Glossario delle criptovalute: guida ai termini e agli acronimi più utilizzati

Redazione di Forbes

Pubblicato: 18/02/2023, 03:41 pm

Benedetta Giuliani
editor

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Dall’avvento di Bitcoin ad oggi, l’espansione del mondo delle criptovalute, come del resto quella del lessico che lo descrive, non ha conosciuto battute d’arresto, arrivando a colonizzare sia i media tradizionali che gli angoli più remoti del web

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Qualunque sia il tuo grado di familiarità con le criptovalute e con l’insieme delle tecnologie che le supportano, spesso il linguaggio utilizzato nel mondo delle crypto può risultare ostico e introdurre un ulteriore livello di complessità all’interno di un settore per sua natura già alquanto complicato.

Per facilitare la comprensione di questo argomento, abbiamo stilato un glossario dei termini più usati nel settore delle criptovalute: che tu sia un investitore o meno, siamo certi che avrai sentito almeno una volta molte delle parole al centro del nostro approfondimento.

A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T V W X Y Z

A

Altcoin – qualsiasi criptovaluta che non sia Bitcoin.

ASIC – acronimo di Application-Specific Integrated Circuit, ovvero un circuito integrato per applicazioni specifiche. Un ASIC è un costoso computer ad alta potenza utilizzato per il mining di criptovalute (vedi “mining”).

B

Bitcoin – la prima criptovaluta mai creata, nonché la più utilizzata e la più nota.

Blocco orfano – un blocco che, seppur risolto, non è stato approvato dalla rete e quindi non viene aggiunto alla blockchain.

Blockchain – la tecnologia sulla quale si basano le criptovalute. Una blockchain è essenzialmente un registro di transazioni distribuito, gestito simultaneamente da più persone che fanno parte di una rete di computer. Per saperne di più sulla tecnologia blockchain, .

Borsa – un sito web o un’applicazione che consente agli utenti di acquistare e vendere criptovalute.

Buy the dip – in italiano “comprare la flessione”, ovvero una strategia basata sull’acquistare criptovalute durante le fasi di ribasso dei loro prezzi, al fine di realizzare dei guadagni al momento del loro rialzo.

C

Capitalizzazione di mercato – il valore totale di una criptovaluta. Al momento della stesura di questo articolo, tutte le criptovalute messe insieme hanno un valore di mercato di 1.300 miliardi di euro.

Chiave privata – una chiave privata funziona come una password per le tue criptovalute. È una sequenza numerica lunghissima, praticamente impossibile da indovinare. Per autorizzare una transazione, devi firmarla con un hash della chiave privata che solo tu conosci. A ogni chiave privata corrisponde una chiave pubblica che può essere utilizzata da terzi per verificare la correttezza di una transazione.

Chiave pubblica – l’indirizzo pubblico del tuo portafoglio di criptovalute. Per ricevere fondi sul conto, devi trasmettere a chi li invia la tua chiave pubblica. Se una chiave privata è simile a una password, una chiave pubblica funziona come un indirizzo e-mail o un numero di conto corrente.

Cifratura – il processo di trasformazione delle informazioni digitali in un formato in grado di impedire l’accesso a terzi non autorizzati. Se utilizzi una password per accedere a un sito web, il sito dovrebbe cifrarla affinché, in caso di furto, gli hacker non possano usarla.

Coin – termine colloquiale con cui si indica una criptovaluta, spesso usato come suffisso all’interno di parole composte. Vedi anche: “altcoin”, “memecoin”.

Cold wallet – anche detto portafoglio hardware o portafoglio freddo. Si tratta di un dispositivo di archiviazione fisico, come una chiavetta, un disco rigido o un’unità flash, utilizzato per conservare le criptovalute offline.

Criptovaluta – una valuta digitale che può essere scambiata con beni, servizi o altre valute. In questi sistemi, le transazioni sono convalidate e registrate tramite crittografia da una rete di attori indipendenti, piuttosto che da un’autorità centrale come una banca.

Crittografia – un sistema informatico che consente di segretare e proteggere informazioni, rendendole indecifrabili. I dati crittografati possono essere decifrati e letti soltanto utilizzando la chiave necessaria.

D

dApp – un’applicazione decentralizzata (dApp) non è controllata da un’autorità centrale. Twitter, ad esempio, è un’applicazione centralizzata cui gli utenti si affidano come intermediario per l’invio e la ricezione di messaggi. Gli utenti, pertanto, si attengono alle sue regole e all’algoritmo che utilizza per gestire i contenuti. Una dApp, invece, è distribuita su una blockchain e gli utenti possono inviare e ricevere dati in modo diretto, senza ricorrere a un intermediario. Peepeth è una dApp simile a Twitter. La società sostiene di non dipendere da entrate pubblicitarie, un aspetto che, secondo i suoi creatori, penalizzerebbe gli utenti delle app centralizzate.

