BTP 2046: quotazione, grafico e rendimento

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Aggiornato: 20/05/2023, 03:25 am

Alberto Riva
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I BTP 2046 (ISIN: IT0005083057) sono titoli di Stato di lunga durata: durano trent’anni, sono stati collocati sul mercato a gennaio 2015 e scadranno a settembre 2046. Questi Buoni del Tesoro sono caratterizzati da un rendimento netto del 4,1% e da una cedola semestrale al 3,25%. Vediamo ora come funzionano, quanto rendono e se conviene – e in caso a chi – acquistarli.

BTP 2046, cosa sono e come funzionano

I BTP sono buoni del Tesoro poliennali classificabili come titoli di Stato. Cioè, sono obbligazioni emesse dal Ministero dell’Economia che quindi si indebita con gli investitori (cittadini, banche, assicurazioni) per finanziare il debito pubblico. I BTP hanno scadenze variabili, che passano dai i 18 mesi e arrivano fino ai 50 anni, e pagano cedole semestrali a tasso fisso che rappresentano l’interesse percepito dall’investitore, che alla scadenza del Buono del Tesoro si vedrà riconsegnare il valore nominale del titolo. In particolare, i BTP 2046 sono Buoni del Tesoro trentennali: sono stati collocati a gennaio 2015 e scadranno il 1° settembre 2046, con un prezzo di emissione di 99,7 euro. L’interesse annuo lordo del BTP 2046, pari al 3,25%, viene pagato ogni sei mesi, il 1° marzo e il 1° settembre, per tutta la durata del prestito. La deviazione standard di questi Buoni è pari a 1,419%. Con questo termine si intende la volatilità del valore: maggiore sarà questo dato, più alte saranno le possibilità di assistere ad una variazione del valore dei Buoni del Tesoro Poliennali sottoscritti, sia in positivo che in negativo. I BTP 2046, come i BTP 2047 a lori simili, si possono acquistare in banca aprendo un “dossier titoli”, anche attraverso i servizi online della banca, oppure alle Poste Italiane, prendendo appuntamento con un consulente finanziario.

BTP 2046, rendimento e quotazione

Poco dopo la loro emissione, i BTP 2046 vedono un sensibile calo: nel 2016 – alla dodicesima tranche – arrivano richieste per 1,13 miliardi di euro e il tasso di copertura si attesta a 1,5 (ovvero il 50% di richieste in più rispetto ai titoli emessi.) Sulla base di un prezzo di aggiudicazione di 121,17 euro, il rendimento lordo si fissa al 2,28%, scendendo rispetto al 2,96% dell’asta precedente di settembre 2015. Nel 2018 inizia a recuperare terreno: per il titolo viene richiesto infatti un controvalore pari a 912 milioni circa ed è stato collocato per 468 milioni, con un rapporto di copertura che sale a 1,95, indicando quindi un interesse ancora maggiore da parte del mercato. Sulla base di un prezzo di collocamento di 97,5 il rendimento lordo è stato fissato al 3,42%. Ma il vero alto arriva nell’ultimo anno, quando il BTP 2046 ottiene richieste per quasi 2,18 miliardi di euro, equivalente a un rapporto di copertura di 1,45, strappando un rendimento lordo complessivo superiore al 4%, sulla base di un prezzo di aggiudicazione di 88,55. Attualmente il rendimento (netto) rimane su quella soglia, attestandosi al 4,09% (in leggero aumento rispetto al 4,03 del 2022). Alla scrittura dell’articolo, il prezzo di riferimento è di 81,7 euro, per un volume pari a 4.816.000. Il rendimento netto si è attestato al 4,1%, quello lordo al 4,57%.

BTP 2046, i rischi di investire

Come tutte le tipologie di Buoni Poliennali del Tesoro a lungo termine, anche per i BTP 2046 l’investitore si espone a rischi maggiori di volatilità e a tassi di interesse crescenti, con una reale possibilità di perdere buona parte del valore del BTP. Per un investitore, soprattutto per un privato cittadino, i tempi di investimento sono la cosa più importante e – questo vale per tutti i Buoni del tesoro – più è lunga la vita del titolo, più aumenta il rischio di investimento. Quindi, sottoscrivere un BTP 2046 risulterà meno conveniente per i comuni investitori (a cui converrà crearsi, al limite, un portafoglio con più BTP di diversa durata) e più conveniente invece per le compagnie di assicurazioni, i fondi pensione ed altri investitori istituzionali, che si troveranno ad affrontare pagamenti molto lontani nel tempo.

Qui una tabella riepilogativa con le principali caratteristiche dei BTP 2046.


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Codice ISIN IT0005083057
Denominazione Btp Tf 3,25% St46 Eur
Emittente Ministero dell’Economia e delle Finanze
Tipologia Titoli di Stato italiani
Lotto minimo 1
Valuta di Negoziazione/ Liquidazione EUR/EUR
Data Inizio Negoziazione 20/01/15
Data Stacco prima cedola 01/03/15
Scadenza 01/09/46

Domande frequenti

Cosa sono i BTP 2046?

Sono buoni del Tesoro di durata trentennale: sono stati collocati a gennaio 2015 e scadranno a settembre 2046.

Quanto rende il BTP 2046?

Ad oggi, questi Buoni del Tesoro hanno un rendimento netto del 4,1% (un lordo di 4,5%) e gli investitori vengono remunerati attraverso un tasso cedolare semestrale del 3,25%.

Quali sono i BTP al 4%?

Ci sono, al momento, diversi BTP con rendimento al 4%, e sono perlopiù i buoni di media e lunga durata. Accanto al BTP 2046 e 4047 (entrambi trentennali ed entrambi stabili al 4%), troviamo ad esempio BTP 2032, emessi nel 2022 e quindi a scadenza decennale, insieme ai BTP Green 2031, con scadenza a otto anni. Ancora, i cosiddetti buoni “Matusalemme”, cioè quelli che superano i trent’anni di scadenza, come ad esempio i cinquantennali BTP 2067.

Quanto vale un BTP alla scadenza?

I BTP hanno un tasso fisso e cedole annuali pagate ogni sei mesi e, a scadenza, restituiscono l’intero capitale investito. Se ad esempio investiamo 10.000 euro per acquistare un BTP, ci verrà restituita la stessa cifra al momento della scadenza del titolo. Questo a prescindere dal prezzo di acquisto.

Quanto sono sicuri i BTP?

Dipende da vari fattori: i titoli di Stato sono emessi dal Mef, quindi il rischio non si lega all’emittente ma alla durata. Avendo cedole periodiche fisse, garantiscono incassi regolari e predeterminati, quindi se li manteniamo fino alla scadenza avremo un guadagno maggiore. Più la scadenza è lontana nel tempo (30 anni nel caso dei BTP 2046) più le variazioni dei tassi reali e l’inflazione possono erodere il rendimento dei BTP.

Quanto rendono i BTP a 30 anni?

Come per tutti i BTP, l’andamento dei BTP trentennali dipende da una serie di fattori capaci di influenzare il mercato: la situazione economica interna ed internazionale, gli scenari geopolitici di crisi, l’instabilità politica. Negli ultimi anni le obbligazioni erano state penalizzate dai bassi tassi di interesse, che non permettevano ai titoli di lunga durata di raggiungere un rendimento competitivo e soddisfacente, ma la crescita dell’inflazione ha determinato una netta inversione di tendenza.

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