Che cos’è il forex trading

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Aggiornato: 17/08/2023, 07:18 am

Benedetta Giuliani
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Il foreign exchange trading, spesso abbreviato in “forex” o “FX”, è letteralmente la compravendita sui mercati di valute estere. Al livello più semplice, gli italiani che cambiano euro in una valuta estera presso un ufficio cambi, una banca o un ufficio postale prima di partire per l’estero compiono una transazione forex. I trader forex fanno qualcosa di simile, operando però su larga scala.

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L’avanzare della tecnologia ha permesso al mercato forex di offrire opportunità sempre maggiori sia agli investitori privati che ai trader professionisti. Di seguito troverete una panoramica dettagliata sul mercato forex e sui concetti fondamentali da tenere a mente.

Che cos’è il trading sul forex?

Il trading sul forex consiste nella compravendita speculativa di valute allo scopo di ottenere un profitto. Può essere utilizzato anche per “coprire” una posizione sul mercato valutario contro eventuali fluttuazioni dei tassi di cambio (quando si parla di copertura, o “hedging”, si intende la protezione di una posizione finanziaria contro potenziali perdite).

Cambiare qualche centinaio di euro da spendere in vacanza è, di per sé, una cosa da poco – complessivamente, però, il forex è il più grande mercato al mondo, oltre che quello con le negoziazioni più attive.

I numeri sono impressionanti. Stando all’ultimo rapporto triennale della Banca dei Regolamenti Internazionali, nel 2019 il trading globale sul forex muoveva ogni giorno 6.600 miliardi di dollari. Per avere un’idea della grandezza di questa cifra, è più del triplo di quanto produce in un anno l’intera economia italiana.

Aperto a tutte le ore

Le borse, come quelle di Londra, Hong Kong o Milano, seguono orari di apertura precisi e funzionano per natura a fasi alterne.

Il mercato forex, al contrario, non chiude mai. Ci sono quattro centri di trading principali sparsi nei vari fusi orari: Londra, New York, Tokyo e Sydney. Quando il trading si interrompe in un luogo, il mercato forex continua a operare in un altro. Il forex viene scambiato anche a Zurigo, Francoforte, Hong Kong, Singapore e Parigi.

A differenza dei vacanzieri, a cui servono banconote e monete in valuta estera per acquistare il necessario per il soggiorno e qualche cocktail a bordo piscina, i trader sul forex non hanno necessariamente bisogno della consegna fisica delle valute.

La maggior parte del trading sul forex avviene tra trader istituzionali che lavorano per conto di individui, banche e altre organizzazioni finanziarie e società multinazionali.

Prima di Internet, solo le istituzioni e i privati benestanti potevano operare sul mercato forex. Ma i tempi sono cambiati, e ora gli investitori privati costituiscono una piccola fetta del mercato.

Perché viene negoziato il forex?

Il forex viene negoziato per diversi motivi: ad esempio, per fare hedging e proteggersi dai rischi legati alla fluttuazione dei tassi di cambio e dei tassi di interesse. Attualmente questo aspetto è particolarmente importante, perché l’inflazione e l’aumento dei tassi d’interesse destano preoccupazione in gran parte del mondo.

Il forex viene inoltre usato per speculare sull’impatto di eventi geopolitici come ad esempio l’aumento delle tensioni tra la Russia e l’Occidente a causa dell’invasione dell’Ucraina. Gli avvenimenti politici e i disastri naturali possono alterare significativamente il corso di una valuta nazionale, portando quindi a potenziali perdite o profitti per chi opera nel mercato forex.

Anche le aziende sfruttano il forex. Ad esempio, una multinazionale con sede in un paese può utilizzare il mercato forex per proteggersi dal rischio valuta risultante dalle transazioni effettuate dalle varie sussidiarie sparse in giro per il mondo.

Il forex fornisce inoltre uno strumento di diversificazione all’interno di un portafoglio di investimenti. Poiché il mercato forex è aperto 24 ore al giorno, cinque giorni a settimana, offre ai trader l’opportunità di reagire a notizie che potrebbero non aver ancora avuto un impatto sulla borsa di una determinata nazione.

