Primo rischio assoluto: significato e differenze con valore intero

Collaboratore

Pubblicato: 24/11/2023, 12:25 pm

Giulia Adonopoulos
editor

Editing di

Nota della redazione: Forbes Advisor potrebbe guadagnare una commissione sulle vendite realizzate dai partner grazie ai link contenuti in questa pagina. Le opinioni e le valutazioni dei nostri redattori non sono in alcun modo influenzate da tali accordi commerciali.

Per ottenere un’assicurazione casa completa, contraddistinta da un ampio margine di tutela, è importante conoscere il significato di primo rischio assoluto e valore intero. Nell’ambito delle assicurazioni casa, questi due termini hanno un valenza cruciale, legata al valore dell’immobile e alla somma che la compagnia assicurativa risarcirà in caso di danno.

In questa guida cerchiamo di spiegare in modo semplice definizione e significato di primo rischio assoluto, come si calcola, le differenze con valore intero e primo rischio relativo. Vediamo insieme come funziona e se conviene.

Cosa significa primo rischio assoluto

Il significato di primo rischio assoluto è correlato innanzitutto al valore dell’immobile coperto dall’assicurazione e si lega al risarcimento della compagnia e alla fase di liquidazione del danno.

Se il contratto assicurativo prevede il primo rischio assoluto significa che, in caso di sinistro (per esempio un incendio o scoppio dell’immobile), la compagnia si impegna a risarcire il danno fino alla somma assicurata, ma solo se è inferiore al valore assicurabile. Ad esempio, se hai stipulato una polizza a primo rischio assoluto per un valore di 50.000 euro ma la tua casa ha un valore reale di 100.000 euro, in caso di danno la compagnia ti risarcisce fino a 50.000 euro, anche se il danno è superiore a questa cifra.

Per “valore assicurabile” si intende il valore effettivo dei beni assicurati (valore di mercato al momento del sinistro), senza applicazione della regola proporzionale prevista dall’art. 1907 del Codice Civile.

L’articolo 1907 c.c. recita infatti:

“Se l’assicurazione copre solo una parte del valore che la cosa assicurata aveva nel tempo del sinistro, l’assicuratore risponde dei danni in proporzione della parte suddetta, a meno che non sia diversamente convenuto”.

Con il primo rischio assoluto, quindi, la compagnia non applica la regola proporzionale, dal momento che risarcisce l’entità del danno e non il valore del bene al momento del sinistro. In sostanza, indennizza le spese di ricostruzione dell’immobile o del bene assicurato, ma non il suo valore di mercato.

Al contrario, la regola proporzionale prevede che l’indennizzo sia calcolato in proporzione al rapporto tra il valore assicurato e il valore reale dei beni.

Nella regola proporzionale l’indennizzo si calcola così:
Danno * (Valore assicurato / Valore reale)

Se per esempio hai un danno di 100.000 euro, hai assicurato i tuoi beni per 50.000 euro, e il loro valore reale è di 150.000 euro, l’assicurazione ti risarcirà 33.000 euro.

Riassumendo, nelle assicurazioni casa a primo rischio assoluto, il limite massimo che la compagnia si impegna a indennizzare è indipendente dal valore reale dei beni nella loro totalità.

Primo rischio assoluto: esempi

Ecco qualche esempio di primo rischio assoluto per comprendere meglio come funziona questo tipo di assicurazione.

Esempio: 

  • Assicurazione casa
  • Copertura operante: incendio e scoppio (danni al fabbricato)
  • Caso: un immobile del valore di 200.000€ è assicurato a primo rischio assoluto, per un valore di 100.000€.

Cosa accade in caso di danno derivante da incendio o scoppio?

In caso di incendio o scoppio con distruzione totale del fabbricato, la compagnia indennizza la cifra massima di 100.000€. Se, invece, l’incendio ha danneggiato l’immobile solo in parte, che può quindi essere restaurato, la compagnia risarcisce il costo del restauro, ma sempre entro il limite del massimale di polizza.

Ma ecco un altro esempio, che riguarda stavolta l’assicurazione contro il furto.

Esempio: 

  • Assicurazione casa
  • Copertura operante: furto
  • Caso: i beni all’interno dell’abitazione, del valore di 80.000€, sono assicurati a primo rischio assoluto contro il furto per un valore di 40.000€.

Cosa accade in caso di furto?

In caso di furto, la compagnia indennizza la cifra massima di 40.000€, una somma corrispondente cioè non al valore complessivo dei beni, bensì al massimale. Qualora i ladri avessero rubato beni per un valore di 70.000€, la compagnia avrebbe riconosciuto il massimo del valore assicurato, ovvero 40.000€.

