Le migliori rendite passive nel 2024

Redazione di Forbes,  Editor

Pubblicato: 26/09/2023, 04:30 pm

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L’aumento del costo della vita sta spingendo molti investitori e risparmiatori a cercare fonti di reddito supplementari che consentano di affrontare l’incremento delle spese quotidiane. Le rendite passive costituiscono una risorsa preziosa per integrare il reddito di un nucleo familiare e rappresentano una rete di sicurezza finanziaria in periodi economicamente complessi.

Fortunatamente, le opportunità per generare rendite passive non mancano, sia in rete che offline. Nell’articolo esamineremo nel dettaglio come creare rendite passive e quali strategie perseguire nell’ottica di accrescere il patrimonio.

Cosa sono le rendite passive?

Una rendita passiva è una rendita che viene generata in automatico, senza bisogno di lavorare in modo continuativo per ottenerla.

Anche se la maggior parte degli esempi di rendite passive richiede un investimento iniziale in termini di tempo, capitale o altre risorse, una volta stabilite le entrate, è sufficiente gestirle ed eventualmente accrescere il loro valore.

Esistono tre principali tipi di rendite passive:

  • Investimenti: generare rendite puntando su conti deposito e sui mercati finanziari (azioni, obbligazioni, ecc).
  • Vendita o affitto: vendere o affittare un bene immobiliare, come la casa, il garage o un terreno.
  • Strategie di asset building: ad esempio, l’aggiunta di link di affiliazione a un blog o a un sito web o la vendita di ebook, contenuti didattici, musica e foto online.

Migliori rendite passive: esempi

Dividendi

I dividendi rappresentano una forma di distribuzione dei profitti: vengono versati dalle società ai loro azionisti e possono costituire una fonte di reddito passivo rilevante per chi dispone di fondi da investire. Tuttavia, occorre sottolineare che i dividendi non sono garantiti e, anzi, molte società hanno sospeso temporaneamente i pagamenti durante il periodo della pandemia.

Il rendimento da dividendo è un buon indicatore del rendimento complessivo di un investimento, similmente al tasso di interesse annuale di un conto di risparmio. Il suo valore si calcola dividendo l’ammontare del dividendo per il prezzo dell’azione (o dell’investimento). Ad esempio, se una società le cui azioni hanno un prezzo di 100€ distribuisce un dividendo annuale di 4€, il suo rendimento da dividendo sarà del 4%.

Esistono due principali modi per ottenere un flusso di reddito da dividendi tramite i propri investimenti.

Azioni

Le società possono versare agli azionisti dividendi: in genere la distribuzione avviene in contanti periodicamente o sotto forma di pagamenti straordinari una tantum. Il volume globale dei dividendi ha raggiunto la cifra record di 1.500 miliardi di euro nel 2022, sotto la spinta di settori quali quello dell’estrazione mineraria e dell’energia.

Tuttavia, spesso sussiste un rapporto inversamente proporzionale tra i dividendi e la crescita del prezzo delle azioni: i titoli growth come Tesla, Amazon e Meta storicamente non pagano dividendi. Le blue chip tendono a offrire rendimenti da dividendo più elevati, come le società del FTSE 100, con dividend yield pari al 3,8%, e quelle del Nasdaq, con l’1,3%. Questi dati evidenziano la più alta percentuale di società industriali che pagano dividendi nel FTSE 100 rispetto a quanto avviene per il Nasdaq, ricco di titoli tecnologici.

In definitiva, è importante considerare fattori aggiuntivi oltre al rendimento da dividendo al momento di decidere se acquistare le azioni di una società. I rendimenti eccezionalmente elevati, infatti, possono derivare dal calo dei prezzi delle azioni che gonfia in modo artificiale il rendimento da dividendo.

ETF e fondi comuni d’investimento

I fondi comuni d’investimento sono caratterizzati da portafogli di attività gestite attivamente, come le azioni, e il loro valore è calcolato una volta al giorno in base a quello degli asset sottostanti.

Quando si investe in fondi comuni d’investimento, si può scegliere tra quote a reddito, che pagano dividendi in contanti, e quote ad accumulazione, che reinvestono i dividendi per acquistare altre quote, generando potenzialmente un aumento di capitale.

Anche investire in ETF, comunemente a gestione passiva, permette di ottenere una rendita passiva, riducendo i rischi rispetto all’acquisto di titoli singoli. L’ideale sarebbe scegliere ETF che offrono un alto rendimento da dividendi e allo stesso tempo un’elevata diversificazione. Scopri come costruire il miglior portafoglio ETF.

Rendite passive tramite conti deposito e obbligazioni

Conti deposito

Tenere il proprio denaro in un conto deposito è considerata una strategia di costruzione di rendite passive. È opportuno controllare regolarmente le variazioni dei tassi d’interesse, in quanto determinate percentuali potrebbero riferirsi a periodi di tempo limitati.

Verifica sempre che il conto sia coperto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che garantisce ai correntisti una copertura fino a 100.000€ qualora l’istituto di credito fallisca.

Sebbene investire in conti deposito sia meno rischioso rispetto al mercato azionario, il rendimento medio risulta più contenuto. Nei mesi passati il tasso di inflazione è arrivato a superare anche l’11%: in questo caso, se investissi il tuo denaro in un conto deposito con un tasso d’interesse del 3%, ogni anno perderebbe il 7% del suo valore reale.

Leggi anche: Cos’è l’inflazione e perché riduce il valore del tuo denaro

Obbligazioni

Le obbligazioni, titoli a reddito fisso, rappresentano un’ulteriore opportunità per chi è disposto a vincolare il proprio denaro per lunghi periodi di tempo allo scopo di generare rendite passive. Le migliori obbligazioni a tasso fisso possono offrire rendimenti superiori al 4% per periodi di tempo compresi tra i due e i cinque anni.

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Rendite passive: investire in immobili

L’investimento in immobili, sia che si tratti di affitti a lungo termine sia che si decida di affittare per brevi periodi, può generare un rendite passive consistenti. Tuttavia, questa opzione richiede un investimento iniziale significativo, manutenzione continua e spese di gestione dell’immobile.

La rendita immobiliare si calcola dividendo il canone d’affitto annuale per il prezzo d’acquisto della proprietà; affittare una casa a scopo di villeggiatura può offrire rendimenti più elevati, ma il guadagno dipenderà dal numero di settimane all’anno in cui l’immobile può essere affittato e dalle spese di gestione aggiuntive.

In sintesi, nel breve periodo le rendite passive generate attraverso gli immobili sono piuttosto contenute, una volta considerate le spese di manutenzione e gli interessi sui mutui, ma a lungo termine possono accrescere il valore del capitale.

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In conclusione

L’investimento in immobili richiede capitali consistenti, ma è possibile generare rendite passive attraverso investimenti di più modesta entità, ad esempio in conti deposito o in titoli azionari. Valuta attentamente i margini di rischio e la tua capacità di assorbire potenziali perdite prima di investire nelle strategie descritte.

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