Inflazione Italia vs Europa: in quali paesi è più alta e come si calcola

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Pubblicato: 19/02/2023, 10:43 am

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L’inflazione continua a essere uno dei temi centrali sotto la lente dei mercati e tra le principali sfide per le banche centrali. In Italia il tasso d’inflazione è balzato a 8,9% a settembre 2022, secondo i recenti dati Istat. Un aumento dei prezzi dei beni alimentari su base annua come quello registrato a settembre 2022, pari a +10,9%, non si vedeva da quasi 40 anni. È infatti necessario risalire ad agosto 1983, quando registrarono una variazione tendenziale dell’11%, per trovare una crescita annua dei prezzi del carrello della spesa simile a quella osservata quest’anno.

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Ma l’Italia non è l’unico paese che sta facendo i conti con un tasso di inflazione galoppante.

Gli ultimi dati diffusi dall’Eurostat hanno mostrato un tasso di inflazione annuo nell’area euro del 9,9% a settembre 2022, in rialzo rispetto al 9,1% di agosto 2022. Un anno fa, il tasso era del 3,4%. Nell’Unione europea l’inflazione si attesa al 10,9% a settembre, in aumento rispetto al 10,1% registrato ad agosto.

I prezzi al consumo nei 19 paesi dell’eurozona hanno raggiunto il livello più alto dalla creazione della moneta unica più di 20 anni fa, superando anche le aspettative degli economisti. E oltrepassando i confini europei, dagli Stati Uniti all’Australia, la crescita dell’inflazione è stata registrata a diverse latitudini. Inoltre, nel suo recente World Economic Outlook, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha detto che la Gran Bretagna è il paese tra i G7 in cui persisteranno più a lungo alti livelli di inflazione. Secondo le stime FMI, solo la Slovacchia avrà un tasso d’inflazione più alto del Regno Unito entro la fine del 2023. Per quanto riguarda l’Italia, il Fondo ha tagliato di 0,9 punti la stima sul PIL italiano del 2023 e si aspetta una recessione tecnica nei prossimi mesi, soprattutto a causa dei rincari dell’energia e dell’alta inflazione.

Qui di seguito spieghiamo cos’è il tasso d’inflazione, in quali paesi è più alto, come si calcola e le differenze tra l’Italia e il resto d’Europa e del mondo.

Tasso d’inflazione: cos’è e come si misura in Italia

Il termine inflazione deriva dal latino inflare che significa “gonfiare”, “accrescere”, “elevare”. Infatti, quando c’è inflazione, i prezzi si gonfiano e i beni di uso quotidiano, dai generi alimentari a quelli energetici, diventano sempre più cari. Il tasso di inflazione ci dice quanto è cambiato il prezzo di un insieme prefissato di beni e servizi. Se è aumentato vuol dire che il carrello della spesa è diventato più costoso; se è diminuito allora i beni primari sono diventati meno cari.

In Italia il calcolo dell’inflazione è affidato all’Istat (Istituto nazionale di statistica) sulla base della variazione mensile dei prezzi di un paniere di beni e servizi che può variare di anno in anno in base alle abitudini di consumo degli italiani. Per la misura dell’inflazione nazionale, l’Istat produce l’indice NIC (indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività), nel quale si considerano beni e servizi divisi in 12 categorie di spesa:

  • Prodotti alimentari e bevande analcoliche
  • Tabacchi e bevande alcoliche
  • Abbigliamento e calzature
  • Abitazione, acqua, elettricità e combustibili
  • Mobili, articoli e servizi per la casa
  • Servizi sanitari e spese per la salute
  • Trasporti
  • Comunicazioni
  • Spettacoli e cultura
  • Istruzione
  • Servizi ricettivi e ristorazione
  • Altri beni e servizi

Per approfondimenti leggi Cos’è l’inflazione e perché riduce il valore del tuo denaro

Qual è il tasso di inflazione attuale?

