BTP 2034: quotazione, rendimento e come funziona

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Pubblicato: 05/12/2023, 05:26 pm

Giulia Adonopoulos
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Per chi vuole investire in obbligazioni con un orizzonte temporale di lungo termine e per chi cerca un rendimento fisso nel proprio portafoglio finanziario, i BTP a 30 anni possono rivelarsi un investimento obbligazionario conveniente. Tra questi, c’è il BTP 2034 (Btp-1ag34 5%), emesso nell’agosto 2003 con cedola annua al 5%. In questo articolo cercheremo di capire cos’è, come funziona e quanto rende.

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BTP 2034 cos’è e come funziona

I BTP, acronimo di Buoni del Tesoro Poliennali, sono titoli obbligazionari a medio-lungo termine emessi dallo Stato italiano e rimborsabili in un’unica scadenza, con un tasso nominale fisso annuo pagabile ogni sei mesi, ossia la cosiddetta cedola semestrale. Il BTP 2034, nello specifico, è stato emesso dal ministero dell’Economia e delle Finanze il 1° agosto 2003 e scadrà il 1 agosto 2034. È dunque un titolo trentennale, a cui attualmente restano ancora 11 anni di vita. Ha una cedola annuale del 5%, che viene staccata ogni sei mesi, ad agosto e a febbraio. Come tutti gli altri Buoni del Tesoro, anche il BTP 2034 è un’obbligazione a tasso fisso: il titolo quindi offrirà interessi annui lordi posticipati, da pagare ogni sei mesi, pari al 2,50% del valore nominale del prestito. Alla scadenza, lo Stato restituirà all’investitore il totale del capitale investito, insieme all’interesse maturato. All’emissione, il valore nominale di questo BTP era di 100 euro, oggi è salito arrivando a circa 106.

Ecco di seguito le principali caratteristiche del BTP 2034:


Principali Caratteristiche del BTP 2034
Nome Btp-1ag34 5%
ISIN IT0003535157
Emittente Ministero dell’Economia e delle Finanze
Data emissione 1 agosto 2003
Scadenza 1 agosto 2034
Cedola 5% (2,5% ogni 6 mesi)
Rendimento lordo 4,15%
Rendimento netto 3,54%
Lotto minimo 1000

BTP 2034 quotazione e andamento

La quotazione del BTP 2034 è attualmente sopra la pari e sfiora i 107 euro (nel momento in cui scriviamo, il prezzo ufficiale è di 106,79 euro). In generale l’andamento si è sempre mantenuto sopra quota cento, registrando però una serie di oscillazioni nel corso dell’ultimo anno. Se però da marzo a settembre 2023 si era comunque attestato tra i 102 e i 105 euro, a ottobre ha segnato una brusca discesa, raggiungendo i 100 e scivolando anche leggermente al di sotto. Tra novembre e dicembre, infine, la quotazione del BTP è risalita fino a raggiungere il prezzo attuale (che è però ancora inferiore ai 108 euro di giugno).

Come sapere la quotazione del BTP 2034 in tempo reale?

Per sapere la quotazione del BTP 2034 in tempo reale, basta andare sul sito di Borsa Italiana e inserire il nome del titolo di cui si vuole conoscere il prezzo nella barra di ricerca in alto a destra. A quel punto, si aprirà una scheda con tutti i dati relativi all’obbligazione. Per agevolare la ricerca, si può andare su “Dati completi” o, se si preferisce una visuale grafica, su “Grafico interattivo”, per leggere anche l’andamento nel tempo del BTP.

Quanto rende il BTP 1 agosto 2034?

Il BTP 2034, come abbiamo visto, ha una cedola annua pari al 5%, che viene staccata ogni sei mesi con un tasso pari dunque al 2,50%. Il rendimento lordo attuale è pari al 4,15% mentre quello netto è pari al 3,54%. Il rendimento lordo del BTP 2034 dunque è inferiore dello 0,62% al valore nominale. Ciò significa che se l’investitore mantiene l’obbligazione fino alla scadenza otterrà un rendimento inferiore a quanto previsto al momento dell’emissione.

Leggi anche: Come investire in obbligazioni

Come acquistare BTP 2034 5%?

Ci sono due modi per acquistare i BTP. Il primo è l’asta, a cui i risparmiatori non possono partecipare direttamente, dovendo passare attraverso gli intermediari autorizzati, cioè le banche e le imprese di investimento registrate presso la Banca d’Italia, presentando presso questi ultimi i loro ordini in tempo utile. Il secondo è il mercato secondario dei titoli di Stato. È qui che una volta che il titolo è stato emesso e collocato, come nel caso del BTP 2034 5%, gli investitori possono comprarlo. Sul mercato secondario il prezzo del BTP dipende dalla forza della domanda e dell’offerta: generalmente è più alto quando la domanda è forte, e più basso quando la domanda è più debole.

Ci sono due tipi di mercato secondario: il MOT (Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato) è il mercato secondario gestito da Borsa Italiana, dove i risparmiatori, sempre tramite un intermediario, possono comprare o vendere titoli di Stato e altre obbligazioni, con importo minimo pari a 1.000 euro; l’MTS (Mercato Telematico dei titoli di Stato), riservato agli intermediari autorizzati – quindi sempre banche e imprese di investimento – dove l’importo minimo negoziabile sale a 2 milioni di euro.

