Titoli a reddito fisso: cosa sono e come investire

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Pubblicato: 20/06/2023, 03:13 pm

Giulia Adonopoulos
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Per la maggior parte degli investitori, azioni e obbligazioni sono pilastri di un portafoglio ben bilanciato, e investire in entrambe le classi di attività aiuta a ridurre il rischio complessivo.

Le azioni hanno un potenziale di apprezzamento del capitale più elevato ma anche un rischio maggiore in quanto il loro valore può fluttuare notevolmente nel breve termine, mentre le obbligazioni tendono a offrire più protezione del capitale e un rendimento più stabile. Spesso, durante periodi di volatilità o di cattivo andamento del mercato azionario, i titoli a reddito fisso possono attrarre gli investitori in cerca di una maggiore protezione del capitale e di conseguenza aumentano il loro valore.

Ma in un mercato ampio come quello obbligazionario, quali titoli a reddito fisso scegliere? Molto dipenderà da fattori come la tua età e tolleranza al rischio. In questa guida vediamo cosa sono i titoli a reddito fisso, come funzionano, come investire, i vantaggi e i rischi da considerare.

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Titoli a reddito fisso: cosa sono?

Titoli a reddito fisso è un altro termine per indicare le obbligazioni, o bond. Si tratta di strumenti finanziari emessi da enti pubblici o privati per finanziare le proprie attività. Una società vuole espandere la sua produzione, un Comune vuole costruire una nuova scuola, un governo vuole sostenere programmi di sviluppo economico… Le obbligazioni emesse possono essere considerate strumenti di investimento sicuri e stabili per ottenere un flusso di reddito regolare e preservare il capitale.

I titoli a reddito fisso sono emessi con una data di scadenza e un tasso di interesse specifici, la cosiddetta cedola. Durante la vita dell’obbligazione, gli interessi vengono pagati regolarmente, in genere con cadenza semestrale. Alla scadenza, l’emittente rimborsa il capitale investito – o il valore nominale del titolo.

Una rendita costante e puntuale è il motivo per cui i titoli a reddito fisso fanno gola agli investitori. In Italia pensiamo, ad esempio, ai BTP che riscuotono sempre molto successo all’emissione (gli ultimi BTP Valore lanciati a giugno 2023 hanno ottenuto richieste per oltre 18 miliardi di euro in fase di collocamento). Oltre ai Titoli di Stato, gli strumenti in cui gli italiani investono di più sono i certificati di deposito, che pure rientrano tra gli investimenti a reddito fisso visto che danno diritto al rimborso del capitale a scadenza più un interesse. Ciò dimostra che gli italiani hanno una forte propensione per gli investimenti considerati più sicuri.

Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica: anche i titoli a reddito fisso hanno dei rischi associati, dall’inflazione che può erodere il valore degli interessi dell’obbligazione, al rischio di credito dell’emittente. E, se possiedi un paniere di obbligazioni in un ETF o un fondo comune di investimento, l’aumento dei tassi di interesse della banca centrale può far diminuire il valore del tuo investimento.

Come funziona il reddito fisso

Per spiegare in modo semplice come funzionano i titoli a reddito fisso, supponiamo che Acme Corporation abbia bisogno di raccogliere capitali per un nuovo impianto di produzione. Acme ha il rating obbligazionario più alto possibile e ha bisogno di fondi per 10 milioni di dollari. Si prepara quindi a vendere obbligazioni con un valore nominale di 1.000$. Se un investitore acquista un’obbligazione direttamente da Acme, paga il valore nominale. Le obbligazioni vengono negoziate sul mercato secondario e possono essere scambiate sopra o sotto la pari. Supponiamo di acquistarle e mantenerle fino a scadenza. Le obbligazioni pagano il 4% ogni sei mesi e hanno una durata di 10 anni. In questo scenario ogni obbligazione paga 40$ all’anno in due tranche di 20$ ciascuna. Allo scadere dei 10 anni l’obbligazionista riceve il rimborso del capitale investito (1.000$) più 400$ di interessi che avrà guadagnato.

Differenza tra titoli a reddito fisso e variabile

La differenza tra titoli a reddito fisso e titoli a reddito variabile risiede nella natura dei rendimenti offerti agli investitori.

