Che cos’è la blockchain?

Collaboratore,  Editor

Aggiornato: 13/03/2023, 12:07 pm

Giulia Adonopoulos
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La blockchain è l’innovativa tecnologia di database che costituisce il punto di partenza di quasi tutte le criptovalute. Distribuendo all’interno di una rete copie identiche di un database, la blockchain rende molto difficile hackerare o aggirare il sistema. Sebbene le criptovalute rappresentino al momento l’utilizzo più diffuso della blockchain, questa tecnologia ha il potenziale per essere impiegata in un’ampia gamma di applicazioni.

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Essenzialmente, la blockchain è un registro digitale distribuito in grado di memorizzare dati di qualsiasi tipo. Una blockchain può registrare informazioni sulle transazioni in criptovalute e sulla proprietà degli NFT, ovvero i gettoni digitali non fungibili.

Benché questo genere di informazioni possa essere memorizzato in qualsiasi database convenzionale, la blockchain è unica in quanto è decentralizzata. Invece di essere gestito in un’unica sede da un solo amministratore – si pensi a un foglio Excel o al database di una banca – il database di una blockchain è custodito in molte copie identiche distribuite su una rete di computer.

I vari computer del network in questione vengono definiti nodi.

Cos’è la blockchain? Significato e definizione

Per capire cos’è la blockchain e a cosa serve, occorre partire dalla sua definizione.

Blockchain significa letteralmente catena di blocchi. Pensiamo alla blockchain come a un grande registro elettronico su cui vengono certificate le transazioni che avvengono. Se nel mondo reale io ti dò una moneta da un euro, entrambi sappiamo che questo scambio è avvenuto e non c’è bisogno di una terza persona che aiuti a fare lo scambio, né di un giudice che confermi che la moneta è passata da me a te. Ora quell’euro è tuo e puoi farne quello che vuoi: spenderlo, conservarlo o darlo a qualcun altro. Nel mondo virtuale di token e criptovalute questo scambio può essere un problema. Qui entra in gioco la creazione di un grande libro mastro digitale che è la blockchain, che attesta ad esempio che la quantità di criptovalute che passa da una persona all’altra sia reale. In parole semplici, garantisce che non stai trasferendo moneta che non possiedi.

Ogni blocco della catena contiene un numero di transazioni e ogni volta che si verifica una nuova transazione sulla blockchain, un record di quella transazione viene aggiunto al libro mastro di ogni partecipante, con una firma crittografica immutabile chiamata hash. Ogni blocco contiene un hash crittografico del blocco precedente, un timestamp e dati di transazione. Visto che ogni blocco contiene informazioni sul blocco precedente, questi formano effettivamente una catena di blocchi (blockchain) con ogni blocco aggiuntivo che si collega a quelli precedenti. Di conseguenza, le transazioni blockchain sono immutabili in quanto, una volta registrati, i dati in un determinato blocco non possono essere modificati retroattivamente senza alterare i blocchi successivi.

Come funziona la blockchain

Quando si parla di blockchain, il registro digitale viene descritto come una “catena” composta da singoli “blocchi” di dati. Come abbiamo detto sopra, ogni volta che si aggiungono nuovi dati alla rete, viene creato un nuovo blocco che si unisce alla catena.

In questo modo, tutti i nodi aggiornano la propria versione del registro della blockchain in modo che rimanga identico.

L’elemento chiave per cui la blockchain è considerata altamente sicura è proprio il modo in cui vengono creati i nuovi blocchi: la maggior parte dei nodi deve infatti verificare e confermare la legittimità dei dati inseriti prima che un nuovo blocco possa essere aggiunto al registro. Nel caso delle criptovalute, il processo di verifica può consistere nell’accertare che le nuove transazioni contenute in un blocco non siano fraudolente oppure che le monete non siano già state spese.

Si tratta di un sistema diverso da quello di un database autonomo o di un foglio di calcolo, dove un singolo individuo può apportare modifiche senza alcuna supervisione.

“Una volta raggiunta l’unanimità, il blocco viene aggiunto alla catena e le transazioni corrispondenti vengono memorizzate nel registro distribuito”, afferma C. Neil Gray, partner nel settore fintech dello studio legale Duane Morris a New York. “I blocchi sono collegati tra loro in modo sicuro, e formano una catena digitale sicura dalla creazione del registro a oggi”.

Generalmente le transazioni sono protette dalla crittografia, il che significa che i nodi devono risolvere complesse operazioni matematiche per elaborare ciascuna transazione.

“Come ricompensa per gli sforzi compiuti per convalidare le modifiche ai dati condivisi, i nodi vengono tipicamente ricompensati con dei quantitativi della valuta utilizzata dalla blockchain, ad esempio bitcoin, se parliamo della blockchain Bitcoin”, spiega Sarah Shtylman, consulente in ambito fintech e blockchain dello studio legale Perkins Coie.