DAO – acronimo di Decentralised Autonomous Organization, ovvero un’organizzazione decentralizzata gestita da un autonomous agent. Una DAO è un gruppo di persone che collaborano per raggiungere un obiettivo condiviso e rispettano le regole scritte nel codice informatico del progetto, che si esegue autonomamente. Bitcoin (il progetto, non la valuta) è un esempio di DAO.

DeFi – abbreviazione di finanza decentralizzata. Storicamente, la finanza è un settore centralizzato in quanto si affida a operatori intermediari. Ad esempio, se vuoi inviare denaro a un amico o a un parente, sarà la tua banca a trasmetterlo alla banca del destinatario. La DeFi, invece, consente di inviare e ricevere asset senza fare ricorso a intermediari. In teoria, questa caratteristica dovrebbe permettere di eseguire transazioni in modo più rapido ed economico.

Double spend – se usi 5 euro per pagare un panino, non sarai più proprietario di quel denaro e quindi non potrai più spenderlo; inoltre, alcune sofisticate misure anticontraffazione impediscono la creazione di copie della valuta fisica. Anche nel caso delle transazioni digitali, le autorità centrali come le banche possono controllare i propri registri per verificare la regolarità di un pagamento.

Le informazioni digitali, però, possono essere copiate. In teoria, un singolo Bitcoin potrebbe essere copiato e speso anche 100 volte. Un ledger distribuito come la blockchain serve a impedire che questo accada.

Quando si invia un Bitcoin a qualcuno, si distrugge la propria versione e se ne crea una nuova che viene trasmessa al destinatario. Sia la distruzione che la creazione della moneta vengono registrate in ogni copia del ledger, in modo da impedire all’utente di rivendicare il possesso della moneta spesa e di tentare di spenderla più volte.

E

Ethereum – la seconda criptovaluta dopo Bitcoin per capitalizzazione di mercato. (Vedi “capitalizzazione di mercato”).

F

Fiat – termine che indica le valute tradizionali, sostenute dagli stati, come l’euro, la sterlina, e il dollaro americano.

Fork – un fork si verifica quando una community decide di apportare una modifica ai protocolli che regolano la propria blockchain. La modifica segna un distacco dalla precedente versione della blockchain, che prosegue verso una nuova direzione.

I soft fork prevedono modifiche procedurali alle regole della blockchain che possono considerarsi un semplice aggiornamento. Si parla di hard fork quando le modifiche sono così significative da rendere la nuova versione incompatibile con quella precedente, causando il distacco della nuova da quest’ultima.

G

Gas – le transazioni sulla rete Ethereum sono soggette a commissioni. Per ogni transazione, infatti, gli utenti sono tenuti a versare una certa quantità di ether (ETH), la valuta nativa di Ethereum. Questa commissione è denominata “gas”. Il gas serve a ricompensare i “miners” di Ethereum (vedi “mining”) per l’energia che impiegano nella convalida delle transazioni. Il gas serve anche come deterrente contro eventuali utenti malintenzionati.

H

Hash – un hash è ciò che si ottiene sottoponendo una stringa di dati a un algoritmo speciale. Sostanzialmente, un algoritmo di hashing comprime dati di qualsiasi dimensione in una stringa di testo alfanumerica quasi unica.

Ad esempio, un hash della parola “Forbes” utilizzando l’SHA-256 (di cui parleremo più avanti) recita: ADD913C2C3CF3F4A0628B58B505BC09C6C3797F2EE7DEE86AD9F701A191E6E93. Il testo della hit di Tom Jones del 1965 “It’s Not Unusual” è espresso in questo modo: 8E58EFDE840DF7CEC1872DE2B48222F2C3844646E0EAE4F4E6DD6CC7FE183E50.

Cambiando una sola lettera della parola Forbes o una parola del testo della canzone si otterrebbe un hash diverso, il che può rivelarsi utile per identificare eventuali modifiche apportate ai dati.

Si tratta di un aspetto importante nel mondo delle crypto, perché la blockchain è un registro di transazioni immutabile. L’hashing crittografico è in grado di segnalare ogni tentativo di modifica, anche in presenza di enormi quantità di dati.

Se qualcuno cercasse di alterare una transazione contenuta in un blocco della blockchain, dovrebbe alterare anche tutte quelle successive, poiché ciascuna transazione rimanda alle precedenti. Questo fattore rende praticamente impossibile falsificare le transazioni che avvengono all’interno di una blockchain.