Tra gli indicatori economici utilizzati per analizzare il mercato forex ci sono:

  • Tassi di interesse;
  • Tasso di inflazione;
  • La bilancia dei pagamenti e le politiche economiche di una nazione;
  • L’atteggiamento di un governo nei confronti dell’intervento nei mercati delle valute.

Il trading sul forex ha luogo “over the counter” (OTC), il che significa che non c’è uno scambio fisico della valuta sottostante. Il mercato è supervisionato da una rete globale di banche e altre istituzioni finanziarie.

In passato, chi era privo dei mezzi necessari per negoziare il forex direttamente doveva rivolgersi a un broker che si occupasse di negoziare le valute al suo posto. Tuttavia, grazie ai progressi tecnologici, all’evoluzione degli smartphone e a una pletora di piattaforme online di trading, i privati possono negoziare valute direttamente per conto proprio.

Nota: prima di prendere in considerazione la possibilità di fare trading sul forex, valuta la tua situazione finanziaria nonché la tua conoscenza del mercato e la tua propensione al rischio. Così come per qualsiasi altra speculazione finanziaria, c’è sempre la possibilità di perdere denaro.

Come funziona il forex?

L’obiettivo principale del trading sul forex è predire se il valore di una valuta aumenterà o diminuirà rispetto a un’altra.

Un trader può acquistare una valuta pensando che il suo valore aumenti, con l’obiettivo di venderla poi e intascare un profitto. L’espressione “andare lunghi” (o long) significa portare avanti questo tipo di operazioni. Per contro, un trader può vendere una valuta oggi pensando che un domani perda valore e, di conseguenza, egli possa ricomprarla a un prezzo inferiore. Per indicare questa strategia si utilizza l’espressione “andare corti” (o short).

Come vengono negoziate le valute

Tutte le valute del mondo hanno un codice di tre lettere, sulla base dello stesso principio dei simboli, o ticker, utilizzati in borsa per le azioni, come ad esempio G per Assicurazioni Generali o TIT per Telecom Italia alla Borsa di Milano.

La valuta più scambiata al mondo è il dollaro statunitense, il cui ticker è USD. La seconda è l’euro (EUR), seguito dallo yen giapponese (JPY), la sterlina britannica (GBP), il dollaro australiano (AUD), il dollaro canadese (CAD), il franco svizzero (CHF) e il dollaro neozelandese (NZD). Ci sono oltre 170 valute al mondo.

Nel forex, le valute vengono negoziate sempre come “coppie di valute”. Questo perché quando acquisti una valuta, ne stai simultaneamente vendendo un’altra.

Le seguenti coppie di valute sono note come “principali” (“major” in inglese) e costituiscono circa i tre quarti di tutte le operazioni nel mercato forex:

  • EUR/USD
  • USD/JPY
  • GBP/USD
  • AUD/USD
  • USD/CAD
  • USD/CHF
  • NZD/USD

Le coppie “minori” sono tutte le altre combinazioni delle principali valute mondiali, come ad esempio GBP/EUR.

Ciascuna coppia di valute è composta da due elementi. Il primo è la valuta base o principale. Quando viene indicata in una quotazione, questa parte è sempre uguale a 1. Il secondo elemento è la valuta quotata o secondaria.

Ad esempio, prendiamo in considerazione la coppia GBP/EUR = 1,19. La valuta base è la sterlina britannica (GBP) e la valuta quotata sono gli euro (EUR). La coppia indica che 1 £ vale 1,19 €, se decidi di acquistare. In altre parole, per comprare 1 £ devi spendere 1,19 €.

Quando acquisti una coppia di valute, il prezzo che paghi si chiama “ask”, mentre il prezzo a cui vendi si chiama “bid”.

Modi per negoziare sul forex

Ci sono tre modi principali per negoziare sul forex:

Mercato spot (o “a pronti”). È il mercato forex principale, dove le coppie di valute vengono scambiate e i tassi di cambio vengono valutati in tempo reale in base alla domanda e offerta.

Mercato forward. Qui è dove i trader forex stipulano dei contratti vincolanti, bloccando un particolare tasso di cambio per una determinata quantità di valute in un momento futuro.

Mercato dei futures. Al contrario dei mercati forward e spot, qui è dove i trader stipulano un contratto standard su una borsa dedicata per acquistare o vendere in una data futura una quantità di valute concordata in precedenza a un tasso di cambio specifico.