Mentre scriviamo, il tasso d’inflazione attuale in Italia è all’8,9% (dati Istat del 17 ottobre). Nel mese di settembre 2022 la crescita dell’inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei beni alimentari sia lavorati sia non lavorati (da +10,5% di agosto a +11,7%), dei servizi ricettivi e di ristorazione (da +6,5% a +8,0%) e, in misura minore, dei prezzi di abbigliamento e calzature (da +1,8% a +2,5%), di abitazione, acqua, elettricità e combustibili (da +31,5% a +32,1%) e di mobili, articoli e servizi per la casa (da +6,0% a +6,5%), con i prezzi delle comunicazioni che registrano una flessione meno ampia (da -3,7% a -3,0%). Tale dinamica è stata solo in parte compensata dal rallentamento dei prezzi dei trasporti (da +10,3% a +9,5%).

L’inflazione in Italia

Tasso di inflazione in Europa

L’inflazione nell’eurozona non sembra andare meglio. Secondo i dati pubblicati il 19 ottobre 2022 dall’Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, nei paesi dell’area euro il tasso di inflazione annuo ha sfiorato il 10% a settembre 2022, toccando il 9.9% dal 9,1% di agosto. I dati danno l’inflazione in UE al 10,9%. L’inflazione è salita per il quinto mese consecutivo, sulla scia dell’aumento dei prezzi registrato soprattutto nel comparto energetico (+4.19%). Aumenti più repentini sono stati osservati su cibo, bevande alcoliche e tabacco, servizi (+1.80%) e beni industriali non energetici (+1.47%). Il tasso di inflazione più basso su base annuale è stato registrato in Francia, Malta e Finlandia, mentre i picchi più alti si sono avuti in Estonia, Lituania e Lettonia.

Rispetto al mese precedente, tra le economie più forti hanno registrato il tasso di inflazione più elevato l’Olanda (17,1% contro 13,7%), e la Germania (10,9% contro 8,8%), seguite dall’Italia (9,4% contro 9,1%). La Svizzera, con un tasso al 3,2% a settembre 2022, è il paese europeo con l’inflazione più bassa.

Come si calcola il tasso d’inflazione in Europa

Nell’area euro il tasso di inflazione è calcolato utilizzando la media ponderata degli aggregati dell’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IPCA). Le componenti principali dell’IPCA sono: cibo, bevande alcoliche e tabacco (19% del peso totale), energia (11%), beni industriali non energetici (29%) e servizi (41%). Gli aggregati IPCA sono calcolati come media ponderata delle componenti IPCA di ciascun paese. Il peso di un paese corrisponde alla sua quota di spesa.

L’inflazione varia nei singoli paesi della zona euro, come mostra la tabella.


Nazione Tasso di inflazione annuale nell’eurozona a settembre 2022, in %
Estonia 24.1
Lituania 22.5
Lettonia 22
Ungheria 20.7
Repubblica Ceca 17.8
Olanda 17.1
Polonia 15.7
Bulgaria 15.6
Slovacchia 13.6
Romania 13.4
Croazia 12.6
Grecia 12.1
Belgio 12.1
Danimarca 11.1
Austria 10.9
Germania 10.9
Slovenia 10.6
Svezia 10.3
Portogallo 9.8
Italia 9.4
Cipro 9
Spagna 9
Lussemburgo 8.8
Irlanda 8.6
Finlandia 8.4
Malta 7.4
Francia 6.2
Fonte: Eurostat , IPCA 2022 , ottobre 2022.

L’inflazione nei paesi non-UE

È importante notare che l’inflazione può essere calcolata in modo diverso a seconda del paese, e che anche il contesto nazionale può influenzare il tasso. Un tasso d’inflazione del 10% negli Stati Uniti, ad esempio, non corrisponde necessariamente al tasso d’inflazione del 10% in Turchia. Ogni economia è unica così come lo è il tipo di inflazione di ogni economia.

I fattori alla base dell’inflazione in ciascun paese o area geografica sono complessi. La politica di un governo, le vicende geopolitiche, gli interventi di natura monetaria e fiscale, le variazioni dei tassi di interesse e persino condizioni meteorologiche estreme possono condizionare l’andamento dell’inflazione.

Al di fuori della zona euro, il tasso di inflazione che noi europei siamo soliti osservare è quello di Stati Uniti e Gran Bretagna, dove viene misurato rispettivamente dal Bureau of Labor Statistics e dall’Office for National Statistics.

