DeFi: cos’è? Guida alla finanza decentralizzata

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Pubblicato: 18/10/2023, 03:04 pm

Alberto Riva
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La finanza decentralizzata, nota anche come DeFi, utilizza le criptovalute e la tecnologia blockchain per gestire le transazioni finanziarie.

La DeFi mira a democratizzare la finanza sostituendo alle istituzioni tradizionali e centralizzate dei rapporti peer-to-peer in grado di fornire un’intera gamma di servizi finanziari. Questi vanno dalle operazioni bancarie di tutti i giorni ai prestiti e ai mutui, fino a contratti complessi e alla compravendita di asset. In questa guida vediamo cos’è la DeFi, come funziona, a cosa serve oggi e cosa sono le piattaforme DeFi.

Cos’è la DeFi

In parole semplici, la DeFi, abbreviazione di Decentralized Finance (“Finanza Decentralizzata”), è un sistema finanziario con cui puoi fare cose come prendere in prestito denaro, investire e scambiare soldi su internet senza l’intermediazione e l’infrastruttura di banche, compagnie assicurative e società finanziarie classiche. Se i servizi finanziari tradizionali come quelli bancari e del prestito sono regolamentati da governi ed enti e richiedono licenze, nell’ambito della DeFi si utilizzano computer, blockchain e criptovalute per fare queste cose su piattaforme direttamente con altre persone. È una sorta di finanza peer-to-peer in rete che, se da una parte offre maggiore libertà e flessibilità, dall’altra è più rischiosa perché manca la sicurezza delle banche.

Si stima che il mercato globale della DeFi raggiungerà 16.960 milioni di dollari di ricavi nel 2023 e 34.700 milioni di dollari e quasi 9,5 milioni di utenti entro il 2027 (dati: Statista).

Come funziona la DeFi

Oggi, quasi tutti gli aspetti dell’attività bancaria, dei prestiti e del trading passano per sistemi centralizzati, gestiti da enti governativi e istituzioni private. I consumatori devono rivolgersi a una serie di intermediari finanziari per accedere a qualsiasi cosa, dai prestiti ai mutui, fino al trading di azioni e obbligazioni.

Gli organismi di regolamentazione a livello europeo e nazionale come la Consob, l’autorità di mercato italiana, stabiliscono le regole per il mondo delle istituzioni finanziarie centralizzate e dei broker, mentre il parlamento provvede alla legislazione in materia.

Di conseguenza, i consumatori hanno poche possibilità di accedere direttamente al capitale e ai servizi finanziari. Non possono evitare intermediari come banche, borse e prestatori, che guadagnano una percentuale su ogni transazione finanziaria e bancaria. Tutti, insomma, dobbiamo pagare per giocare.

La DeFi sfida questo sistema finanziario centralizzato esautorando gli intermediari e dando potere alla gente comune attraverso gli scambi peer-to-peer.

“La finanza decentralizzata è una disaggregazione della finanza tradizionale”, afferma Rafael Cosman, CEO e co-fondatore di TrustToken. “La DeFi prende gli elementi chiave del lavoro svolto oggi da banche, borse e assicurazioni, come i prestiti, i mutui e il trading, e li mette nelle mani delle persone normali”.

Per esempio: oggi puoi mettere i tuoi risparmi su un conto deposito online e guadagnare un tasso di interesse del 2,50%. La banca poi presta quel denaro a un altro cliente con un interesse del 4,50%, intascando il 2% di profitto. Con la DeFi, si prestano i propri risparmi direttamente ad altri, eliminando quei due punti percentuali di guadagno dell’intermediario e intascando l’intero rendimento che in questo caso sarebbe pari appunto al 4,50%.

Si potrebbe pensare che questo invio di denaro a terzi, per esempio ai propri amici, avvenga già con piattaforme come PayPal. Ma non è così. Per inviare fondi devi comunque avere una carta di debito o un conto bancario collegato a queste app, quindi questi pagamenti peer-to-peer dipendono sempre da intermediari finanziari centralizzati.

La DeFi funziona sulla blockchain

La blockchain e le criptovalute sono le tecnologie principali che consentono la finanza decentralizzata.

Quando effettui una transazione sul tuo conto corrente tradizionale, questa viene iscritta in un registro privato – la cronologia delle tue transazioni bancarie – che è di proprietà e gestito da un istituto finanziario. La blockchain è un registro pubblico decentralizzato e distribuito in cui le transazioni finanziarie vengono registrate in codice informatico.

Quando diciamo che la blockchain è distribuita, significa che tutte le parti che utilizzano un’applicazione DeFi hanno una copia identica del libro mastro pubblico, che registra ogni singola transazione in codice criptato. Questo protegge il sistema consentendo agli utenti l’anonimato, la verifica dei pagamenti e un registro della proprietà degli asset che è (quasi) impossibile da alterare con la frode.

