Titoli di Stato: quali sono e come funzionano

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Pubblicato: 18/12/2023, 11:04 am

Alberto Riva
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Investire in titoli di Stato italiani è buon modo per mettere a frutto i propri risparmi a basso rischio tramite obbligazioni. Esistono titoli di Stato adatti a diverse necessità di investimento, a breve, medio e lungo periodo –da pochi mesi fino a 50 anni – con un tasso di interesse anch’esso variabile in base alla durata. Scopriamo insieme quali sono i titoli di Stato più richiesti tra quelli attualmente acquistabili, quelli che rendono di più e come investire.

Cosa sono i titoli di Stato

I titoli di Stato italiani sono obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso il Dipartimento del Tesoro per finanziare le attività a beneficio del Paese. Questi titoli servono per far fronte al debito pubblico.

I titoli di Stato sono dei prestiti che gli investitori fanno a chi li emette, cioè allo Stato. In questo modo, il governo ha maggiori risorse per garantire i servizi ai cittadini.

L’investitore che acquista un titolo di Stato diventa creditore di chi lo emette, ovvero dello Stato stesso. Lo Stato si impegna quindi a restituire il capitale entro una certa scadenza, con i dovuti interessi. Questi interessi possono essere incassati periodicamente, oppure al termine dell’investimento insieme al capitale, a seconda delle condizioni stabilite.

Puoi acquistare titoli di Stato all’asta, al momento dell’emissione oppure sul mercato secondario dove ogni giorno vengono scambiati. Per procedere all’acquisto, è necessario rivolgersi ad una banca o a un intermediario finanziario abilitato.

Quali sono i titoli di Stato italiani?

Esistono diverse tipologie di titoli di Stato italiani. Questi variano per scadenza, tipo di interessi pagati e struttura. Vediamo insieme nel dettaglio i seguenti titoli:

  • BOT, Buoni Ordinari del Tesoro
  • BTP, Buoni del Tesoro Poliennali
  • CTZ, Certificati del Tesoro Zero Coupon
  • CCT/CCTeu, Certificati di Credito del Tesoro

BOT, Buoni Ordinari del Tesoro

I BOT, o Buoni Ordinari del Tesoro, sono titoli di debito a zero-coupon, il che significa che non sono soggetti a cedole. Quando un investitore acquista un BOT, riceve interessi periodici durante il periodo di vita del titolo e, alla scadenza, viene rimborsato del suo valore nominale.

I BOT sono considerati strumenti di liquidità per via della loro breve durata, che può variare da 3 a 12 mesi, rendendoli quindi un’opzione sicura per gli investitori che cercano una maggiore liquidità. Tuttavia, a causa della loro breve durata, il rendimento dei BOT è generalmente inferiore a quello di altri titoli obbligazionari.

È possibile acquistare i BOT non solo all’asta ma anche sul mercato secondario, ovvero dopo la loro emissione. In questo caso, il prezzo di acquisto sostituirà il prezzo di emissione indicato dai risultati dell’asta e i calcoli sul rendimento dovranno essere effettuati sulla base della vita residua a scadenza del titolo.

BTP, Buoni del Tesoro Poliennali

I BTP, o Buoni del Tesoro Poliennali, tra i titoli di Stato più apprezzati in Italia, sono obbligazioni a media-lunga scadenza emesse dallo Stato italiano per finanziare la spesa pubblica e gli investimenti. I BTP sono definiti poliennali per via della loro durata, che varia da 18 mesi a 3, 5, 7, 10, 15, 20, 30 e 50 anni. Con i BTP, l’investitore incassa ogni sei mesi una cedola basata su un tasso d’interesse che resta fisso per l’intera durata del titolo, salvo specifiche tipologie di BTP.

Come abbiamo anticipato, esistono differenti tipologie di Buoni del Tesoro Poliennali, tra cui i più diffusi sono:

  • BTP€i: sono buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione europea, misurata mensilmente dall’Eurostat ed espressa con l’indice armonizzato dei prezzi al consumo con esclusione del tabacco (“HICP ex tobacco”).
  • BTP Italia: puntano a mettere i risparmi al riparo dall’inflazione e a tenere viva la presenza dei titoli di Stato nel mercato retail, essendo titoli di Stato legati all’inflazione italiana. I BTP Italia hanno durata poliennale con scadenze a 4, 5, 6 o 8 anni, con due cedole all’anno, pagate semestralmente.
  • BTP Green: definiti titoli di Stato “verdi”, i BTP Green sono stati ideati per accelerare la transizione ecologica italiana e incentivare i progetti pubblici incentrati sulla sostenibilità.
  • BTP Valore: sono titoli di Stato a medio-lungo termine, caratterizzati da cedole crescenti, calcolate sulla base di tassi prefissati che aumentano nel corso della vita del titolo, con un extra premio fedeltà finale per gli investitori che non lo vendono fino al suo termine naturale.