Esistono blockchain pubbliche e private. In una blockchain pubblica, chiunque può partecipare, il che significa che può leggere, scrivere o verificare i dati della blockchain. Risulta particolarmente difficile alterare le transazioni registrate in una blockchain pubblica, poiché non c’è un’unica autorità che controlla i nodi.

Una blockchain privata, invece, è controllata da un’organizzazione o da un gruppo. Solo questo ente può decidere chi invitare ad accedere al sistema, oltre ad avere la facoltà di tornare indietro e modificare la blockchain. La blockchain privata è più simile a un sistema interno di archiviazione dati, ma è distribuita su più nodi per aumentarne la sicurezza.

Quali sono gli usi della blockchain?

La blockchain viene utilizzata per molti scopi diversi, che spaziano dai servizi finanziari alla gestione dei sistemi di votazione.

Criptovalute

Attualmente la blockchain viene utilizzata principalmente come tecnologia che rende possibile l’esistenza delle criptovalute, come Bitcoin o Ethereum. Quando si acquistano, scambiano o spendono criptovalute, le transazioni vengono registrate su una blockchain. Quanto più si utilizzeranno le criptovalute, tanto più la blockchain potrà diffondersi.

“A causa della loro volatilità, le criptovalute non sono ancora utilizzate in maniera massiccia per l’acquisto di beni e servizi. La situazione però sta cambiando, in quanto PayPal, Square e altre aziende che forniscono servizi di pagamento stanno iniziando a offrire ai venditori e ai clienti privati una serie di servizi collegati agli asset digitali”, osserva Patrick Daugherty, senior partner di Foley & Lardner e responsabile della task force per la blockchain dello studio americano.

Servizi bancari

Oltre che per le criptovalute, la blockchain viene utilizzata per elaborare transazioni in valuta fiat, come l’euro, il dollaro e la sterlina. In questo modo l’invio di denaro può avvenire più rapidamente che in banca o tramite altri istituti finanziari, grazie a una maggiore velocità del processo di verifica delle operazioni e poiché le transazioni possono essere elaborate anche al di fuori dei normali orari di ufficio.

Trasferimenti di asset 

La blockchain può essere utilizzata anche per registrare e trasferire la proprietà di una serie di beni. Al momento si utilizza molto per i beni digitali come gli NFT, ovvero come dimostrazione della proprietà di opere d’arte digitali e video.

Ad ogni modo, la blockchain può essere utilizzata anche per gestire la proprietà di beni di natura fisica, come immobili e veicoli. I due soggetti coinvolti in una transazione possono utilizzare la blockchain per verificare innanzitutto che una delle parti sia proprietaria del bene e che l’altra abbia il denaro necessario al suo acquisto. Infine, possono effettuare e registrare la vendita sulla blockchain.

Utilizzando questo procedimento, è possibile trasferire gli atti di proprietà senza dover presentare manualmente le pratiche per aggiornare i registri catastali: l’aggiornamento, infatti, avviene istantaneamente nella blockchain.

Smart Contract

Un’altra innovazione basata sulla blockchain consiste nei contratti ad esecuzione automatica noti come “smart contract“. Questi contratti digitali entrano in vigore automaticamente quando sono soddisfatte determinate condizioni. Ad esempio, il pagamento di un acquisto può essere effettuato istantaneamente se l’acquirente e il venditore rispondono a tutti i parametri specificati per la transazione.

“Riteniamo che il settore degli smart contract presenti un forte potenziale, grazie all’utilizzo della tecnologia blockchain e di istruzioni codificate che consentono di automatizzare i contratti”, afferma Gray. “Uno smart contract di natura legale opportunamente codificato su un registro distribuito può ridurre al minimo, o perfino eliminare, la necessità di ricorrere a terze parti per la verifica degli  adempimenti”.

Monitoraggio delle catene di approvvigionamento

Nella gestione delle catene di approvvigionamento sono coinvolte enormi quantità di informazioni, soprattutto quando le merci vengono trasportate da un capo all’altro del mondo. I metodi tradizionali di archiviazione dei dati possono rendere difficile risalire alle cause di eventuali problemi: pensiamo ad esempio all’esigenza di individuare un fornitore dal quale proviene merce di scarsa qualità.

Archiviare questo genere di informazioni sulla blockchain può facilitare notevolmente il monitoraggio della catena di approvvigionamento, come nel caso della rete IBM Food Trust, che utilizza la blockchain per tenere traccia degli alimenti dal raccolto al consumo.

Sistemi di votazione

Gli esperti del settore sono inoltre alla ricerca di soluzioni che consentano di utilizzare la tecnologia blockchain per contrastare le frodi nei sistemi di votazione. Teoricamente, infatti, la blockchain potrebbe consentire ai votanti di esprimere una preferenza immodificabile, eliminando al contempo la necessità di raccogliere e scrutinare manualmente le schede elettorali cartacee.