Terminologia del forex

  • Coppia di valute. Oltre alle coppie principali e secondarie di cui sopra, ci sono anche quelle “esotiche”, che comprendono coppie di valute meno negoziate come ad esempio il peso messicano (MXN).
  • Spread bid-ask. La differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di una coppia di valute. Uno spread elevato significa una differenza significativa tra il prezzo bid e quello ask. Lo spread viene misurato in “pip”.
  • Pip. Nel forex, un pip è di norma un movimento di una cifra nella quarta posizione decimale di una coppia di valute. Quindi se la coppia GBP da 1,19261 € a 1,19371 €, allora si è mosso di un unico pip. Un movimento di prezzo nella quinta cifra decimale nel trading sul forex è noto come “pipette”.
  • Un’importante eccezione alla regola del pip è quando la valuta quotata è lo yen giapponese. In tal caso, un pip viene calcolato come un movimento di una cifra nella seconda posizione dopo la virgola decimale. Se la coppia USD/JPY passa da 110,05 a 110,02, è un movimento di tre pip.
  • Leva. Un altro modo per indicare dei soldi presi in prestito, la leva permette ai trader di operare sul mercato forex utilizzando importi maggiori di quelli che possono o vogliono impiegare.
  • Margine. Il deposito necessario per utilizzare la leva in un’operazione.

Come massimizzare le opportunità

Un altro termine specifico del forex è “lotto”.

Nemmeno un movimento di 50 pip permetterà a un trader sul FX di guadagnare molto se lavora con 100 o 500 unità di valuta. Ecco perché la maggior parte dei trader FX acquistano e vendono valute in “lotti”, partite di valute che permettono loro di sfruttare movimenti di prezzo relativamente piccoli.

Un lotto standard equivale a 100.000 unità di una valuta. Acquistare un lotto di EUR/USD significa comprare 100.000 euro per il loro controvalore in dollari USA.

È qui che i trader utilizzano la leva (vedi sopra) per evitare di dover impegnare tutto il loro capitale in una posizione di trading. Con la leva, per aprire un’operazione ti basta impiegare solo una frazione (il margine) dell’intero valore della tua posizione.

Il trading con leva è rischioso, poiché le perdite possono essere ingigantite fino a superare l’importo iniziale preso in prestito.

Si possono anche comprare lotti micro (1.000) e mini (10.000).

Come posso fare trading?

Puoi scegliere tra un’ampia varietà di piattaforme online gestite da broker forex, nonché tra tantissime app di trading. Assicurati che la piattaforma prescelta sia regolamentata dalla Consob, l’autorità di mercato italiana. XTB, ad esempio, rientra tra le piattaforme in possesso di licenza Consob e consente di operare sul forex investendo in oltre 48 coppie di valute.

Fatti un’idea chiara delle tipologie di operazioni che vuoi intraprendere e di quanto ti costeranno con l’app o la piattaforma che hai scelto. Meno nota è la coppia di valute, e più è probabile che sia ampio lo spread necessario per eseguire un’operazione.

Alcune delle piattaforme più popolari dispongono di forum dove puoi discutere con gli altri utenti. Se sei un principiante, cerca dei provider che offrono corsi online o la possibilità di fare delle prove con account demo che mettono a disposizione soldi virtuali.

Il mercato FX non dorme mai (tranne nei fine settimana), quindi è utilissimo disporre di un’assistenza clienti attiva 24 ore al giorno. Alcune piattaforme permettono di chiudere e aprire posizioni in modo automatico quando vengono raggiunti determinati livelli di trading, garantendo di evitare brutte sorprese. È opportuno tenere il denaro su un conto separato così che sia garantito nel caso in cui il broker fallisca.

Per avere la possibilità di realizzare profitti, è essenziale documentarsi sulle valute scelte. Ad esempio, è importante sapere quando un determinato paese pubblica i dati economici più importanti come quelli relativi al PIL, alla bilancia dei pagamenti, ai tassi di inflazione e così via.

Inoltre, anche i mercati azionari, i tassi di interesse e le notizie più importanti contribuiscono a rafforzare o a indebolire una valuta.

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