Cosa sono le cedole?
Le cedole, in riferimento ai titoli di Stato italiani, sono i pagamenti periodici di interessi che gli investitori ricevono durante la vita del titolo. Questi pagamenti sono generalmente corrisposti semestrale o trimestralmente. Ad esempio, un titolo con una cedola semestrale pagherà gli interessi due volte all’anno. La cedola è un indicatore del rendimento del titolo e rappresenta la parte del capitale che l’investitore riceverà come interessi.

CTZ, i Certificati del Tesoro Zero Coupon

I Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ) sono titoli di Stato obbligazionari che non pagano cedole. Il rendimento dei CTZ è determinato sulla base della differenza tra il valore di rimborso, pari al 100% del valore nominale, e il prezzo di emissione. A differenza di altri titoli obbligazionari, i CTZ non hanno cedole periodiche, rendendo il loro rendimento più prevedibile.

CCT/CCTeu, i Certificati di Credito del Tesoro

I CCT, o Certificati di Credito del Tesoro, sono titoli di debito a medio-lungo termine e a indicizzazione finanziaria, il cui rendimento è determinato da un tasso di riferimento esterno, in questo caso l’Euribor a 6 mesi (CCTeu dal 2010), a cui viene aggiunto uno spread fisso. Gli interessi dei CCT sono corrisposti posticipatamente, con cedola semestrale. La durata dei CCT può variare da 3 a 7 anni. L’emissione dei CCT avviene attraverso un’asta marginale con determinazione discrezionale del prezzo.

Come investire in titoli di Stato?

I titoli di Stato sono uno strumento di finanziamento per lo Stato italiano, che permette agli investitori di guadagnare un rendimento sul proprio capitale.

Per acquistare titoli di Stato italiani hai a disposizione due metodi principali:

  • Prenotare le obbligazioni in asta presso un istituto bancario o ad un intermediario finanziario autorizzato
  • Acquistarli sul Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT)

Entrambi i metodi richiedono l’apertura di un conto titoli presso un intermediario finanziario abilitato. I titoli vengono acquistati in forma dematerializzata e sottoscritti dagli investitori per un importo minimo di 1.000€. Le commissioni variano in base al metodo di acquisto e all’intermediario finanziario utilizzato.

È presente un ulteriore mercato per la compravendita di BTP, ovvero l’MTS, il Mercato Telematico dei titoli di Stato, riservato alle banche e alle imprese di investimento, in cui l’importo minimo negoziabile è di due milioni di euro.

Investire in titoli di Stato: i vantaggi

Il motivo per cui questo tipo di investimento di capitale è così popolare in Italia è perché vi sono diversi vantaggi nell’investire in titoli di Stato nostrani, ovvero:

  • Sicurezza: i titoli di Stato sono considerati un investimento sicuro, in quanto emessi dal governo, quindi il rischio di default è molto basso.
  • Rendimento fisso: l’investitore che possiede titoli di Stato può tenerli fino alla scadenza, ottenendo un rendimento fisso.
  • Accessibilità: i titoli di Stato possono essere acquistati direttamente attraverso la propria banca, durante le aste dei titoli di stato, oppure acquistandoli direttamente sul mercato, presso il MOT.
  • Rendimento variabile: esistono anche titoli a rendimento variabile, ma tenendoli fino alla loro scadenza le condizioni sono sempre quelle che lo Stato ha dettagliato in sede di emissione.
  • Rimborso del capitale: l’investitore, sia esso un privato o un investitore istituzionale, con il suo investimento sta prestando denaro allo Stato, diventandone a tutti gli effetti un creditore e garantendosi il diritto al rimborso del capitale investito a scadenza, oltre al diritto a ricevere una remunerazione sotto forma di interesse.

Quali sono i rischi di investire in titoli di Stato?

Sebbene i vantaggi di questo tipo di investimento siano diversi, è opportuno sottolineare anche gli eventuali rischi di investire in titoli di Stato, poiché anche se questi titoli sono considerati uno strumento di investimento relativamente sicuro, ci sono alcuni fattori che possono influenzare il loro valore.

Uno dei rischi principali è legato al fallimento dell’emittente e alla conseguente impossibilità di rimborso dovuta all’insolvenza dello Stato. Per quanto sia un rischio molto remoto, è importante tenerlo in considerazione, a fronte di recenti crisi come quella dei bond argentini o il default della Grecia negli ultimi anni.

