BTP 2030 conviene? Come funziona e quanto rende

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Pubblicato: 02/11/2023, 04:32 pm

Benedetta Giuliani
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I BTP 2030 sono titoli di Stato a medio-lungo termine con una vita residua di circa sette anni: hanno fatto il loro debutto sul mercato nel marzo 2014 e scadranno nel 2030. Esattamente come tutti gli altri Buoni del Tesoro poliennali, sono caratterizzati da cedole semestrali a tasso fisso per tutta la durata del titolo. Attenzione però a non confonderli con due cugini “omonimi”: il BTP Futura 2030 e il BTP Italia 2030. In questa guida, esamineremo da vicino i BTP di marzo 2030, capiremo come funzionano, a chi conviene acquistarli e quali sono i tratti essenziali che li distinguono dai titoli a uguale scadenza.

Cos’è un BTP?

I BTP sono Buoni del Tesoro Poliennali, ossia sono obbligazioni a media-lunga scadenza emesse dallo Stato italiano – dal ministero dell’Economia e delle Finanze nello specifico – per finanziare la spesa pubblica e gli investimenti. Hanno una durata variabile, che va dai 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Sono dunque titoli di Stato a tasso fisso con cedole annuali pagate ogni sei mesi. Alla scadenza il possessore riceverà indietro l’intero capitale investito. I BTP vengono negoziati o sul Mercato generale dei titoli di Stato (MTS), nel caso di operazioni superiori ai 2 milioni di euro, oppure sul Mercato telematico delle obbligazioni gestito da Borsa Italiana (MOT) nel caso di investimenti da un minimo di 1.000 euro e multipli di questa somma.

Per saperne di più leggi la nostra Guida ai BTP.

Come funziona il BTP 2030?

Il BTP 2030 (ISIN: IT0005024234) è un buono del tesoro emesso dal MEF il 1 marzo 2014 con scadenza fissata al 1° marzo 2030 e, quindi, una durata di 15 anni. La cedola è fissata al 3,75% annuo e viene staccata con cadenza semestrale. Anche il BTP 2030, come gli altri titoli di Stato, è un’obbligazione a tasso fisso: il titolo dunque frutterà interessi annui lordi posticipati, da pagare ogni sei mesi, pari all’1,75% del valore nominale del prestito. Alla scadenza, lo Stato restituirà all’investitore il totale del capitale investito più l’interesse maturato. Il rendimento effettivo a scadenza lordo del BTP è pari al 4,31% mentre quello netto al 3,85%. Il prezzo di riferimento, al momento in cui scriviamo, è di circa 95 centesimi.

Di seguito una tabella che riassume le principali caratteristiche del BTP 2030.


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Nome Btp Tf 3,50% Mz30 Eur
ISIN IT0005024234
Emittente Ministero dell’Economia e delle Finanze
Scadenza 01/03/2030
Rateo lordo 4,31
Rateo netto 3,85
Lotto minimo 1000
Cedola 1,75% ogni 6 mesi
Mercato MOT

I BTP con scadenza nel 2030

Come abbiamo visto, il BTP di marzo 2030 non è l’unico titolo di Stato in scadenza nel 2030. Al contrario, è accompagnato da altri due buoni che, però, appartengono a delle categorie “particolari” di Buoni del Tesoro Poliennali, con caratteristiche che li rendono mediamente più convenienti per i piccoli investitori privati. Vediamoli.