Vantaggi della blockchain

Meno errori nelle transazioni

Poiché le transazioni sulla blockchain devono essere verificate da più nodi, gli errori risultano notevolmente ridotti. Se un nodo ha un dato errato nel proprio database, tutti gli altri constateranno che è diverso e si accorgeranno dell’errore.

Al contrario, in un database tradizionale, se un singolo individuo commette un errore, è più probabile che non venga rilevato. Inoltre, ogni asset è identificato e tracciato individualmente sul registro della blockchain, quindi è impossibile che venga speso più volte.

Eliminazione degli intermediari

Utilizzando la blockchain, le due parti coinvolte in una transazione possono confermare le operazioni e completarle senza passare attraverso terze parti: questo comporta una riduzione delle tempistiche e un risparmio sui costi degli intermediari, come ad esempio le banche.

“La blockchain è in grado di aumentare il livello di efficienza di tutti gli scambi commerciali online, di accrescere l’autonomia finanziaria dei paesi non bancarizzati o sottobancarizzati e di dare vita a una nuova generazione di applicazioni Internet”, spiega Shtylman.

Alto grado di sicurezza

Dal punto di vista teorico, in una rete decentralizzata come la blockchain è quasi impossibile che qualcuno riesca a portare a termine transazioni fraudolente.

Per immettere transazioni falsificate nel database, sarebbe necessario hackerare tutti i nodi e modificare tutti i registri. Nonostante non si tratti di un’operazione del tutto impossibile, molti sistemi blockchain utilizzati per le criptovalute si avvalgono di metodi di verifica delle transazioni di tipo “proof-of-stake” o “proof-of-work”, che rendono difficoltosa, oltre che contraria agli interessi dei partecipanti, l’aggiunta di transazioni fraudolente.

Pagamenti più veloci

Dal momento che funzionano 24 ore su 24, 7 giorni su 7, le blockchain permettono di effettuare pagamenti e trasferimenti di beni in modo più efficiente, soprattutto su scala internazionale. Il loro utilizzo consente infatti di eliminare i tempi di attesa richiesti dalle banche o dalle agenzie pubbliche per confermare manualmente ogni operazione.

Svantaggi della blockchain

Limite massimo di transazioni al secondo

Dato che la blockchain dipende da una rete più ampia per approvare le transazioni, c’è un limite alla velocità con cui opera. Ad esempio, Bitcoin può elaborare solo 4,6 transazioni al secondo, contro le 1.700 al secondo di Visa. Inoltre, la crescita del numero di transazioni può creare problemi in termini di velocità della rete. Fino a quando questo aspetto non sarà risolto, la questione della scalabilità resterà una sfida.

Costi energetici elevati

Il lavoro di tutti i nodi per la verifica delle transazioni richiede una quantità di energia elettrica significativamente maggiore in confronto a un singolo database o a un foglio di calcolo. Per questo motivo, le transazioni su blockchain non solo sono più costose, ma generano anche ingenti livelli di emissioni di anidride carbonica.

Proprio in ragione di questo aspetto, alcuni leader del settore hanno iniziato a prendere le distanze da determinate tecnologie blockchain, ad esempio Bitcoin. L’anno scorso anche Elon Musk, CEO di Tesla, ha dichiarato che l’azienda avrebbe smesso di accettare Bitcoin, in parte perché preoccupato per i danni all’ambiente.

Rischio di perdita degli asset

Alcuni asset digitali sono protetti da una chiave crittografica, come ad esempio le criptovalute conservate in un wallet basato sulla blockchain – custodire questo dato con attenzione è fondamentale.

“Attualmente non c’è modo di recuperare la chiave crittografica privata che consente di accedere a un asset digitale: se il proprietario la smarrisse, pertanto, perderebbe definitivamente anche il proprio asset”, spiega Gray. La blockchain è un sistema è decentralizzato, quindi non è possibile rivolgersi a un’autorità centrale, come la propria banca, per richiedere l’accesso.

Rischio di attività illegali

La decentralizzazione della blockchain garantisce maggiori livelli di privacy e riservatezza, cosa che purtroppo costituisce un’attrattiva per chi vuole compiere attività illecite. Tracciare una transazione irregolare su blockchain è più difficile che rintracciarla all’interno di transazioni bancarie cui è associato un nome.

Come investire nella blockchain

Non possiamo investire nel sistema blockchain, in quanto si tratta soltanto della tecnologia che consente l’archiviazione e l’elaborazione di transazioni. Ciò che possiamo fare, invece, è investire in asset e società che utilizzano questo sistema.

“Il modo più semplice è acquistare criptovalute, come Bitcoin, Ethereum e altri token basati su una blockchain”, spiega Gray.

