ogni istituto bancario, mentre per le SIM e le società straniere la protezione è fino a 20.000 euro. Per queste ultime, il Testo Unico della Finanza stabilisce che possano partecipare a fondi di garanzia o schemi compensativi simili. Possano anche sottoscrivere polizze assicurative che salvaguardino i capitali dei clienti per cifre che superano i 100.000 euro in caso di fallimento.
Giulia è una giornalista specializzata in fintech, tecnologia, finanza alternativa e innovazione digitale. Ha lavorato per molti anni in redazioni di testate cartacee e online. Crede fortemente nel potere dell’educazione finanziaria, per questo su Forbes Advisor cerca di aiutare i lettori a fare scelte economiche consapevoli. All'amore per la scrittura affianca quello per i viaggi, il cinema, la buona cucina, l'arte e gli animali.