Un altro rischio è legato al rischio paese: il rischio paese si riferisce alla possibilità che l’economia del paese emittente del titolo subisca un calo. Questo evento può portare a un aumento del tasso di interesse, che può ridurre il valore dei titoli di Stato.

Inoltre, se il titolo viene venduto sul mercato secondario prima della sua scadenza naturale, il capitale investito potrebbe essere messo a rischio, poiché non è dato sapere in anticipo a quale prezzo si potrà vendere il titolo.

Infine, se l’interesse è variabile, la parte a rischio sono le cedole. Questo significa che il rendimento dei titoli di Stato può variare a seconda delle condizioni di mercato.

BTP, BTP Italia e BOT a confronto

I BTP, i BTP Italia e i BOT sono tutti titoli di Stato emessi dall’Italia. Tuttavia, presentano alcune differenze importanti. I BTP sono titoli di Stato a lungo termine con rendimento variabile. I BTP Italia sono titoli di Stato a medio termine con rendimento variabile, ma con un rendimento minimo garantito dall’inflazione. I BOT sono titoli di Stato a breve termine con rendimento fisso. Vediamoli a confronto nella tabella che segue.


Titolo di Stato BTP BTP Italia BOT
Tipologia Titoli di Stato a lungo termine Titoli di Stato a medio termine Titoli di Stato a breve termine
Scadenza 18 mesi-50 anni 4-8 anni 3-12 mesi
Rendimento Variabile Variabile, indicizzato all’inflazione Fisso
Rischio di investimento Medio-basso Medio-basso Basso
Liquidità Alta Alta Alta
Destinatari Investitori istituzionali e privati Investitori istituzionali e privati Investitori istituzionali e privati
Influenza dell’inflazione Forte Forte Nessuna
Influenza dei tassi di interesse Forte Forte Forte
Influenza della crescita economica Forte Media Forte
Influenza del rischio Paese Forte Media Media

I fattori economici che possono influenzare il rendimento dei BTP, dei BTP Italia e dei BOT sono:

  • L’inflazione: un aumento dell’inflazione può portare a un aumento del rendimento dei BTP Italia, in quanto il rendimento minimo è garantito dall’inflazione. I tassi di interesse: un aumento dei tassi di interesse può portare a un aumento del rendimento di tutti i tre titoli, in quanto i rendimenti dei titoli di Stato sono generalmente correlati ai tassi di interesse.
  • La crescita economica: una crescita economica forte può portare a un aumento del rendimento dei BTP, in quanto gli investitori sono disposti a pagare un premio per investire in titoli di Stato di un paese con una buona crescita economica.
  • Il rischio Paese: un aumento del rischio Paese può portare a un aumento del rendimento dei BTP, in quanto gli investitori richiedono un premio per compensare il rischio maggiore.

In particolare, i BTP Italia sono più sensibili all’inflazione rispetto ai BTP, mentre i BOT sono meno sensibili a tutti i fattori economici.

Vuoi approfondire? Leggi BTP Italia 2030: quotazione e rendimento

CTZ e CCT a confronto

CTZ e CCT sono entrambi titoli di Stato emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze italiano. Tuttavia, presentano alcune differenze fondamentali.

I CTZ sono titoli di mercato monetario, con durata di 24 mesi e privi di cedola. Il loro rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di emissione e il valore nominale rimborsato a scadenza. I CTZ sono quindi un investimento a basso rischio, adatto a investitori a breve termine.

I CCT sono invece titoli obbligazionari, con durata da 3 a 7 anni e cedole semestrali. Il loro rendimento è determinato dai tassi di mercato, a cui si aggiunge uno spread. I CCT sono quindi un investimento a rischio medio, adatto a investitori a medio termine.

In definitiva, la scelta tra CTZ e CCT dipende dalle esigenze e dal profilo di rischio dell’investitore. Vediamoli insieme a confronto nella tabella che segue:


Titolo di Stato CTZ CCT
Tipologia Titoli di mercato monetario Titoli obbligazionari
Durata 24 mesi 3-7 anni
Cedola No Semestrale
Rendimento Varia in base ai tassi di mercato Varia in base ai tassi di mercato + spread
Rischio Basso Medio
Destinatari Investitori a breve termine Investitori a medio termine

Quanto rendono i titoli di Stato?

Il rendimento dei titoli di Stato è determinato dal mercato e dipende da una serie di fattori, tra cui:

  • La scadenza del titolo: i titoli di Stato a lungo termine hanno generalmente un rendimento più elevato rispetto ai titoli di Stato a breve termine.
  • Il tasso di interesse di mercato: un aumento dei tassi di interesse porta a un aumento del rendimento dei titoli di Stato.
  • Il rischio Paese: un aumento del rischio Paese porta a un aumento del rendimento dei titoli di Stato.