BTP Italia 2030

Il BTP Italia 2030 è un Buono del Tesoro indicizzato all’inflazione, emesso a giugno 2022 dal Mef per tutelare gli investitori di fronte al progressivo rialzo della pressione inflazionistica. La durata di questo BTP è di otto anni: la scadenza infatti è fissata al 28 giugno 2030. Ogni sei mesi il capitale e la cedola del titolo sono rivalutati in base all’andamento dell’indice FOI dell’Istat, a cui si aggiunge il rendimento minimo fissato all’1,6% annuo. Come gli altri BTP Italia, è prevalentemente rivolto alla clientela retail e offre un rendimento minimo garantito all’acquisto insieme alla protezione del capitale dal rincaro dei prezzi. In questo specifico caso c’è anche una novità relativa al premio fedeltà, pari all’1% del capitale investito, che verrà erogato solo ai risparmiatori che deterranno il titolo fino a scadenza in due tranche: lo 0,4% nel giugno 2026 come premio intermedio e il restante 0,6% a scadenza, ovvero il 28 giugno 2030. Considerando le ultime due cedole, chi ha nel proprio portafoglio un BTP Italia con scadenza giugno 2030 ha visto un rendimento annuo lordo che sfiora il 9,5% (senza considerare la discesa del prezzo di mercato) dovuta all’inflazione indotta dai rincari dell’energia e delle materie prime. Quindi, per ogni 1.000 euro investiti gli obbligazionisti hanno incassato negli ultimi 12 mesi 82,66 euro netti (94,47 euro lordi). L’ammontare delle prossime cedole dipenderà dall’andamento dell’inflazione che, secondo le ultime stime della Bce e del Fondo monetario internazionale, è destinata a calare, ma ad un ritmo piuttosto lento.

BTP Futura 2030

Il BTP Futura 2030 invece appartiene alla famiglie dei BTP Futura, ovvero titoli di Stato pensati – come suggerisce il nome stesso – per il futuro del paese. Con una durata che va dagli 8 ai 16 anni e cedole semestrali, questi sono gli unici BTP rivolti esclusivamente ai risparmiatori e agli investitori privati. Vengono emessi, infatti, non tramite asta, ma sulla piattaforma MOT di Borsa Italiana. In questo modo l’acquisto può essere fatto, oltre che in banca o in Posta, tramite home banking abilitato alle funzioni di trading. Il BTP Futura 2030 è stato emesso il 14 luglio 2020 e risulta conveniente per gli investitori privati perché – come tutti i BTP Futura – ha una struttura cedolare semplice, pensata per premiare chi lo detiene fino alla scadenza. Le cedole semestrali infatti vengono calcolate in base a dei tassi prefissati e crescenti nel tempo, con un meccanismo “step-up”, pari rispettivamente a 1,15% per i primi quattro anni, 1,30% per i successivi tre anni e 1,45% per i restanti tre anni. Attualmente quindi la cedola annuale è ancora all’1,15% (0,575% la semestrale). Il rendimento lordo è pari al 4,65%, il netto al 4,46%. Il prezzo di riferimento è di 81 centesimi.

Quanto può rendere il BTP 2030?

Per capire quanto può rendere il BTP di marzo 2030, dobbiamo analizzare una serie di dati in nostro possesso. Sappiamo che, nel momento in cui scriviamo questo articolo, questo BTP ha un prezzo pari a 95 centesimi e un rendimento a scadenza netto pari al 3,85%. Se un investitore intendesse comprare 100.000 euro nominali del titolo spenderebbe 95.000 euro. A scadenza dunque otterrebbe il rimborso certo dei 100.000 euro nominali – con un guadagno quindi di 5.000 euro – più un guadagno di quasi 4.000 euro (ricavato applicando la percentuale di rendimento all’investimento effettuato), per un totale di circa 9 mila euro, cioè indicativamente il 10%.

BTP 2030 conviene?

Non è mai possibile stabilire con assoluta certezza se un investimento sia vantaggioso o meno, a maggior ragione se interessa un arco temporale più lungo di un anno, come in questo caso. Certamente da qui al 2033 lo Stato rimborserà il titolo a 100, ma non si può prevedere cosa accadrà nel tempo al suo valore. Possiamo però cercare di capire come si è mosso il BTP 2030 nell’arco dell’ultimo anno. Come è possibile osservare anche dal grafico di seguito, il BTP di marzo 2030 ha registrato importanti oscillazioni, passando da un massimo registrato a dicembre 2022, con il prezzo sopra la soglia della parità a 101,9 centesimi, per poi scendere vertiginosamente a gennaio 2023 sulla soglia dei 95 centesimi. Sempre spostandosi tra la pari e 96-97 centesimi, verso settembre ha iniziato a segnare un calo costante, attestandosi sull’attuale prezzo di riferimento pari a 95,26 centesimi.

