Indici del mercato azionario: tutto quello che devi sapere

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Pubblicato: 19/02/2023, 12:19 pm

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Gli indici azionari sono un elemento fondamentale del mercato azionario. Permettono di seguire l’andamento di un gruppo significativo di azioni o altri titoli, e forniscono un’indicazione dello stato del mercato in generale.

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Di seguito, uno sguardo al modo in cui funzionano gli indici dei mercati azionari, insieme ad alcuni degli indici più famosi.

Avvertenza: prima di prendere in considerazione la strada degli investimenti, è bene mettere da parte un fondo di emergenza in contanti sufficienti a coprire almeno tre (e preferibilmente sei) mesi di spese. Gli investimenti nel mercato azionario comportano un rischio, compreso quello di perdere il capitale investito.

Che cos’è un indice azionario?

Il primo indice del mercato azionario apparve nel luglio 1884, quando Charles Dow, un giornalista statunitense, pubblicò il “Dow Jones Transportation Index”. L’indice comprendeva 11 azioni legate al settore dei trasporti: nove società ferroviarie, una società di navigazione a vapore e un operatore telegrafico.

La media dell’indice veniva calcolata sommando i prezzi di tutte le azioni che lo componevano e dividendo il totale per 11.

Nel 1896, Dow pubblicò un altro indice, composto da 12 società industriali. Fu quello l’inizio del Dow Jones Industrial Average, l’indice di Wall Street oggi universalmente noto come Dow Jones.

Di seguito troverai una panoramica approfondita sul Dow Jones, insieme ai profili di alcuni dei principali indici del mercato azionario. Prima, però, una spiegazione di come vengono creati gli indici di mercato.

Come si costruisce un indice azionario?

Ciascun indice del mercato azionario utilizza una propria formula per decidere quali società (o altri investimenti) ne fanno parte.

Negli indici che si concentrano sull’andamento di un’ampia fetta del mercato entrano di solito le più grandi aziende quotate, dove la dimensione che conta è in genere la capitalizzazione di mercato, cioè il valore totale di tutte le azioni di un’azienda quotata.

In alternativa, in un indice possono entrare azioni scelte da un comitato (vedi per esempio lo S&P 500 di seguito) o tutte le azioni che vengono negoziate in una particolare borsa. Alcuni indici si concentrano su società che operano all’interno dello stesso settore, come ad esempio quello tecnologico o della sanità.

Una volta scelte le società che faranno parte dell’indice, bisogna decidere come vengono rappresentate: questo valore prende il nome di “ponderazione”. Le azioni dell’indice possono avere tutte lo stesso peso, oppure avere peso relativo maggiore o minore a seconda di fattori come la capitalizzazione o il prezzo.

In base alla ponderazione attribuita, le società che fanno parte dell’indice possono avere pari peso sul suo andamento, oppure il loro impatto può basarsi a sua volta su considerazioni quali la capitalizzazione di mercato o il valore delle quote azionarie.

I tre metodi di ponderazione degli indici più comunemente usati sono:

  • Ponderazione in base alla capitalizzazione di mercato: l’indice attribuisce peso maggiore alle azioni con la capitalizzazione di mercato maggiore. Di conseguenza più è grande la capitalizzazione di una società (che si ottiene moltiplicando il numero di tutte le azioni circolanti per la loro quotazione in un momento dato), maggiore è l’impatto che essa ha sull’andamento di un indice;
  • Ponderazione egualitaria: un indice costruito su questa base tratta tutti i partecipanti allo stesso modo. L’andamento di ciascun titolo influenza l’indice in egual modo, a prescindere dalle dimensioni;
  • Ponderazione basata sul prezzo: questo tipo di indice attribuisce maggior peso ai titoli con le quotazioni più elevate, a prescindere, anche in questo caso, dalle dimensioni.

I principali indici azionari

FTSE 100

Il Financial Times Stock Exchange 100, noto anche come FTSE 100 o “Footsie”, è un indice delle 100 principali società del Regno Unito che fanno parte della Borsa di Londra (London Stock Exchange), sulla quale sono quotate attualmente oltre 1.300 società.

Il FTSE 100 è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato. Per farne parte, una società deve essere quotata a Londra, essere denominata in sterline britanniche e soddisfare i requisiti minimi di liquidità e capitale flottante. La liquidità misura la facilità con cui è possibile vendere o comprare le quote di una società.