Il risarcimento non potrà mai superare il massimale concordato e viene erogato seguendo il criterio del valore a nuovo. In pratica, la compagnia liquiderà una somma corrispondente alla spesa richiesta per sostituire i beni trafugati con altri beni nuovi.

Concludiamo con un esempio sulla responsabilità civile verso terzi:

Esempio: 

  • Assicurazione casa
  • Copertura operante: Rc Terzi
  • Caso: l’assicurazione copre fino a 150.000€, a primo rischio assoluto, i danni a terzi o a beni appartenenti a terzi.

Cosa accade in caso di crollo di una parte dell’immobile di proprietà, che provoca danni ad un fabbricato di proprietà altrui?

In tal caso la compagnia indennizza la cifra massima di 150.000€, a prescindere dal valore del danno. Ciò significa anche che, qualora il valore del danno superasse il massimale, i terzi potrebbero richiedere all’assicurato di risarcire la parte eccedente (se i danni superano 150.000€, la responsabilità finanziaria per la parte eccedente ricade sull’assicurato).

Risulta chiaro dunque come il massimale abbia un ruolo centrale nelle polizze a primo rischio assoluto, operando in modo indipendente rispetto al valore intrinseco dei beni assicurati.

Vediamo ora la differenza tra valore intero e primo rischio assoluto, fondamentale per individuare una polizza casa che soddisfi le nostre esigenze di tutela.

Leggi anche: Miglior assicurazione casa, quale scegliere

Differenza tra primo rischio assoluto e valore intero

L’assicurazione casa a valore intero opera in modo diametralmente opposto al primo rischio assoluto.

Mentre la polizza a primo rischio assoluto offre un indennizzo integrale per danni uguali o minori al massimale scelto, la polizza a valore intero copre il valore di beni assicurati al momento del danno, sempre nei limiti previsti dal contratto. In sostanza, nelle assicurazioni a valore intero, il “valore assicurato” dei beni coperti deve corrispondere al “valore assicurabile”, cioè al valore reale dei beni al momento della sottoscrizione del contratto.

Si tratta di una polizza che, indubbiamente, offre maggiore certezza dal punto di vista risarcitorio, a meno che non si verifichi un caso di sottoassicurazione. Tale condizione può realizzarsi quando il valore dichiarato e assicurato in polizza risulta inferiore al valore reale dei beni stimati al momento del sinistro.

In questi casi la compagnia, in sede di liquidazione del danno, ha il diritto di applicare la regola proporzionale di cui all’art. 1907 del Codice Civile, risarcendo il danno nella stessa proporzione che intercorre tra il valore assicurato in polizza e il valore reale.

In altre parole, se il valore dichiarato in polizza è inferiore al valore reale dei beni al momento del sinistro, l’assicurato potrebbe ricevere un indennizzo ridotto.

Per fare un esempio, supponiamo di aver assicurato casa per 100.000€, ma il suo valore reale è di 200.000€. Se si verifica un sinistro e il danno ammonta a 50.000€, la compagnia di assicurazioni potrebbe applicare la regola proporzionale.

In questo caso, il valore assicurato rappresenta la metà del valore reale. Pertanto, l’assicurato riceverà solo la metà dell’importo del danno dichiarato, cioè 25.000€, in base alla proporzione tra il valore assicurato e il valore reale.

Riportiamo in sintesi le principali differenze tra primo rischio assoluto e valore intero:

  • Nelle polizze a primo rischio assoluto, il risarcimento viene erogato entro i limiti del massimale di polizza e del valore del danno, fermo restando il tetto del massimale, che non può essere superato. Al contrario, nelle polizze a valore intero il risarcimento viene erogato in relazione al valore effettivo del bene assicurato.
  • Nelle polizze a primo rischio assoluto, la regola proporzionale in sede di risarcimento non si applica mai. Questa, al contrario, può trovare applicazione nelle polizze a valore intero, quando l’assicurato ha dichiarato un valore del bene assicurato superiore rispetto a quello reale.
  • Le polizze a valore intero hanno in genere un costo più elevato rispetto alle polizze a primo rischio assoluto, dal momento che devono risarcire il valore dell’immobile. Il primo rischio assoluto, di contro, consente di scegliere un massimale non correlato al valore del bene: queste assicurazioni sono in linea di massima più economiche, ma offrono una tutela relativa.

Come si calcola il rischio assoluto?

Per calcolare il rischio assoluto bisogna guardare al massimale assicurativo.

Il risarcimento dipende dal massimale indicato in polizza e non dal valore di beni al momento della stipula del contratto o del danno, ragion per cui si otterrà sempre un indennizzo integrale per danni uguali o minori al massimale scelto.

Ad esempio, in una polizza incendio a rischio assoluto, che consente di assicurare casa per un valore inferiore al valore di ricostruzione, ipotizzando un massimale di 50.000€ contro un valore reale di 130.000€, il risarcimento scatterà per tutte le somme inferiori a 50.000€ e nel limite di 50.000€.

