Conto corrente cointestato: cos’è, come funziona, rischi e vantaggi

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Pubblicato: 13/11/2023, 05:48 pm

Giulia Adonopoulos
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Il conto corrente cointestato è uno strumento finanziario utile per un’ampia casistica. Dalla creazione di abitudini finanziarie più consapevoli alla condivisione delle responsabilità, i conti cointestati offrono una serie di vantaggi. Le coppie sposate o conviventi possono utilizzare un conto cointestato per risparmiare per un obiettivo comune, come una vacanza o un mutuo; i soci in affari possono condividere le responsabilità finanziarie come pagare i fornitori ed effettuare acquisti di beni e servizi per l’attività. E, ancora, un conto cointestato può aiutare figli adulti a gestire anche a distanza le finanze di genitori anziani come i soldi della pensione, il pagamento delle bollette e delle spese mediche, a seconda delle necessità.

Senza tralasciare che un conto corrente cointestato può anche proteggere i titolari del conto se uno di loro muore, poiché si mantiene l’accesso al conto condiviso e si possono utilizzare i fondi per il funerale e altre spese urgenti. In sintesi, il conto cointestato può semplificare la gestione delle finanze e offrire a due o più persone la possibilità di risparmiare e spendere da un unico conto. Ma in alcune situazioni le caratteristiche vantaggiose del conto cointestato possono diventare complicazioni.

Con chi si può cointestare un conto? Quali sono le tipologie tra cui scegliere? Meglio un conto cointestato a firma disgiunta o congiunta? Abbiamo realizzato questa guida per provare a rispondere a tutte le domande e chiarire i dubbi più frequenti sul conto corrente cointestato.

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Conto corrente cointestato: cos’è e come funziona

Un conto corrente cointestato è un conto corrente che, come suggerisce il nome, è detenuto da due o più persone. L’intestatario di un conto corrente è la persona o l’entità a cui appartiene ufficialmente il conto e che ha il controllo e la responsabilità delle transazioni e delle operazioni associate a quel conto. Può quindi gestire le carte di credito o di debito associate al conto, effettuare prelievi, depositi, trasferimenti e altre operazioni finanziarie sul conto. Nel caso del conto cointestato o congiunto abbiamo più di un intestatario per un singolo conto.

In sintesi, il conto corrente cointestato funziona come un normale conto corrente, ma è condiviso da due o più titolari che hanno gli stessi diritti sui fondi presenti sul conto e possono disporne nel modo che preferiscono.

Tipologie di conto corrente cointestato

Esistono due principali tipologie di conto corrente cointestato: a firma congiunta e a firma disgiunta. Ecco cosa significa e cosa cambia.

  • Conto cointestato a firma congiunta: questa opzione prevede la firma di tutti i titolari per effettuare operazioni come prelievi, bonifici, emissione di assegni e via dicendo. Un solo titolare non può quindi svolgere in autonomia l’operazione e le modalità con cui è possibile effettuare ciascun tipo di operazione sono indicate chiaramente nel contratto.
  • Conto cointestato a firma disgiunta: in questo caso ogni intestatario può agire in maniera autonoma sul conto, disponendo dei fondi nel modo che preferisce. Non è richiesta, quindi, l’autorizzazione degli altri intestatari per le operazioni che uno di loro vuole effettuare.

Il conto cointestato a firma disgiunta e quello a firma congiunta hanno quindi due livelli di operatività differente, ma non si tratta di una scelta vincolante e fissa per sempre. È infatti possibile modificare la tipologia in qualsiasi momento, passando dalla firma congiunta a disgiunta o viceversa, nel caso in cui le proprie esigenze dovessero cambiare.

Meglio firma congiunta o disgiunta?

Non si può rispondere in modo netto a questa domanda, dal momento che entrambe le tipologie di conto cointestato hanno pro e contro.

Il conto cointestato con firma congiunta ha un livello di sicurezza maggiore, dal momento che per effettuare qualunque tipo di operazione deve essere apposta la firma di tutti i titolari. Non essendo possibili azioni unilaterali, i soldi di tutti gli intestatari risultano al sicuro. Lo svantaggio in questo caso è però sulla comodità delle operazioni, dal momento che nessuno dei titolari può agire da solo e necessita della firma di tutti. Le operazioni potrebbero quindi diventare più complesse e i tempi più lunghi.

Nel conto cointestato a firma disgiunta non si pone il problema dell’operatività, dal momento che ogni intestatario può disporre a proprio piacimento dei soldi presenti sul conto. Questa modalità è quindi più comoda e flessibile, ma il rischio che uno degli intestatari usi i soldi in modo non idoneo è da tenere in conto. La modalità cointestata con firma disgiunta non permette infatti di porre limiti all’operatività di uno o più titolari, che possono quindi usare come preferiscono i soldi sul conto.