Ogni criptovaluta utilizza un algoritmo di hashing diverso.

HODL – questo meme è diventato una sorta di grido di guerra per i possessori di criptovalute desiderosi di incoraggiare gli altri a non perdere le speranze durante il crollo dei prezzi. Nasce da un errore di battitura commesso da un utente del forum Bitcoin nel 2013, che scrisse: “I AM HODLING” (invece che “I AM HOLDING”, ovvero “tengo duro”). Dopo la vicenda, il termine è stato usato anche come acronimo di “Holding On for Dear Life” (“resistere con tutte le proprie forze”).

Hot wallet – soluzioni di storage online per le criptovalute, fornite da una borsa o da altri fornitori di servizi. Poiché il deposito avviene online e vi si accede tramite password, gli hot wallet vengono spesso bersagliati dagli hacker. Tuttavia, la società che fornisce l’hot wallet può aiutare gli utenti a recuperare i propri asset in caso di smarrimento dei codici di accesso.

I

ICO – nel mondo delle criptovalute, una Initial Coin Offering (ICO) è l’equivalente di una Initial Public Offering (IPO) e offre agli investitori l’opportunità di sostenere un nuovo progetto crypto.

J

Jager – il taglio più piccolo della criptovaluta di Binance.

K

Know Your Customer (KYC) – ovvero “conosci il cliente”. Le borse sono obbligate a effettuare determinati controlli sull’identità dei propri clienti in base a un insieme di procedure note con l’etichetta “Know Your Customer”.

L

Ledger – il registro delle transazioni, che include informazioni relative a orari, date, mittenti e destinatari.

Ledger distribuito – nella finanza tradizionale, un istituto come una banca conserva un registro di tutte le transazioni dei suoi clienti. Nella DeFi, il registro è condiviso e sincronizzato con le versioni di tutti gli altri partecipanti in diverse località del mondo. Una blockchain è un esempio di ledger distribuito.

M

Memecoin – un’altcoin basata su un meme, ovvero una sorta di battuta per appassionati di crypto che viene ripetutamente alterata e condivisa online sotto forma di immagine. Dogecoin è una memecoin basata su questo meme.

Mining – il mining di criptovalute è il processo di verifica delle transazioni che richiede l’utilizzo di hardware informatico. I miner di Bitcoin sono volontari che impegnano la loro potenza di calcolo motivati dalla possibilità di guadagnare nuovi Bitcoin. Questo meccanismo consente di convalidare collettivamente le transazioni che avvengono sulla blockchain e di scongiurare i casi di double spend.

Il mining consiste nell’indovinare (il più fedelmente possibile) un hash di 64 caratteri, di cui esistono trilioni di combinazioni possibili. Maggiore è la potenza di calcolo, maggiore è il numero di tentativi che si possono fare in un lasso di tempo di dieci minuti e maggiori sono, di conseguenza, le possibilità di guadagnare nuovi Bitcoin.

Il mining necessita di schede grafiche o ASIC. La quantità di potenza di calcolo necessaria per il mining di criptovalute aumenta con il passare del tempo ed è così immensa che attualmente non è più alla portata degli utenti di PC domestici. L’attività di mining è ora appannaggio delle aziende che vi si dedicano.

N

NFT – un gettone digitale non fungibile è un oggetto da collezione virtuale che utilizza la stessa tecnologia su cui si basano le criptovalute. Leggi la nostra guida ai gettoni digitali non fungibili.

Nodo – un computer o un dispositivo collegato ad altri computer o dispositivi che possiedono tutti una copia di una blockchain. Ogni nodo supporta questa rete condividendo informazioni e convalidando transazioni.

Non regolamentato – In Italia i servizi finanziari sono regolamentati, il che significa che i fornitori di questo genere di servizi devono attenersi a regole rigorose volte a tutelare gli interessi dei consumatori. Le criptovalute, invece, non sono regolamentate in Italia, il che significa che gli investitori non godono di alcuna protezione legale.

O

On-chain – una transazione registrata su una blockchain.

On-ledger currency – “valuta su ledger”. Si tratta di un token che viene coniato e utilizzato su una blockchain, come Bitcoin.

P

P2P – peer to peer. Si riferisce a una transazione tra due persone che non richiede l’intervento di un intermediario o di un’autorità centrale.

Proof-of-work (PoW) – si tratta della prova che attesta che si è svolto il lavoro computazionale necessario a indovinare l’hash di 64 caratteri che consente di aggiungere un blocco alla blockchain. Diffondendo la soluzione si permette agli altri nodi di verificare rapidamente che l’hash sia corretto e che per indovinarlo si è svolto il lavoro necessario.