Fonte: Borsa Italiana

Come investire nel BTP 2030?

Anche per il BTP 2030 valgono le stesse regole di tutti gli altri BTP. I Buoni infatti vengono emessi dalla Banca d’Italia tramite aste che si svolgono secondo un calendario annuale predefinito e reso pubblico dal MEF all’inizio di ogni anno. Le aste sono rivolte solo agli intermediari finanziari autorizzati (banche e società di investimento registrate presso la Banca d’Italia). I risparmiatori invece possono acquistarli dopo che sono stati emessi sul MOT, sempre tramite intermediario, a partire da una somma minima di 1.000 euro. Come? Semplice: basta andare in banca o in Posta, fisicamente oppure online (se si tratta dei BTP Italia) attraverso l’home banking. Per acquistare BTP e altri titoli di Stato è tuttavia necessario possedere un conto deposito titoli.

Consigli per investire in BTP 2030

La decisione di investire in BTP deve tenere conto di una serie di fattori: la propria situazione finanziaria, gli obiettivi di investimento e le condizioni di mercato correnti. In generale, i BTP sono titoli da acquistare per diversificare il proprio portafoglio e dare a quest’ultimo la sicurezza di un reddito fisso a protezione del capitale, grazie ai pagamenti periodici di cedole fisse dei Buoni. La regola generale è che quando i tassi di interesse sono bassi, i BTP possono avere rendimenti meno attraenti. Se invece i tassi sono in aumento o previsti in crescita, i rendimenti dei BTP possono essere maggiori. Per valutare il momento giusto per investire in BTP bisogna quindi innanzitutto monitorare le condizioni di mercato, tra cui i tassi di interesse. Fatte queste necessarie premesse, cerchiamo di capire quali potrebbero essere i rischi di un eventuale investimento nel BTP 2030 con cedola al 3,50%. Come abbiamo detto, si tratta di un BTP a 15 anni (cui attualmente rimangono 7 anni di vita). Come sappiamo, più è lunga la vita di un BTP più si alza l’alea rispetto a ciò che potrebbe accadere, agli eventuali turbamenti che potrebbero scuotere i mercati. Più è alto il rischio, più rende il buono, e viceversa. In questo caso quindi ci troviamo di fronte ad un rischio medio, perché la vita rimasta al titolo è media: è esattamente a metà strada. Particolari rischi o vantaggi dunque – al di là di quelli che accomunano tutti i BTP – non sembrano profilarsi all’orizzonte, come dimostrano del resto anche i grafici dell’andamento delle quotazioni, tendenzialmente in linea con quelli degli altri titoli di Stato.

Domande frequenti

Come vanno i BTP scadenza 2030?

Il BTP Futura 2030 ha una cedola semestrale attualmente fissata allo 0,575%, un rendimento lordo pari al 4,65% e un netto al 4,46%. Il prezzo di riferimento è di 81 centesimi. Il BTP Italia 2030 ha una cedola semestrale con un tasso annuo dell’1,6%, un rendimento lordo pari al 8,49%, mentre quello netto è al 7,48%. Il prezzo di riferimento è di 95 centesimi. Il Btp di marzo 2030 ha una cedola semestrale fissata all’1,75%, un rendimento lordo al 4,31% e un netto al 3,85%. Il prezzo di riferimento è pari a 95 centesimi.

Cosa succede ai BTP alla scadenza?

Alla scadenza di un BTP, lo Stato restituirà all’investitore il totale del capitale investito più l’interesse maturato.

Quanto rende BTP 2030?

Il BTP di marzo 2030 ha attualmente un rendimento effettivo a scadenza lordo pari al 4,31% e un rendimento netto al 3,85%.

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