La scelta dipenderà quindi dalle persone che aprono il conto cointestato, dal tipo di operatività che vogliono avere e dal grado di sicurezza che vogliono ottenere nell’uso di questo strumento.

Con chi si può cointestare un conto?

Iniziamo chiarendo subito un errore che è molto comune: per aprire un conto cointestato non è necessario avere una relazione di parentela. Non bisogna per forza essere genitori e figli o una coppia sposata per cointestare il conto corrente, perché anche due imprenditori soci o una coppia convivente possono beneficiare di questo tipo di strumento finanziario.

Riassumendo, possono cointestare un conto corrente:

  • Coppie sposate
  • Partner conviventi
  • Familiari (genitori e figli, fratelli, zii e nipoti ecc…)
  • Aziende o imprese con più proprietari o soci
  • Amici o colleghi che hanno interessi comuni e per qualche motivo vogliono avere una gestione condivisa delle spese

Al di là della relazione tra gli intestatari, è molto importante tenere a mente che i diritti e le responsabilità del conto cointestato sono condivisi. Anche in caso di debiti o problemi col conto di uno di loro, sono tutti responsabili allo stesso modo.

Per quanto riguarda il numero di persone che può aprire un conto corrente cointestato, esso può variare a seconda delle politiche e delle condizioni della banca. In molti casi è possibile avere un conto con due, tre o più persone, ma prima di aprirlo è bene verificare le regole e i requisiti previsti dall’istituto finanziario in questione.

Come aprire un conto corrente cointestato

L’apertura di un conto corrente cointestato segue in genere la stessa procedura prevista per aprire un conto corrente a firma unica. Il conto può essere quindi aperto sia online sia in filiale, a seconda della banca, e l’unica differenza sarà la possibilità per due o più titolari di operare con lo stesso conto.

Al momento dell’apertura ogni intestatario dovrà presentare un documento di identità e il codice fiscale, sia che si decida di aprire un conto a firma congiunta sia che si opti per la firma disgiunta. Sarà poi necessario che tutti gli intestatari del conto depositino la loro firma originale e svolgano insieme le pratiche di riconoscimento.

Conto corrente cointestato: come funziona dopo la morte?

Una domanda che molte persone si pongono è cosa succede a un conto cointestato dopo la morte di uno dei titolari. Le procedure da svolgere in caso di decesso di uno degli intestatari cambiano in base al tipo di conto che si è scelto e quindi se si è optato per una proposta a firma congiunta o disgiunta.

Dopo la morte di uno dei titolari di un conto a firma congiunta, gli altri intestatari non potranno liberamente operare e avere accesso ai soldi. Si potrà ottenere nuovamente l’operatività solo a successione avvenuta, che sarà effettuata dalla banca. In questo caso i risparmi rimarranno congelati fin quando l’ente non stabilirà di liquidare a ciascun intestatario la quota che gli spetta. Solo dopo questo passaggio si potrà nuovamente disporre senza vincoli del conto corrente cointestato.

Se invece il conto corrente cointestato è a firma disgiunta e muore uno degli intestatari, verrà congelata solo la parte di beni del defunto. L’altro intestatario potrà quindi avere accesso all’altra metà dei beni, continuare a operare sul conto e disporre della sua parte di soldi senza problemi.

Sia in caso di conto a firma congiunta sia disgiunta, i familiari del defunto dovranno, entro un anno dalla scomparsa, presentare la dichiarazione di successione alla banca. La dichiarazione non è richiesta nei casi in cui il cointestatario sia un coniuge o un parente in linea diretta e il conto non superi i 100.000 euro.

Con entrambe le tipologie di conto cointestato i soldi presenti sullo strumento saranno divisi in parti uguali tra gli intestatari e non si effettueranno separazioni in base a quanto si è contribuito ai risparmi presenti sul conto.

Quanto costa la successione di un conto corrente cointestato?

Così come accade per un conto corrente mono-intestato, in caso di decesso di uno dei titolari di un conto cointestato, lo Stato pone una tassa di successione. Si richiede il 4% del patrimonio del defunto a figli o coniugi, ma solo per i conti che superano 1 milione di euro (solo sulle cifre in eccesso). Per conti di importo inferiore ai figli o coniugi non è richiesto alcun onere.

In caso di successione dei soldi di un conto ai fratelli, la tassa da pagare sarà del 6% del patrimonio presente sul conto, ma solo per conti che superano i 100.000 euro. Anche in questo caso, se il conto del defunto non avesse questa cifra non sarà richiesta alcuna tassa.