Quindi se un normale risparmiatore vuole investire in BTP, come abbiamo appena visto, avrà bisogno di un intermediario. Il procedimento è piuttosto semplice. Per prima cosa bisogna aprire un dossier titoli presso una banca o un istituto finanziario che offre questo servizio. Si tratta di un conto dedicato a operazioni di investimento, distinto dal conto corrente, sul quale la banca detiene i titoli e provvede automaticamente a riscuotere le cedole e ad accreditarle sul conto del cliente). Dopodiché, l’ordine può essere effettuato in autonomia tramite home banking oppure presso lo sportello bancario. La banca trasmetterà l’ordine al MOT e metterà nel conto titoli il quantitativo di BTP richiesto al prezzo negoziato.

Investire nel BTP 2034 conviene?

In generale, i titoli di Stato a 30 anni sono una buona scelta per gli investitori che cercano un rendimento sicuro e un reddito fisso. Il BTP 2034 dunque non fa eccezione, ma è sempre importante considerare bene tutte le variabili e i possibili rischi prima di investire. Trattandosi infatti di un titolo a lungo termine, l’investitore si espone ad un’alea più alta, su cui pesano la volatilità e il “pericolo” di tassi di interesse crescenti, con la concreta possibilità di perdere buona parte del valore del BTP. Vale sempre la regola aurea dei mercati: più è lunga la vita del titolo, più aumenta il rischio di investimento. Per un investitore, soprattutto per un privato cittadino, i tempi di investimento sono quindi la cosa più importante e quindi sottoscrivere un BTP 2034 risulterà tendenzialmente meno conveniente per i comuni investitori (a cui converrà crearsi, al limite, un portafoglio con più Buoni di diversa durata) e più conveniente invece per le compagnie di assicurazioni, i fondi pensione e altri investitori istituzionali, che si troveranno ad affrontare pagamenti molto lontani nel tempo.

Rischi

I rischi che possono venire da un investimento nel BTP 2034, come in qualsiasi BTP a lunga durata, sono diversi. Tra questi, c’è quello che in gergo finanziario viene definito il rischio di tasso (interest risk), cioè il rischio che la variazione dei tassi d’interesse di mercato incida negativamente sul prezzo di un’obbligazione. In generale, come abbiamo visto, più è lunga la scadenza del titolo, più questo rischio è pronunciato. Non solo. Per l’investitore che intende mantenere il titolo fino alla scadenza, si pone anche il rischio di credito (o rischio emittente), che consiste nella possibilità che il Tesoro – cioè l’ente che ha emesso l’obbligazione – risulti inadempiente nel pagamento delle cedole o nel rimborso del capitale. L’alea legata a questo rischio dipende chiaramente dalla stabilità finanziaria dello Stato in un dato momento storico e dunque non è sempre uguale. Chi, invece, ha investito in BTP per poi rivendere i titoli prima della scadenza deve stare attento al rischio di mercato, cioè alle fluttuazioni sfavorevoli e al rialzo dei rendimenti che potrebbero causare una discesa del prezzo del BTP sotto quello di asta o di acquisto sul mercato secondario, causando così una perdita per l’investitore. Anche in questo caso, più è lunga la vita residua del BTP, più questo rischio aumenta, perché le variazioni dei rendimenti hanno effetti più consistenti sui BTP a più lunga scadenza.

Per saperne di più guarda anche il nostro articolo sugli investimenti a basso rischio.

Vantaggi

Naturalmente, i BTP a lunga scadenza godono anche di una serie di vantaggi. Vediamo nello specifico il caso del nostro BTP 2034. Investire in questo titolo potrebbe rivelarsi utile per chi ha bisogno di un reddito fisso per la pensione, utilizzando un titolo di stato a 30 anni per generare un flusso di cassa regolare, riducendo allo stesso l’alea legata al lungo periodo (da 30 anni, ora ne mancano poco meno di 11). Ancora, l’investitore che vuole proteggere il proprio patrimonio dalla pressione inflazionistica – particolarmente forte in questi anni a causa di una serie di fattori esogeni, dalla pandemia alle guerre in Ucraina e Medio Oriente – può investire in un titolo di Stato indicizzato all’inflazione e diversificare allo stesso tempo il portafoglio con un più redditizio titolo a 30 anni, contenendo così il rischio. E poi ci sono i vantaggi più noti delle obbligazioni di Stato: il rendimento fisso che viene dallo stacco semestrale della cedola, la sicurezza dell’emittente, cioè il MEF, genericamente più stabile degli emittenti privati, e, come abbiamo detto, la liquidità garantita dal titolo alla scadenza, quando cioè lo Stato restituirà all’investitore il totale del capitale investito, insieme all’interesse maturato.

Domande frequenti

Quando stacca la cedola il BTP 2034?

La cedola del BTP 2034 ha un tasso annuale del 5% e viene staccata ogni sei mesi a un tasso che dunque è pari al 2,50% del capitale investito.

Qual è il rendimento netto del BTP 2034?

Il rendimento effettivo a scadenza netto del BTP 2034 è pari al 3,54% (quello lordo invece si attesta al 4,15%).

Come avviene il rimborso dei BTP?

Alla scadenza del titolo lo Stato rimborsa l’investitore il totale del capitale investito insieme agli eventuali interessi maturati nel tempo dall’obbligazione.

Cosa succede se si vendono i BTP prima della scadenza?

Vendendo anticipatamente il titolo è possibile recuperare al 100% il capitale investito, ma senza gli interessi maturati. Quindi bisogna sempre capire se disinvestire prima della scadenza sia un vantaggio o una potenziale perdita. Questo dipende in parte dalla situazione di chi sta investendo, ma anche dalla tipologia di BTP. Ad esempio, nel caso di quei titoli che prevedono un premio fedeltà, la vendita anticipata farebbe venir meno il diritto ad ottenere tale premio.

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