Per ottenere la tutela desiderata, ciò che rileva è conoscere in modo abbastanza preciso il valore dei beni assicurati nonché le probabilità che il danno si verifichi. Questo, in modo tale che la polizza possa essere adeguatamente strutturata e personalizzata, garantendo una copertura sufficiente per i rischi specifici e offrendo una protezione finanziaria in linea con le proprie esigenze.

In definitiva, per calcolare il rischio assoluto e scegliere un massimale adeguato, è consigliabile rivolgersi a un perito specializzato. Ciò vale per tutti i tipi di polizze casa, come incendio e scoppio, furto e così via.

Spesso, i massimali offerti dalle compagnie assicurative sono predefiniti ed è l’assicuratore a proporre il massimale al cliente, dopo aver ponderato il rischio. In ogni caso, il calcolo del massimale a primo rischio assoluto viene influenzato da fattori come:

  • L’importo che la compagnia è disposta a risarcire
  • Le probabilità effettive che il danno si verifichi
  • La misura in cui il danno si potrebbe verificare
  • Le caratteristiche del fabbricato e la sua posizione geografica

La formula di calcolo può essere espressa come:

Indennizzo = valore minimo fra l’ammontare del danno e il massimale di polizza

Ipotizzando di aver stipulato un’assicurazione casa a primo rischio assoluto con massimale di 180.000€, se si verifica un sinistro e il danno è di 200.000€, l’assicurazione risarcirà i danni solo nel limite di 180.000€.

Di conseguenza, ipotizzando un danno di 180.000€, l’importo liquidato sarà equivalente, poiché tale ammontare rappresenta il minimo tra il valore del danno effettivo e il massimale della polizza. Se il danno ammonta invece a 150.000€, il valore minimo corrisponderebbe al medesimo importo (150.000€), come d’altronde il risarcimento corrisposto.

Quali spese sono assicurate a primo rischio assoluto?

In genere, il primo rischio assoluto si applica a coperture specifiche e rischi determinati. Questa modalità risarcitoria può riguardare una o più garanzie contenute nel contratto di assicurazione casa, ma ecco le più frequenti:

  • Danni al fabbricato da incendio e scoppio
  • Danni al contenuto da incendio e scoppio
  • Furto del contenuto (con eventuale estensione di garanzia a preziosi e opere d’arte)
  • Danni da perdite d’acqua
  • Danni da eventi atmosferici
  • Responsabilità civile verso terzi

Sono tutte garanzie che la compagnia può prestare a primo rischio assoluto oppure a valore intero, anche se le copertura contro il furto, le perdite d’acqua e gli eventi atmosferici vengono prestate quasi sempre a primo rischio assoluto.

Esistono tuttavia coperture in cui il rischio assoluto non opera praticamente mai. Parliamo di garanzie a tutela di rischi il cui potenziale danno è difficilmente stimabile, tanto da parte della compagnia quanto da parte dell’assicurato, vediamole:

  • Danni da calamità naturali (terremoto, alluvioni, inondazioni, valanghe etc.)
  • Danni derivanti da guerriglie, atti di terrorismo o disordini civili
  • Danni causati da radiazioni

É importante sottolineare che le spese assicurate a primo rischio assoluto rappresentano, in termini di risarcimento, l’importo essenziale per effettuare le necessarie riparazioni, il restauro, o la sostituzione dei beni assicurati con nuovi.

Nel caso della riparazione, l’indennizzo è volto a ripristinare lo stato delle cose o dei luoghi antecedente al verificarsi del danno. Nel caso della sostituzione, invece, l’indennizzo permette di rimpiazzare gli oggetti danneggiati irreparabilmente, o trafugati in occasione di un furto, con altri di valore pari o simile. Resta inteso, sempre, entro i limiti del massimale.

Scopri di più: Cosa copre l’assicurazione casa?

Primo rischio assoluto: quando conviene?

In generale, le assicurazioni casa a primo rischio assoluto convengono solo se il massimale assicurativo è uguale o superiore rispetto al valore del danno subito. In sede di liquidazione infatti, l’indennizzo sarà integrale solo per danni di pari o minor valore rispetto al massimale.

Essendo il danno difficilmente prevedibile e soprattutto quantificabile, la maggior parte delle persone preferisce le assicurazioni a valore intero, che risarciscono una somma correlata al valore effettivo e complessivo dei beni danneggiati.

Tuttavia, ricordiamo che l’efficacia della tutela offerta dalle polizza a valore intero dipende dal valore dichiarato. Qualora al verificarsi del danno, il valore reale dei beni non corrispondesse a quello riportato nel contratto di polizza, si applicherebbe la regola proporzionale ottenendo un risarcimento insoddisfacente.