I titoli a reddito fisso come le obbligazioni offrono un rendimento fisso e predeterminato nel tempo. L’investitore riceve pagamenti periodici di interesse, solitamente in forma di cedole, per la durata del titolo che di solito ha una scadenza prefissata. Alla scadenza, riceve anche il rimborso del capitale investito. Il tasso di interesse e il pagamento delle cedole sono stabiliti all’emissione del titolo e non variano nel tempo. Questo li rende meno rischiosi in termini di fluttuazioni del reddito generato dall’investimento.

I titoli a reddito variabile, come le azioni privilegiate o i dividendi di azioni, offrono rendimenti che possono variare nel tempo. In sostanza il reddito qui dipende dall’andamento del titolo, dalle performance dell’azienda e dalle condizioni di mercato. A differenza dei titoli a reddito fisso, il reddito variabile offre una potenziale crescita del reddito in cambio di una maggiore incertezza.

Esempi di titoli a reddito fisso

Ci sono diversi tipi di titoli a reddito fisso, ognuno dei quali con caratteristiche uniche. Ecco alcuni esempi più noti.

BTP: sono i più famosi titoli a reddito fisso in Italia. Acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali, sono obbligazioni a media-lunga scadenza emesse dal Tesoro italiano per finanziare la spesa pubblica e gli investimenti. Hanno una durata media che va dai 3 e 30 anni, offrono un rendimento fisso e pagamenti di interesse periodici ogni sei mesi. Esistono vari tipi di BTP (tradizionali, BTP Italia, BTP Futura, BTP Green, BTP€i, BTP Valore) che possono distinguersi per durata, platea e meccanismo con cui cresce il valore delle cedole. Per tutti i dettagli puoi leggere BTP: cosa sono e come funzionano.

Certificati di Deposito: sono titoli vincolati e trasferibili che rimborsano il capitale a scadenza, più un interesse. Hanno una durata che varia dai 3 ai 18 mesi e possono essere a tasso fisso o variabile. In genere pagano gli interessi attraverso cedole, ma ci sono anche certificati di rimborso senza cedola, detti zero-coupon, come i BOT, che corrispondono gli interessi insieme al capitale alla scadenza del titolo.

Titoli di Stato esteri: gli investitori italiani possono acquistare anche titoli di Stato emessi da governi esteri, come ad esempio i Bund tedeschi, i Treasury Bond statunitensi o i Gilts britannici. Tutti questi sono considerati investimenti a reddito fisso sicuri e possono essere inclusi in un portafoglio diversificato.

Obbligazioni societarie (Corporate Bond): sono obbligazioni emesse da società private (società per azioni o società in accomandita per azioni), quindi non appartenenti alle pubbliche amministrazioni. In genere, il rendimento dipende in parte dal rating creditizio dell’emittente. Più è alto, minore sarà il tasso cedolare, poiché si ritiene che l’emittente abbia maggiori probabilità di rimborsare il capitale.

Obbligazioni ad alto rendimento (high yeld): conosciuti anche come “obbligazioni spazzatura”, questi titoli sono emessi con tassi cedolari più elevati rispetto alle obbligazioni investment grade a causa di un rating di credito inferiore e un maggior rischio di insolvenza.

Come investire in titoli a reddito fisso

Le obbligazioni hanno da sempre un posto nel portafoglio d’investimento. Gli investitori più giovani possono assumersi maggiori rischi e allocare più risorse nelle azioni, ma gli conviene comunque investire una certa somma nelle obbligazioni a scopo di diversificazione.

Con l’avanzare dell’età, la tolleranza al rischio diminuisce e l’allocazione nel reddito fisso aumenta. Al momento del pensionamento, molti investitori scelgono di allocare la maggior parte del loro capitale nel reddito fisso per una maggiore sicurezza e desiderio di salvaguardia del denaro.

Ogni investitore deve valutare la propria tolleranza al rischio, i suoi obiettivi e le sue esigenze personali per determinare la propria asset allocation.

Gli investitori al dettaglio possono acquistare le obbligazioni direttamente dall’emittente, ma è bene sapere che l’acquisto di obbligazioni sul mercato secondario tramite un broker può comportare elevati costi di transazione e depositi minimi elevati. Inoltre, la costruzione di un portafoglio obbligazionario diversificato può richiedere un ampio esborso di capitale.

Il modo più semplice per l’investitore privato di accedere a investimenti diversificati a reddito fisso è attraverso exchange-traded fund (ETF) e fondi comuni a reddito fisso.