I titoli con un’elevata capitalizzazione di mercato hanno un peso maggiore nel FTSE 100 e di conseguenza hanno un effetto maggiore sui movimenti dell’indice.

La capitalizzazione di mercato di ciascuna società viene rivista trimestralmente. Se necessario, l’indice viene modificato, togliendo le azioni che hanno perso capitalizzazione e inserendo invece quelle che sono cresciute.

S&P 500

Lo S&P 500, dalle iniziali di Standard & Poor’s, monitora l’andamento delle 500 maggiori aziende quotate USA, scelte da un comitato di S&P Dow Jones Indices. È ponderato in base alla capitalizzazione, e per farne parte è necessario soddisfare alcuni requisiti fondamentali. Ne fanno parte società stabili e di grandi dimensioni, divise tra 11 settori industriali, cosa che ne fa un buon indicatore della salute non solo di Wall Street ma anche dell’economia in generale.

Dow Jones Industrial Average

Il Dow Jones è un altro nome assai noto nel mondo degli investimenti ma, al contrario dello S&P 500, comprende appena 30 società USA, scelte sempre da S&P Dow Jones Indices. Il fattore comune a tutte le azioni del Dow Jones è che vengono considerate “blue chip”, cioè particolarmente solide, con una lunga storia di ottimi andamenti finanziari. All’interno dell’indice è possibile trovare un’ampia varietà di settori, dalla sanità alla tecnologia.

Il Dow Jones è uno dei pochi indici del mercato azionario ponderati in base al prezzo.

Nasdaq 100

Il Nasdaq 100, un altro indice americano, riflette l’andamento delle 100 azioni più grandi e maggiormente negoziate quotate al Nasdaq, eccetto quelle finanziarie. Le società che ne fanno parte operano in molti settori, ma soprattutto nella tecnologia. Il Nasdaq 100 è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato.
Approfondisci Nasdaq 100: quotazione indice, grafico e previsioni

Nikkei 225

Del Nikkei 225 fanno parte 225 titoli selezionati tra le azioni ordinarie scambiate sul mercato primario della Borsa di Tokyo.

Il Nikkei è un indice ponderato in base al prezzo le cui componenti possono essere cambiate annualmente all’inizio di ottobre. La selezione si basa su due fattori: liquidità ed equilibrio fra settori.

Euro Stoxx 50

L’Euro Stoxx 50 è considerato il principale indice azionario per le blue chip nella zona euro ed è stato creato da Stoxx, una società di proprietà di Deutsche Börse Group.

L’Euro Stoxx 50 è ponderato in base alla capitalizzazione di mercato e ne fanno parte 50 titoli quotati in Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Italia, Irlanda, Belgio e Finlandia. Nonostante il suo nome, il 70% dell’indice è composto da azioni provenienti da due paesi: Francia e Germania.

Hang Seng

L’Hang Seng è un indice azionario ponderato in base alla capitalizzazione di mercato ed è il principale indicatore dell’andamento di mercato a Hong Kong. Ne fanno parte circa 60 azioni con la maggiore liquidità che vengono quotate nella Borsa di Hong Kong. Il numero preciso di azioni che lo compongono varia; a settembre 2022 era di 66. Insieme al Nikkei 225, l’Hang Seng è uno degli indici asiatici più noti.

Come investire negli indici azionari

Un modo per investire in un intero indice azionario invece che in singole azioni consiste nello scegliere investimenti “passivi” come i fondi indicizzati o gli ETF (exchange-traded fund).

Si tratta di fondi comuni che mettono insieme migliaia di investitori per creare un unico fondo di investimento.

Nessun investimento nel mercato azionario è garantito. Con gli investimenti passivi, tuttavia, l’obiettivo è quello di replicare i rendimenti di un determinato indice del mercato azionario o di un altro benchmark: per esempio con un fondo che segue l’andamento dell’indice FTSE 100 o S&P 500.

Che tu investa in un fondo indicizzato o in un ETF, il fattore principale da tenere a mente è che stai scegliendo di investire in strumenti passivi. Entrambi i tipi di investimento offrono commissioni ridotte rispetto ai cosiddetti investimenti “attivi”, che fanno pagare commissioni più alte perché gestiti attivamente.

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