Questo è il motivo per cui alcune persone, nel caso del furto ad esempio, preferiscono le polizze a primo rischio assoluto. In queste ipotesi si assicura il contenuto dell’abitazione per una determinata cifra, confidando nel fatto che il ladri trafughino i beni sono parzialmente.

Inoltre, in linea di massima, le assicurazioni a primo rischio assoluto sono più economiche delle assicurazioni a valore intero. Ciò consente a chi ha un budget limitato di ottenere una copertura assicurativa, sebbene strettamente vincolata al massimale.

Ciò nonostante, è fondamentale sottolineare che prima di stipulare qualsiasi tipo di polizza assicurativa è preferibile rivolgersi a un professionista del settore. Un consulente assicurativo può offrire un’analisi approfondita delle esigenze individuali, stimare in modo approssimativo l’entità di un eventuale danno e consigliare il tipo di polizza più adeguata.

Domande frequenti

Cosa si intende per copertura a valore intero?

L’assicurazione casa a valore intero (o casa polizza a valore intero), è un tipo di copertura assicurativa che garantisce il rimborso dell’intero valore dei beni assicurati in caso di danni o perdite derivanti da eventi coperti dalla polizza. Questa polizza copre l’importo totale dichiarato dall’assicurato come valore dei suoi beni, senza l’applicazione della regola proporzionale. In sostanza, nelle polizze a valore intero il “valore assicurato” deve corrispondere al “valore assicurabile”, ovvero al valore reale dei beni al momento della stipula del contratto.

Perché molte assicurazioni vengono prestate a primo rischio invece che al valore effettivo del bene?

Le assicurazioni casa vengono prestate anche a primo rischio assoluto, in alternativa al valore intero, per diversi motivi. In primo luogo può dipendere dalla valutazione del rischio da parte della compagnia assicurativa, che in alcuni casi può preferire porre un tetto massimo all’indennizzo per non esporsi troppo finanziariamente. Alcuni assicurati, d’altra parte, potrebbero preferire coprire solo una determinata parte della proprietà, ritenendola maggiormente a rischio rispetto alla proprietà globalmente considerata.

Cosa significa primo rischio relativo?

Le assicurazioni casa a primo rischio relativo impegnano la compagnia a risarcire il danno fino al massimale di polizza in caso di sinistro, senza applicazione della regola proporzionale ex art. 1907 c.c.. In questo caso, il risarcimento opera anche se il valore assicurato riguarda solo una parte o è inferiore al valore effettivo dei beni (valore assicurabile). Tuttavia, è essenziale che l’assicurato abbia dichiarato correttamente il valore complessivo effettivo dei beni per beneficiare di questa modalità di copertura.

Quando non si applica la regola proporzionale in un contratto a valore intero?

La regola proporzionale non si applica nei contratti di assicurazione casa a valore intero quando l’assicurato ha dichiarato correttamente il valore totale dei beni assicurati al momento della stipula della polizza e questo valore è stato accettato dalla compagnia assicurativa. Inoltre, la mancata applicazione della regola può rappresentare un’eccezione specificata nelle condizioni contrattuali della polizza. In casi particolari o per specifiche tipologie di danni, la compagnia assicurativa può escludere l’applicazione della regola proporzionale.

Eventualmente, l’assicurato può richiedere alla compagnia una deroga alla regola proporzionale attraverso l’inserimento di una clausola specifica nella polizza detta “deroga alla proporzionale”. Tale clausola stabilisce che la proporzionale venga applicata solo se la differenza tra il valore dichiarato e il valore effettivo supera una determinata percentuale, solitamente intorno al 20%. In questo modo, la regola proporzionale opera solo se la differenza supera tale soglia.

Per esempio, se il valore effettivo di un bene assicurato per 10.000€ non supera i 12.000€, la regola proporzionale non verrà applicata. In alternativa, si può stipulare un’assicurazione richiedendo esplicitamente alla compagnia di non applicare affatto la regola proporzionale. In questo caso si applicherà il primo rischio assoluto.

Forbes Advisor informa i suoi lettori a scopo puramente educativo. Data l'unicità della situazione finanziaria di ciascun utente, i prodotti e i servizi da noi recensiti potrebbero non risultare adatti alle esigenze di ognuno dei nostri lettori. Non offriamo servizi di consulenza finanziaria, di advisory o di intermediazione, né raccomandiamo o consigliamo ai singoli di acquistare o vendere particolari azioni o titoli. Le informazioni relative alla performance di un asset finanziario possono subire variazioni rispetto al momento della loro pubblicazione. L’andamento registrato in passato da titoli e azioni non è indicativo rispetto al futuro.