Quando diciamo che la blockchain è decentralizzata, significa che non ci sono intermediari o guardiani che gestiscono il sistema. Le transazioni vengono verificate e registrate da soggetti che utilizzano la stessa blockchain, attraverso un processo di risoluzione di complessi problemi matematici e l’aggiunta di nuovi blocchi di transazioni alla catena.

I sostenitori della DeFi affermano che la blockchain decentralizzata rende le transazioni finanziarie sicure e più trasparenti rispetto ai sistemi privati – e opachi – utilizzati nella finanza centralizzata.

Cosa sono le piattaforme DeFi

Una piattaforma DeFi è essenzialmente un’applicazione decentralizzata (dApp) che offre servizi finanziari come prestiti, scambi, investimenti e altro ancora senza bisogno di affidarsi a banche o broker. Queste piattaforme sfruttano la tecnologia blockchain e gli smart contract per consentire agli utenti di interagire direttamente tra loro e con i mercati finanziari. Ad oggi Ethereum è la piattaforma che ricopre un ruolo fondamentale nell’ecosistema DeFi poiché la maggior parte dei progetti e delle dApp sono costruite sulla blockchain di Ethereum.

Ecco i principali usi della DeFi oggi e alcuni esempi di piattaforme DeFi.

Transazioni finanziarie. Dai pagamenti alla compravendita di titoli e assicurazioni, dai prestiti ai mutui, le transazioni di ogni tipo vengono già effettuate con la DeFi.

Exchange decentralizzati (DEX). Al momento, la maggior parte degli investitori in criptovalute utilizza exchange centralizzati come Coinbase o Gemini. I DEX consentono agli utenti di scambiare criptovalute direttamente tra loro e di mantenere il controllo sul proprio denaro.

I 10 principali exchange decentralizzati per volumi di trading e market share secondo i dati Coinmarketcap sono:

  1. dYdX
  2. Uniswap v3 (Ethereum)
  3. Apex Protocol
  4. Uniswap v3 (Arbitrum)
  5. Curve (Ethereum)
  6. Kine Protocol (Polygon)
  7. PancakeSwap v3
  8. Maverick Protocol
  9. DODO (Ethereum)
  10. PancakeSwap v2 (B2C)

Portafogli elettronici. Gli sviluppatori DeFi stanno creando portafogli digitali (wallet) che possono operare indipendentemente dalle più grandi borse di criptovalute e che permettono agli investitori di accedere a qualsiasi cosa, dalle criptovalute ai giochi basati sulla blockchain.

Stablecoin. Mentre le criptovalute sono notoriamente volatili, le stablecoin cercano di stabilizzare il loro valore legandolo a valute diverse dalla criptovaluta, come il dollaro americano.

Piattaforme di prestito. Le piattaforme di prestito DeFi consentono agli utenti di prestare le loro criptovalute e guadagnare interessi o prendere in prestito asset tramite collaterali. Aave e Compound sono piattaforme di prestito DeFi molto popolari.

Prestiti flash. Si tratta di prestiti di criptovalute che prendono in prestito e rimborsano fondi nella stessa transazione. Sembra controintuitivo? Ecco come funziona: i mutuatari hanno la possibilità di guadagnare denaro stipulando un contratto codificato sulla blockchain di Ethereum – senza bisogno di avvocati – che prende in prestito fondi, esegue una transazione e rimborsa il prestito all’istante. Se la transazione non può essere eseguita o è in perdita, i fondi tornano automaticamente al prestatore. Se invece il profitto è notevole, può essere intascato al netto degli interessi e delle commissioni. I prestiti flash possono essere visti come una forma di arbitraggio decentralizzato.

Governance e DAO. Le piattaforme di governance DeFi consentono ai titolari di token di partecipare al processo decisionale del protocollo attraverso organizzazioni autonome decentralizzate (DAO).

Token non fungibili (NFT). Gli NFT creano beni digitali a partire da beni tipicamente non commerciabili, come i video delle schiacciate a basket o il primo tweet su Twitter. Gli NFT mercificano ciò che prima non era mercificabile. Leggi anche: Le migliori piattaforme dove comprare NFT.

Il mercato DeFi misura la propria diffusione calcolando il cosiddetto valore bloccato, che rappresenta la quantità di denaro in circolazione nei diversi protocolli DeFi in un momento dato. Nell’aprile 2023 il valore totale bloccato nei protocolli DeFi era di circa 43 miliardi di dollari.

L’adozione della DeFi è favorita dalla natura onnipresente della blockchain: nel momento stesso in cui una dapp viene codificata sulla blockchain, è disponibile a livello globale. Mentre la maggior parte degli strumenti e delle tecnologie finanziarie centralizzate si diffondono lentamente nel tempo, regolati dalle rispettive norme e regolamenti delle economie regionali, le dApp esistono al di fuori di queste regole, aumentando i loro potenziali guadagni, così come i loro rischi.