In caso di eredità, indipendentemente dai soldi presenti sul conto, dovranno invece pagare una tassa del 6% tutti gli altri familiari, mentre per chi non ha legami di parentela con la persona scomparsa viene richiesta una tassa dell’8% del patrimonio.

Come si chiude un conto corrente cointestato

La chiusura di un conto corrente cointestato varia in base alla tipologia di conto che si è deciso di aprire. Nel caso di un conto a firma disgiunta non sarà necessario che tutti i titolari firmino i documenti e si rechino, in caso fosse richiesto, in banca. Per la chiusura sarà sufficiente che uno dei due intestatari svolga tutte le pratiche.

Diversa invece la situazione in caso il conto da chiudere fosse a firma congiunta, dato che in questo caso sarà necessaria la presenza di tutti gli intestatari. La richiesta di chiusura dovrà quindi essere firmata da tutti i titolari e, in caso fosse richiesto, tutti gli intestatari dovranno recarsi in banca per chiudere lo strumento.

Quali sono i rischi di un conto corrente cointestato?

Un conto corrente cointestato ha diversi vantaggi, ma può comportare anche rischi e svantaggi di cui è bene essere consapevoli prima di aprirlo.

Uno dei principali rischi è il pignoramento, che può essere messo in atto se uno degli intestatari del conto risulta inadempiente. Bisogna però tenere a mente che potrà essere pignorata solo la parte dell’intestatario moroso e non verranno toccati i soldi dell’altro correntista.

Altro rischio che si corre è la possibilità di vedersi congelare tutti i beni in caso di decesso di uno degli intestatari. Come abbiamo già spiegato questo rischio si può verificare solo in caso di conto con firma congiunta, mentre non sussiste con la firma disgiunta. Si deve quindi fare molta attenzione, nel momento della scelta, a capire bene che tipo di conto cointestato aprire, così da correre meno rischi possibili.

Si deve inoltre considerare la possibilità che uno degli intestatari prenda anche parte dei nostri soldi e ne disponga a proprio piacimento. Eventualità che non si verifica in caso di conto corrente cointestato con firma congiunta, dal momento che risulta necessario l’assenso di entrambi per effettuare qualunque operazione.

I conti cointestati prevedono inoltre una divisione dei risparmi presenti sullo strumento paritario e non in base a quanto ciascun titolare ha contribuito. In caso di decesso di uno dei titolari quindi i risparmi presenti saranno divisi in modo paritario tra gli intestatari, in modo che a ciascuno spetti la stessa quota. Nel momento in cui si apre un conto cointestato si deve quindi tenere anche in considerazione questo elemento.

Conto corrente cointestato: domande frequenti

Cosa comporta avere il conto cointestato?

Un conto cointestato permette di avere uno strumento di gestione del denaro condiviso con una o più persone con cui è possibile amministrare i fondi, in modo piuttosto semplice e senza troppi oneri.

Cosa succede se il conto è cointestato e uno muore?

Ciò che avverrà alla morte di uno dei titolari dipende dal tipo di conto cointestato che si è scelto di aprire. In caso di un conto con firma disgiunta verrà bloccato solo il 50% dei soldi presenti sul conto e l’altro titolare potrà continuare a operare normalmente. Diversamente, con un conto cointestato a firma congiunta tutti i soldi presenti sul conto verranno congelati e l’altro titolare o gli altri titolari non potranno usare il conto fin quando la banca non stabilirà l’ereditarietà dei soldi del defunto.

Chi può prelevare da un conto corrente cointestato?

Tutti gli intestatari del conto cointestato possono svolgere le stesse operazioni sullo strumento e disporre come meglio credono dei soldi presenti. In caso di conto cointestato a firma congiunta sarà necessario il consenso di tutti per svolgere ogni tipo di operazione, compreso il prelievo di contanti. Se invece si è deciso di aprire un conto cointestato a firma disgiunta si potrà prelevare senza necessità di avere il consenso degli altri intestatari.

Quanto costa aprire un conto cointestato?

Di base, un conto corrente cointestato non costa di più di un conto normale: canone, spese e commissioni dipendono dal tipo di conto scelto, dalla banca a cui ci si rivolge e dai servizi inclusi, e non ci sono maggiorazioni dovute alla cointestazione.

Chi è il titolare di un conto corrente cointestato?

Tutte le persone che hanno aperto il conto risultano titolari dello strumento e non vi sono gerarchie. Possono aprire un conto cointestato genitori e figli, coppie sposate o conviventi, colleghi, soci in azienda e amici. Non bisogna essere per forza legati da vincoli di parentela per avere diritto a un conto corrente cointestato.

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