Stati Uniti

L’inflazione negli Stati Uniti è all’8,2% a settembre 2022, il più basso degli ultimi sette mesi ma al di sopra delle previsioni di mercato dell’8,1%. L’indice dei beni energetici è calato al 19,8% dal 23,8% di agosto grazie a una diminuzione dei costi di benzina, olio combustibile ed elettricità. Un lieve rallentamento si è registrato anche nel costo dei generi alimentari e dei veicoli usati. Nel frattempo, il tasso core, che non tiene conto dei prezzi di energia e generi alimentari, è salito al 6,6%, segno che le pressioni inflazionistiche restano elevate.

Gran Bretagna

Gli ultimi dati sull’inflazione in Gran Bretagna vedono un calo del tasso al 9,9% ad agosto dal 10,1% del mese precedente. La riduzione è da attribuire al calo dei prezzi di benzina e diesel; un vantaggio tuttavia ampiamente compensato dall’aumento dei prezzi dei beni alimentari. Nonostante la lieve flessione, l’inflazione nel Regno Unito supera di quasi cinque volte l’obiettivo del 2% fissato dal governo per la Bank of England (BoE) e continua a esercitare pressioni sui consumatori e sulle famiglie già alle prese con la crisi del costo della vita. La BoE ha avvertito in più di un’occasione che l’inflazione nel Regno Unito potrebbe raggiungere un picco di circa il 13% quest’inverno e mantenersi a livelli alti per tutto il 2023.

Domande frequenti sul tasso d’inflazione

Qual è il tasso di inflazione in Italia nel 2022?

Secondo i dati ISTAT definitivi diffusi a metà ottobre, a settembre 2022 il tasso d’inflazione è salito a +8,9% rispetto a settembre 2021. Ad agosto il tasso era +8,4%. Per quanto riguarda l’IPCA, cioè l’indice armonizzato dei prezzi al consumo per i paesi dell’Unione europea, è aumentato del +9,4% su base annua.

Cos’è il tasso di inflazione?

Il tasso d’inflazione indica la variazione nel tempo del livello generale dei prezzi. Si ha inflazione quando i prezzi aumentano nel corso del tempo. Un aumento dell’inflazione corrisponde a un aumento della velocità di crescita dei prezzi, mentre una riduzione dell’inflazione si verifica quando i prezzi, pur aumentando, crescono a una velocità minore. A una maggiore inflazione corrisponde una perdita del potere di acquisto della moneta. Se i prezzi di un paniere di prodotti aumentano nel tempo, a parità di moneta spesa, sarà possibile acquistare una quantità sempre minore di quegli stessi prodotti.

Quale paese in Europa ha il più alto tasso di inflazione?

A settembre 2022 il tasso di inflazione nell’Unione europea è del 10,1% e del 9,9% nell’area euro. L’aumento più rapido dei prezzi su base annuale si è registrato in Estonia, con un tasso di inflazione del 24,1%. Sul fondo della classifica troviamo la Francia, lo Stato UE con il tasso di inflazione più basso a settembre (6,2%).

Cosa succede se il tasso d’inflazione continua a salire?

Quando l’inflazione sale troppo e in maniera molto rapida, la banca centrale può decidere di alzare i tassi d’interesse per mantenere stabili i prezzi, facendo salire il costo dei prestiti e provocando di solitoun rallentamento dell’attività economica in generale.

Un’inflazione che cresce troppo fa aumentare il costo della vita. Le aziende potrebbero non essere più in grado di permettersi la produzione; i consumatori perdono potere d’acquisto e spendono di meno, e lo stato si può trovare a dover intervenire per fornire sostegno e probabilmente accollarsi nuovi debiti.

Un calo dei consumi si traduce in una minore domanda dei beni e servizi, e quindi in una riduzione dei ricavi e profitti.

Tuttavia sembra improbabile che l’anno prossimo i prezzi aumenteranno così tanto rispetto ai livelli di quest’anno. Secondo la Banca centrale europea l’inflazione calerà dall’8,1% nel 2022 al 5,5% nel 2023 e al 2,3% nel 2024.

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