Rischi e svantaggi della DeFi

La DeFi è un fenomeno emergente che comporta molti rischi. Essendo un’innovazione recente, la finanza decentralizzata non è stata sottoposta a stress test per un uso prolungato o diffuso.

Inoltre, le autorità nazionali stanno esaminando con maggiore attenzione i sistemi che sta mettendo in atto, in vista di una regolamentazione. Tra i rischi della DeFi ci sono:

  • Assenza di tutele per i consumatori. La DeFi ha prosperato in assenza di regole e normative. Ma questo significa anche che ci sono scarse possibilità di ricorso nel caso in cui una transazione non vada a buon fine. Nella finanza centralizzata, ad esempio, Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi rimborsa i titolari di conti fino a 100.000 euro in caso di fallimento di una banca. Inoltre, le banche sono tenute per legge a detenere una certa quantità di capitale come riserva, per mantenere la stabilità e per consentire ai depositanti di prelevare il denaro dal loro conto in qualsiasi momento. Nella DeFi non esistono protezioni simili.
  • La minaccia degli hacker. Mentre la blockchain può essere quasi impossibile da alterare, altri aspetti della DeFi sono a forte rischio di hackeraggio, con conseguente furto o perdita di fondi. Tutti i potenziali casi d’uso della finanza decentralizzata si basano su sistemi software che sono vulnerabili agli hacker.
  • Collateralizzazione. La garanzia collaterale è un bene di valore utilizzato a garanzia di un prestito. Quando si ottiene un mutuo, ad esempio, il prestito è garantito dalla casa che si sta acquistando. Quasi tutte le transazioni di prestito DeFi richiedono garanzie pari ad almeno il 100% del valore del prestito, se non di più. Questi requisiti limitano enormemente chi può accedere a molti tipi di prestiti DeFi.
  • Necessità di una chiave privata. Con la DeFi e le criptovalute, devi proteggere i portafogli (o wallet) utilizzati per conservare le tue criptovalute. I wallet sono protetti da chiavi private, che sono codici lunghi e unici conosciuti solo dal proprietario del portafoglio. Se perdi una chiave privata, perdi l’accesso ai tuoi fondi: non c’è modo di recuperare una chiave privata smarrita.

Come partecipare alla DeFi

Se vuoi saperne di più sulla DeFi, ecco alcuni modi per iniziare:

Apri un portafoglio di criptovalute

“Inizia prima di tutto a creare un wallet Ethereum come Metamask e poi versa su di esso fondi in Ethereum”, dice Cosman. “I portafogli autocustoditi sono il biglietto d’ingresso nel mondo della DeFi, ma assicurati di salvare la tua chiave pubblica e privata. Se le perdi, non potrai più accedere al tuo wallet”.

Scambia beni digitali

“Consiglio di scambiare una piccola quantità di due asset su una borsa decentralizzata come Uniswap”, afferma Doug Schwenk, presidente di Digital Asset Research. “Questo esercizio aiuta a capire il panorama attuale delle criptovalute, ma devi essere preparato a perdere tutto mentre impari quali sono gli asset e le piattaforme migliori e come gestire i rischi”.

Dai un’occhiata alle stablecoin

“Un modo interessante per provare la DeFi senza esporsi alle oscillazioni di prezzo di un asset sottostante è quello di provare TrueFi, che offre rendimenti competitivi sulle stablecoin (ovvero token garantiti dal dollaro, che non sono soggetti alle oscillazioni di prezzo)”, dice Cosman.

La chiave, come per l’ingresso in qualunque nuovo spazio finanziario, è iniziare lentamente, rimanere umili e non fare il passo più lungo della gamba. Tieni presente che gli asset digitali scambiati nel mondo delle criptovalute e della DeFi sono in rapida evoluzione e il potenziale di perdita è notevole.

Leggi anche: Come comprare criptovalute

Il futuro della DeFi

Dall’eliminazione dell’intermediario alla trasformazione dei filmati di basket in beni digitali con valore monetario, il futuro della DeFi sembra luminoso. Ecco perché gente come Dan Simerman, responsabile delle relazioni finanziarie della IOTA Foundation, un gruppo di ricerca e sviluppo della DeFi, considerano la promessa e il potenziale della DeFi di vasta portata, anche se è ancora agli inizi.

Gli investitori avranno presto una maggiore indipendenza, che permetterà loro di “impiegare i propri asset in modi creativi che oggi sembrano impossibili”, afferma Simerman. La DeFi ha anche grandi implicazioni per il settore del big data, in quanto matura per consentire nuovi modi per rendere i dati commerciabili, afferma Simerman.

Ma per quanto promettente, la DeFi ha una lunga strada da percorrere, soprattutto per quanto riguarda l’adozione da parte del grande pubblico.

“La promessa c’è”, afferma Simerman. “Sta a noi continuare a educare gli investitori sul potenziale della DeFi, ma dobbiamo anche continuare a lavorare duramente per costruire gli strumenti che gli permetteranno di vederlo con i propri occhi”.

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