In Italia, il rendimento dei titoli di Stato è generalmente espresso in termini di tasso di interesse lordo annuo. Ad esempio, un BTP con scadenza a 10 anni che rende il 3,00% lordo annuo offre un rendimento di 300€ per ogni 10.000€ investiti.

Ricorda: i rendimenti dei titoli di Stato possono variare nel tempo a seconda dell’evoluzione dei fattori economici di riferimento.

Quotazione dei titoli di Stato

La quotazione di titoli di Stato come ad esempio i BTP è il prezzo al quale queste obbligazioni vengono scambiate sul mercato secondario, ovvero successivamente alla loro emissione. Dopo l’emissione, possono essere acquistati e venduti da investitori privati e istituzionali.

Il prezzo di un titolo di Stato è determinato da una serie di fattori che ti renderanno anche più semplice scelta e monitoraggio dei titoli, tra cui:

  • Il tasso di interesse corrente: è il tasso di interesse a cui gli investitori possono prestare denaro al governo. Un tasso di interesse corrente più alto significa che gli investitori richiedono un rendimento più alto per acquistare i titoli di stato, quindi il prezzo dei titoli di stato scende.
  • Il profilo di rischio del titolo: è determinato da una serie di fattori, tra cui la durata del titolo, la presenza o meno di una cedola e la situazione finanziaria del governo emittente. Un titolo di stato con un profilo di rischio più alto avrà un prezzo inferiore rispetto a un titolo di stato con un profilo di rischio più basso.
  • La domanda e l’offerta: se la domanda di un titolo di stato è superiore all’offerta, il prezzo del titolo aumenterà. Se la domanda di un titolo di stato è inferiore all’offerta, il prezzo del titolo diminuirà.

Altri fattori che possono influenzare la quotazione dei titoli di Stato sono:

  • L’inflazione: è la perdita di valore del denaro nel tempo. Un’inflazione più alta significa che gli investitori richiedono un rendimento più alto per compensare la perdita di valore del loro denaro, quindi il prezzo dei titoli di stato scende.
  • La crescita economica: è la crescita del prodotto interno lordo (PIL) di un paese. Una crescita economica più forte significa che il governo avrà maggiori entrate fiscali, quindi sarà in grado di rimborsare i suoi debiti con maggiore facilità, e può portare ad un aumento del prezzo dei titoli di stato.
  • La politica monetaria: è la politica dell’autorità monetaria – la Banca Centrale Europea nel caso dell’Italia – volta a controllare l’inflazione e la crescita economica attraverso i tassi d’interesse. Un aumento dei tassi può portare a un aumento del prezzo dei titoli di stato.

La quotazione dei titoli di stato è un indicatore importante della situazione economica di un paese: un prezzo dei titoli di stato in aumento indica che gli investitori hanno fiducia nel futuro del paese, mentre un prezzo in calo indica che gli investitori sono pessimisti sul futuro del paese.

Vuoi approfondire ulteriormente l’argomento? Leggi alcuni dei nostri articoli più cercati dai lettori sul tema titoli di Stato:

Domande frequenti

Quali sono i titoli di Stato che rendono di più?

I titoli di Stato Italiani che rendono di più sono quelli con la durata più lunga e con una cedola più alta. Tra questi troviamo:

  • BTP Italia 2050
  • BTP Italia 2048
  • BTP Italia 2047

Questi titoli sono tutti a tasso fisso, con cedole semestrali. Hanno una durata di 30 anni, quindi sono adatti a investitori a lungo termine.

Quali titoli di Stato conviene acquistare oggi?

Per gli investitori a breve termine, che cercano un rendimento sicuro, i titoli di Stato con una durata inferiore, come i CCT e i BOT, possono essere una scelta più appropriata. Questi titoli offrono un rendimento inferiore, ma sono anche meno rischiosi.

Per gli investitori a lungo termine, che sono disposti ad assumersi un maggiore rischio, i titoli di Stato con una durata più lunga, come i BTP Italia, possono essere una scelta più redditizia.

Quanto rendono 10.000 euro in BTP Valore?

Con un investimento di 10.000€ in BTP Valore, nel triennio 2024-2026, gli interessi annuali ammontano a 358,75€, mentre gli ultimi due anni (2027 e 2028) gli interessi annuali saranno di 393,75€. L’incasso totale sarà quindi pari a 1.907,5€ netti.

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