Un’altra soluzione consiste, come anticipato, nell’investire in società che utilizzano la tecnologia blockchain. Santander Bank, ad esempio, sta sperimentando una gamma di prodotti finanziari basati sulla blockchain. Chi desidera esporsi alla tecnologia blockchain può scegliere di aggiungere i titoli di questa banca al proprio portafoglio.

Infine, è anche possibile acquistare fondi ETF che investono in asset e società che utilizzano la tecnologia blockchain, in modo da diversificare il proprio portafoglio.

In sintesi

Nonostante il suo elevato potenziale, la blockchain rimane al momento una tecnologia di nicchia. Gray ritiene che la blockchain si presti ad essere utilizzata in molti ambiti, ma che la sua diffusione sia condizionata dalle politiche che i governi adotteranno in futuro. “Resta da vedere quando e se le autorità di regolamentazione interverranno. Una cosa è evidente: l’obiettivo sarà quello di proteggere i mercati e gli investitori”, afferma.

Shtylman paragona la blockchain alle prime fasi della diffusione di Internet. “Ci sono voluti circa 15 anni dalla nascita di Internet prima che arrivasse una prima versione di Google, e più di 20 anni per Facebook. È difficile prevedere gli sviluppi della tecnologia blockchain tra altri 10 o 15 anni, ma proprio come Internet, è destinata a trasformare in modo significativo i modi in cui effettueremo transazioni e interagiremo in futuro”.

Nonostante le sfide del presente, soprattutto quelle che riguardano i limiti delle transazioni e i costi energetici, gli investimenti nel settore della blockchain possono rappresentare un’opportunità da non perdere per gli investitori che comprendono il potenziale di questa tecnologia.

Domande frequenti sulla blockchain

Cos’è la blockchain in parole semplici?

La blockchain, che in italiano significa “catena di blocchi”, è un sistema elettronico di registrazione delle informazioni che grazie alle sue caratteristiche garantisce sicurezza e fedeltà dei dati. Meglio conosciuta per il ruolo cruciale che riveste nei sistemi di criptovaluta, come Bitcoin ed Ethereum, la blockchain è essenzialmente un registro pubblico, distribuito e decentralizzato perché non dipende da un ente centrale o da un singolo individuo (chiunque può averne una copia visto che è online). Le copie di ogni singola transazione sono distribuite su tutti i computer del mondo che partecipano alla blockchain e così ogni utente sarà aggiornato in tempo reale sugli scambi che avvengono. Un po’ come se tutti condividessero uno stesso file su cui lavorare da remoto contemporaneamente.

A cosa serve la blockchain?

Anche se è stata concepita come meccanismo a supporto del funzionamento delle criptovalute, l’utilità della blockchain va oltre i confini della finanza e dei Bitcoin.

Visto che fornisce maggiore velocità, trasparenza, sicurezza e integrità dei dati, la blockchain trova valida applicazione in diversi ambiti: dai prestiti alle assicurazioni, dall’immobiliare all’assistenza sanitaria, passando per sicurezza alimentare, diritti d’autore e rete logistica. Ecco alcuni casi d’uso della blockchain oggi:

  • Può accelerare il trasferimento di denaro e l’elaborazione dei pagamenti, grazie al fatto che la maggior parte delle transazioni su blockchain può impiegare pochi secondi, contro le tempistiche più lunghe delle banche
  • Nella logistica e nella supply chain elimina scartoffie e processi burocratici, può migliorare la comunicazione tra i partner e consente di monitorare il prodotto in tempo reale, offrendo al consumatore informazioni dettagliate su qualità e origine dello stesso.
  • Alle elezioni offre la possibilità di votare digitalmente garantendo la veridicità del voto e proteggendolo dal rischio di alterazione o manomissione.

Per saperne di più ti invitiamo a leggere Smart contract: cosa sono e come funzionano

Cosa distingue la blockchain dal Bitcoin?

La blockchain è la tecnologia alla base del Bitcoin ed è stata sviluppata appositamente per la criptovaluta. Bitcoin è stato, quindi, il primo esempio di blockchain in azione, e senza blockchain non ci sarebbe il Bitcoin. Come la blockchain, anche Bitcoin non è regolato da un’autorità centrale e si basa su software e crittografi, ma è sbagliato utilizzare blockchain e bitcoin come termini intercambiabili, in quanto sussistono importanti differenze. Ecco le principali:

  • Il bitcoin è una criptovaluta, la blockchain è un database distribuito
  • Bitcoin è una valuta digitale nata come strumento di pagamento elettronico alternativo e può essere usato come asset di investimento/speculazione o di scambio, mentre la blockchain può essere utilizzata per vari scopi e per registrare e trasferire ogni tipo di informazioni, compresi contratti e diritti di proprietà.
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