BTP 2048 conviene? Quotazione, rendimento e cedole

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Aggiornato: 07/06/2023, 12:26 pm

Giulia Adonopoulos
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In questo momento gli occhi sono puntati sul BTP Valore, il nuovo BTP con cedole crescenti e premio finale che scade a giugno 2027, ma l’interesse degli investitori per i titoli di Stato a lungo termine resta alto. Tra questi c’è il BTP 2048 (codice ISIN: IT000527301), il Buono del Tesoro Poliennale piazzato sul mercato nel 2017 con scadenza fissata al 1° marzo 2048.

La caratteristica principale di questo BTP è il lungo termine (30 anni) e quindi come tutti i BTP a lunga scadenza, anche i BTP 2048 offrono all’investitore una serie di vantaggi, insieme ovviamente a una rosa di rischi.

Se vuoi saperne di più sulla quotazione del BTP 2048, rendimento e cedole, per capire se è un investimento conveniente, continua a leggere. In questo articolo esaminiamo i BTP 2048: che rendimento offrono e se conviene comprarli.

BTP 2048: cos’è e come funziona

I BTP, acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali, sono titoli obbligazionari a medio-lungo termine emessi dallo Stato italiano rimborsabili in un’unica scadenza e che prevedono un tasso nominale fisso annuo pagabile ogni 6 mesi, cioè la cosiddetta cedola semestrale.

Il BTP 2048 debutta sul mercato nel 2017 come buono ultra-trentennale con scadenza prevista, quindi, l’1 marzo 2048 e rientrando così nella rosa dei titoli a lunga scadenza (oggi gli restano infatti ancora 25 anni di vita), come ad esempio il BTP 2050.

La cedola è pari al 3,45% e ha cadenza semestrale, la prossima sarà staccata a settembre con un tasso pari a 1,725. Trattandosi – come gli altri BTP – di un’obbligazione a tasso fisso, il titolo frutterà interessi annui lordi posticipati, che si pagano ogni sei mesi, pari al 3,45% del valore nominale del prestito. Alla scadenza, lo Stato restituirà all’investitore il totale del capitale investito più l’interesse maturato.

Qui una tabella riepilogativa con le principali caratteristiche dei BTP 2048:


Codice ISIN IT0005273013
Denominazione Btp Tf 3,45% Mz48 Eur
Emittente Ministero dell’Economia e delle Finanze
Tipologia Titoli di Stato italiani
Lotto minimo 1.000€
Valuta di Negoziazione/ Liquidazione EUR/EUR
Data Inizio Negoziazione 12/06/2017
Data Stacco prima cedola 01/09/2017
Scadenza 01/03/48

Quotazione BTP 2048

Lo storico del BTP di marzo 2048 ci dice che è un buono sostanzialmente stabile: da quando è stato messo sul mercato cinque anni fa, l’ex trentennale non ha subito variazioni di prezzo troppo brusche al ribasso. Ha visto un forte rialzo nel 2021 – con il prezzo di mercato schizzato ad un massimo di 145 euro – che è poi calato nuovamente tra il 2022 ed il 2023, ma rimanendo poco al di sotto della media del periodo compreso tra il 2017 ed il 2020. Per il 2023 il prezzo più basso infatti è stato di 81,42 euro, quello più alto di 93,43 euro. Guardando alla quotazione del BTP 2048 in tempo reale, al momento in cui è stato scritto l’articolo il titolo viaggia su un prezzo di riferimento di 85,69 euro.

BTP 2048 rendimento e cedole

Come abbiamo già accennato, il BTP 2048 ha una cedola semestrale, che viene staccata a settembre e a marzo. La prima infatti risale al 1° settembre 2017, l’ultima sarà il 1° marzo 2048. Si tratta di una cedola abbastanza sostanziosa, pari al 3,45%. Il rendimento lordo è invece al 4,4%, il netto è al 3,91%, con un buon margine rispetto al target d’inflazione del 2% fissato dalla Banca centrale europea. Questo secondo rendimento – il netto – è particolarmente rilevante perché ci suggerisce che nel lungo periodo i rendimenti reali dovrebbero essere positivi.

BTP marzo 2048 conviene?

Se anche i pronostici per il BTP di marzo 2048 sembrano positivi, bisogna comunque tenere a mente la regola aurea per chi vuole investire in buoni del Tesoro: quando i tassi di interesse sono alti le obbligazioni a breve durata sono più convenienti (soprattutto per i piccoli risparmiatori), mentre se ci si attende un abbassamento dei tassi, allora conviene puntare sulle obbligazioni a lunga durata. I titoli a lunga durata infatti sono più sensibili al rialzo dei tassi. Secondo la BCE, l’inflazione dovrebbe aver toccato il picco massimo ed è dunque prevista in calo. Ma non sarà un calo rapido: i tassi di interesse sono ancora alti e dopo l’ultima spinta di maggio – di 25 punti base – la numero uno di Francoforte, Christine Lagarde, è stata chiara: “l’inflazione è ancora troppo alta”. Quindi se, come abbiamo visto, la convenienza di un BTP è legata a doppio filo con l’andamento dell’inflazione, bisognerà attendere ancora un po’ perché i BTP 2048 possano risultare del tutto convenienti (a fronte comunque di un andamento mediamente positivo).

Come valutare allora se mi conviene investire nel BTP 2048? Esattamente come faremmo per gli altri buoni del Tesoro: leggendo le previsioni sul BTP 2048 e le condizioni offerte dai buoni del Tesoro, guardando bene il prezzo, al rendimento offerto, e le commissioni applicate dall’istituto di credito, considerando il prezzo di negoziazione del titolo (TEL), che comprende anche le cedole maturate (sarà infatti il prezzo che pagheremo per comprare il titolo di Stato). E poi, dovremo calcolare il fattore tempo e mettere a confronto il rendimento da BTP 2048 con quello di altri strumenti d’investimento per capire quale sarebbe l’effettivo guadagno.

Vantaggi

Riassumendo, i vantaggi del BTP 2048 consistono:

  • In un cedola sostanziosa, pari al 3,45%
  • Nello storico della sua quotazione dal 2017, che ci suggerisce che è un titolo stabile
  • Nel suo rendimento netto al 3,91%, che ha un buon margine sul target di inflazione della BCE e che quindi nel lungo periodo lascia presagire rendimenti positivi, anche considerando che l’inflazione ha raggiunto già il picco massimo e in futuro dovrebbe scendere.

Rischi e svantaggi

Per quanto riguarda invece i possibili rischi del BTP 2048, possiamo schematizzarli così:

  • L’inflazione è ancora troppo alta e la Bce deve continuare con una politica severa sui tassi, quindi nel breve e probabilmente nel medio periodo il BTP 2048, come i suoi “cugini” a lungo termine, ancora non sarà tra i Buoni più convenienti.
  • In generale, in quanto buono del Tesoro a lungo termine, sono più rischiosi, perché le incognite – i rischi di mercato – che possono abbassarne il valore sono spalmate su un arco temporale più lungo e la vendita prima della scadenza non conviene, dato che comporterebbe la perdita degli interessi maturati dal momento dello stacco dell’ultima cedola.
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