BOT: cosa sono, come funzionano, rendimento

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Pubblicato: 28/08/2023, 12:44 pm

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I BOT (Buoni Ordinari del Tesoro) sono, insieme ai BTP, strumenti di investimento molto popolari in Italia. Grazie alla loro breve scadenza, all’affidabilità dell’emittente (il governo italiano) e all’elevata liquidità, i BOT sono considerati un investimento a basso rischio e una buona scelta per gli investitori che cercano di proteggere il proprio capitale. In vista dell’asta del 29 agosto 2023 di due nuovi BOT a 6 e 12 mesi, spieghiamo ai meno esperti cosa sono i BOT, quanto rendono, come si comprano, vantaggi e rischi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

BOT: cosa sono

I Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) sono titoli di debito a breve termine emessi dal governo per finanziare il proprio bilancio.

I BOT sono titoli zero-coupon in quanto non pagano cedole. Quando si compra un BOT, l’investitore riceve interessi periodici durante il periodo di vita del titolo e, alla scadenza, viene rimborsato il suo valore nominale.

L’assenza di cedole periodiche e di premi extra fedeltà finali fanno sì che il rendimento dei BOT sia inferiore a quello di altri titoli obbligazionari, ma anche più prevedibile.

Leggi anche: BTP Valore: cos’è, come funziona e rendimento 

La durata standard dei BOT è 3, 6 e 12 mesi, ma ci sono anche BOT a 1 mese (BOT flessibili), emessi dal MEF per rispondere a esigenze di tesoreria impreviste. I BOT annuali e semestrali sono emessi con regolarità in aste mensili, secondo un calendario annunciato all’inizio di ciascun anno solare. Può succedere anche che il Tesoro offra ulteriori tranche di BOT già esistenti.


Caratteristiche dei BOT
Valuta Euro
Scadenza 3, 6, 12 mesi o qualsiasi altra durata compresa entro l’anno (BOT flessibili)
Valore nominale minimo 1000 euro o multipli
Meccanismo d’asta Asta competitiva sul rendimento
Remunerazione Scarto d’emissione
Periodicità aste Una volta al mese per i BOT semestrali e annuali; variabile, in base alle esigenze di gestione della liquidità, per i BOT trimestrali e flessibili.
Modalità di rimborso Alla pari, in un’unica soluzione a scadenza

Rendimento BOT

I BOT non pagano cedole semestrali. Il guadagno per chi investe è quindi determinato dalla differenza tra il valore nominale (cioè il valore del titolo al momento dell’emissione) e il prezzo di acquisto (ossia quello che l’investitore paga per comprare il titolo) mediante il criterio dello scarto di emissione, al netto dell’imposta sostitutiva sui titoli di Stato attualmente pari al 12,5%. Il rimborso avviene alla pari, in un’unica soluzione a scadenza.

Se il prezzo di acquisto è inferiore al valore nominale, il rendimento del BOT sarà maggiore. Se il prezzo di acquisto è superiore al valore nominale, il BOT renderà di meno.

Ma il rendimento dei BOT non varia solo a seconda del prezzo di acquisto del titolo: un altro fattore da tenere in considerazione è la durata del titolo. I BOT con una scadenza più lontana hanno un rendimento tendenzialmente più alto rispetto a quelli con una durata più breve.

In ogni caso, già nel momento in cui sottoscrivi un BOT potrai sapere quale sarà il suo rendimento: l’assenza di cedola si traduce in un meccanismo più semplice per il calcolo del rendimento.

Come investire in BOT

I Buoni Ordinari del Tesoro possono essere acquistati in asta o sul mercato telematico (MOT), per un valore nominale minimo di 1.000 euro o multipli di tale cifra.

All’asta non possono partecipare i singoli risparmiatori, ma solo banche e intermediari finanziari. Chi vuole acquistare un BOT in asta deve prenotare la quantità desiderata presso un intermediario autorizzato entro il giorno lavorativo precedente l’asta. Ad esempio, per i BOT collocati il 29 agosto, il termine ultimo per la prenotazione da parte del pubblico è il 28 agosto.

Per comprare BOT bisogna avere un conto titoli presso un intermediario finanziario (banche, istituti di credito, società di intermediazione finanziaria che offrono piattaforme di investimento online…). Si può procedere online, se si possiede un conto corrente abilitato alle operazioni di trading, in banca o negli uffici di Poste Italiane. È bene informarsi in modo dettagliato sulla disponibilità dei BOT, le condizioni di acquisto come i tassi di interesse, le scadenze e i requisiti minimi di investimento.

Una volta acquistati, i BOT saranno detenuti nel conto titoli e, nel corso del loro periodo di vita, pagheranno gli interessi periodici stabiliti. Alla scadenza, verrà rimborsato il loro valore nominale.

Quanto costa comprare BOT?

Quando si sottoscrive un BOT il cliente paga il prezzo applicato dal proprio intermediario, ossia il prezzo medio ponderato risultante dall’asta. A questo si aggiungono delle commissioni bancarie, pari a un massimo di:

  • 0,03% per i titoli con durata residua uguale o inferiore agli 80 giorni;
  • 0,05% per i titoli con durata residua compresa tra gli 81 ed i 140 giorni;
  • 0,10% per quelli con durata residua tra i 141 ed i 270 giorni;
  • 0,15% per i titoli con durata residua pari o superiore a 271 giorni.

Queste commissioni sono ridotte o annullate in alcuni casi particolari, come quando si verifichino tassi prossimi allo zero o addirittura negativi. Se il prezzo medio ponderato risultante dalle operazioni d’asta è inferiore a 100 ma il prezzo totale di vendita (comprensivo della commissione e dell’imposta sostitutiva) risulta superiore a 100, il costo della commissione è ridotto così da garantire alla clientela un onere comunque non superiore a 100 euro, per ogni 100 euro di capitale sottoscritto. Se, invece, il prezzo medio ponderato risultante dalle operazioni d’asta è pari o superiore a 100, non si applicano commissioni per la sottoscrizione.

Investire in BOT: rischi e vantaggi

L’acquisto di BOT può rappresentare una parte importante di una strategia di investimento bilanciata e diversificata. In linea generale sono considerati investimenti più sicuri di altri, grazie a caratteristiche come rischio di default molto basso, scadenza breve, liquidità elevata e rendimento garantito. Essere titoli zero-coupon rende i BOT vantaggiosi in termini di gestione, poiché il valore nominale di rimborso è di norma superiore all’esborso finanziario richiesto. Inoltre non si pone il problema del reinvestimento degli interessi periodici.

Infine, troviamo un vantaggio dal punto di vista fiscale: i titoli di stato come BOT e BTP prevedono una tassazione pari al 12,5% del valore complessivo, e non al 26% come la maggior parte degli strumenti di investimento.

Tuttavia i BOT presentano anche dei rischi da considerare:

  • Rendimento basso: i BOT non producono cedole periodiche, il che può tradursi in un rendimento inferiore a quello di altri titoli obbligazionari.
  • Costi di intermediazione, che possono ridurre il rendimento dell’investimento.

Anche nel caso di investimenti a basso rischio come i BOT, ricorda di valutare sempre attentamente il tuo profilo di rischio, il tuo orizzonte temporale, i tuoi obiettivi e i costi previsti dall’intermediario finanziario.

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