Fondi comuni a reddito fisso

Noti anche come fondi obbligazionari o fondi a reddito fisso, sono veicoli di investimento collettivi che raccolgono denaro da numerosi investitori per acquistare una vasta gamma di titoli obbligazionari. Questi fondi sono gestiti da società di gestione del patrimonio e offrono agli investitori l’opportunità di partecipare a un portafoglio diversificato di obbligazioni senza dover acquistare direttamente i titoli individuali. Esistono vari tipi di fondi obbligazionari e anche fondi che possiedono sia azioni che obbligazioni, come i fondi bilanciati che tendono a detenere un paniere di obbligazioni, offrendo una maggiore diversificazione.

Leggi anche: ETF vs fondi comuni di investimento: le differenze

ETF obbligazionari

Investire nel mercato obbligazionario tramite ETF che replicano l’andamento di un indice di riferimento composto da obbligazioni consente di ottenere un’esposizione a un portafoglio diversificato. Gli ETF obbligazionari offrono maggiore flessibilità, trasparenza e liquidità rispetto all’acquisto diretto dei titoli. Inoltre, tendono ad avere costi di gestione più bassi rispetto all’acquisto diretto di obbligazioni o ai fondi comuni di investimento tradizionale, il che consente di mantenere una maggiore parte dei rendimenti generati.

Scopri: I migliori ETF obbligazionari secondo Forbes Advisor

Titoli a reddito fisso: vantaggi

Tra i principali vantaggi dei titoli a reddito fisso troviamo:

Diversificazione

Una regola degli investimenti è mai tenere tutte le uova nello stesso paniere. Pensiamo al 2008, per esempio. Le azioni sono crollate del 37% quell’anno, ma i buoni del Tesoro sono aumentati del 20%. È vero che le azioni tendono a battere le obbligazioni nel lungo termine, ma può essere più conveniente moderare il rischio puntando anche su titoli meno volatili, soprattutto nel breve termine.

Generazione del reddito

A causa dei pagamenti di cedole fisse che gli investitori ricevono a intervalli specifici, le obbligazioni possono fornire un flusso di reddito costante e prevedibile.

Da notare che nel caso dei titoli di Stato (come BTP e BOT), gli interessi vengono tassati con un’aliquota agevolata del 12,5%, mentre per le obbligazioni societarie l’Italia applica una tassazione al 26%.

Protezione del capitale

Investire in obbligazioni ha senso per proteggere il capitale di cui si avrà bisogno tra cinque o dieci anni, una valutazione importante per i pensionati che sono più sensibili alla volatilità del portafoglio, in quanto hanno meno tempo per recuperare le perdite.

Rischi del reddito fisso

I titoli a reddito fisso sono molto sensibili alle variazioni dei tassi di interesse. Quando i tassi salgono, i prezzi delle obbligazioni scendono. Al contrario, quando i tassi scendono, i prezzi aumentano.

Queste variazioni di prezzo hanno un impatto sul valore dell’investimento a reddito fisso. I movimenti dei tassi d’interesse tendono a provocare la volatilità dei prezzi nel mercato obbligazionario e il rischio è maggiore per le obbligazioni a più lunga durata. Questo è uno dei motivi per cui i rendimenti totali dei fondi obbligazionari hanno registrato performance così negative nel corso del 2022.

Rischi di inflazione

Le obbligazioni forniscono un flusso di reddito regolare, ma il potere d’acquisto di questo reddito può deteriorarsi all’aumentare dell’inflazione.

Rischi di credito

Il rischio di credito è la probabilità che una società vada in default, nel qual caso l’obbligazionista potrebbe perdere una parte o tutto il suo capitale.

I titoli a reddito fisso sono soggetti al rischio di credito, ma i rating delle agenzie di rating delle obbligazioni come Moody’s Corporation o Fitch Ratings offrono una stima affidabile del rischio dell’emittente.

I titoli con rating elevato sono investimenti conservativi e interessanti per gli investitori che cercano di preservare il capitale oltre al reddito. Più basso è il livello di rischio di un’obbligazione, più bassa sarà la cedola pagata.

Rischi di liquidità

È il rischio che un obbligazionista non riesca a vendere un titolo a reddito fisso per mancanza di acquirenti. In un mercato illiquido, l’investitore può essere costretto a vendere a un prezzo inferiore a quello pagato per l’investimento.

Rischi di call

È il rischio di un rimborso anticipato, cioè quando l’emittente si trova a dover rimborsare il proprio debito prima del previsto, privando così gli investitori del pagamento degli interessi.

Pur potendo reinvestire il denaro altrove, si potrebbe essere costretti a farlo a condizioni economiche peggiori, a seconda dell’andamento del mercato.

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