Proof-of-stake (PoS) – piuttosto che dimostrare di aver svolto il lavoro computazionale necessario a indovinare l’hash (vedi “proof-of-work”), con la proof-of-stake si dimostra di aver messo in staking una certa quantità di monete in cambio della possibilità di diventare un validatore. Più monete si mettono in staking, maggiori sono le possibilità di diventare un validatore.

Per disincentivare le operazioni illecite, il meccanismo prevede che chi investe cifre ingenti in modo da diventare validatore solo per approvare deliberatamente una transazione fraudolenta, rischi di perdere la propria quota.

Il PoS è migliore per l’ambiente, in quanto richiede meno potenza di calcolo e consuma meno energia, ma avvantaggia gli utenti che hanno più denaro da investire, che hanno maggiori probabilità di guadagnare dalle operazioni di convalida.

Q

Quantum computing – calcolo quantistico. Campo dell’informatica che utilizza i principi della fisica quantistica per elaborare insiemi di dati molto più grandi a velocità molto maggiori rispetto all’informatica tradizionale, basata sul sistema binario.

R

Regolamentato – un mercato in cui gli operatori sono obbligati a seguire determinate regole per non rischiare multe e/o la perdita delle licenze. Ad esempio, in Italia i servizi finanziari sono regolamentati.

S

Satoshi Nakamoto – il creatore anonimo di Bitcoin.

Satoshi – un Satoshi sta a un Bitcoin come un centesimo sta a un euro.

Scheda video – per verificare una transazione su una blockchain è necessario risolvere un problema crittografico. La risoluzione di questi problemi richiede una notevole potenza di calcolo, che a sua volta consuma grandi quantità di energia. Le schede video ad alte prestazioni utilizzate nei giochi per PC sono dotate della potenza di elaborazione necessaria per convalidare le transazioni.

Seed (frase) – una serie casuale di un numero di parole compreso tra 12 e 24 generata da un portafoglio di criptovalute e utilizzata per accedervi.

SHA-256 – un algoritmo di hashing che comprime dati di qualsiasi dimensione in una stringa alfanumerica che non può essere decodificata, mantenendo segreti e al sicuro i dati originali e al contempo permettendo di convalidare i dati di input. al suo sviluppo ha collaborato la National Security Agency (NSA), l’Agenzia per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, ed è utilizzato da Bitcoin.

Smart contract – programma che si esegue autonomamente su una blockchain quando vengono soddisfatte determinate condizioni, senza richiedere l’intervento umano o di un intermediario. Una volta eseguito, il contratto non può essere modificato o annullato. Ad esempio, il conto 1 trasferirà l’asset X al conto 2 una volta ricevuto l’asset Y.

Stablecoin – una criptovaluta come Tether, il cui valore è legato a quello di valute, merci o strumenti finanziari.

T

Terahash (al secondo) – un computer o una rete può indovinare mille miliardi di hash (1 terahash) al secondo durante il mining di criptovalute.

Tether – una stablecoin vincolata al dollaro statunitense.

Token – nel mondo delle crypto, un token è un’unità di criptovaluta diversa da Bitcoin o Ethereum, che però tecnicamente sono anch’essi token. In particolare, si tratta di un modo per riferirsi a una valuta basata su una particolare blockchain. Ad esempio, XRP è un token che gira sulla blockchain Ripple.

U

U.S. Dollar Coin (USDC) – si tratta di una stablecoin lanciata da Center e Coinbase per competere con Tether e anch’essa ancorata al dollaro statunitense.

V

Validatore – chi investe in modo da avere la possibilità di convalidare le transazioni e guadagnare crypto su una blockchain proof-of-stake (vedi proof-of-stake).

Volatile – un mercato in cui i prezzi salgono e scendono frequentemente e in modo imprevedibile.

Volume – la quantità totale di valuta scambiata in un periodo di 24 ore.

W

Wallet– o portafoglio. Dispositivo di archiviazione o luogo digitale in cui conservare i crypto asset. I portafogli possono essere connessi a internet (vedi “hot wallet”) o offline (vedi “cold wallet”).

Wei – un Wei sta a un Ether come un centesimo sta a un euro.

Whitepaper – un documento tecnico pubblicato al momento del lancio di un nuovo progetto crypto e che ne spiega il funzionamento.

X

XRP – XRP è un tipo di token crypto basato sulla blockchain Ripple.

Y

Yield – valore che indica il rendimento di un investimento, espresso sotto forma di percentuale.

Z

Zero confirmation – una transazione che è stata confermata, ma che non è ancora stata registrata su una blockchain.

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