BTP Italia 2025: quotazione, rendimento e cedola

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Pubblicato: 05/09/2023, 04:00 pm

Giulia Adonopoulos
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I Buoni del Tesoro Poliennali sono obbligazioni a medio-lungo termine emesse dal ministero dell’Economia e delle Finanze e sono caratterizzate da una cedola semestrale. Con i BTP tradizionali, quindi, gli investitori incassano ogni sei mesi una cedola basata su un tasso d’interesse che resta fisso per tutta la durata del titolo. Esiste però una particolare categoria di Buoni: i BTP Italia e BTP€i, che sono indicizzati al tasso di inflazione nazionale e che pertanto ogni sei mesi vanno incontro ad una rivalutazione del capitale e della cedola in base all’indice FOI dell’Istat. È questo il caso del BTP Italia 2025, emesso dal MEF nel maggio 2020 con scadenza quinquennale, fissata a maggio 2025. Vediamo allora esattamente che cos’è, come funziona e quanto vale.

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BTP Italia 2025, che cos’è

Il BTP Italia 2025 è un Buono del Tesoro Poliennale emesso dal Tesoro il 26 maggio 2020 con scadenza al 26 maggio 2025 e un tasso cedolare reale annuo dell’1,4%. Facendo parte della categoria dei BTP Italia, è legato al coefficiente di indicizzazione FOI dell’Istat, ovvero l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi, che si attesta mediamente su livelli molto simili al tasso d’inflazione generale. Questo significa che la quotazione e il rendimento del BTP Italia 2025 variano al variare dell’inflazione. Nello specifico il loro rendimento aumenta all’aumentare dell’inflazione, proteggendo così dalla pressione inflazionistica il capitale degli investitori e, di conseguenza, anche il loro potere d’acquisto.

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La cedola semestrale viene quindi calcolata sulla base di due elementi: una componente fissa, cioè il tasso comunicato a conclusione del periodo di sottoscrizione, e una componente variabile collegata all’indice FOI. Infine, come tutti i BTP Italia, anche il BTP 2025 prevede un premio fedeltà (dello 0,8%) per chi lo ha sottoscritto immediatamente dopo l’emissione e lo mantiene fino alla scadenza.

Cedola BTP Italia 2025: come si calcola e quanto rende

La cedola del BTP Italia 2025 viene staccata, come abbiamo visto, ogni sei mesi: a novembre e a maggio. Ma come si calcola? Come per tutti i BTP Italia, bisogna sommare il valore della cedola semestrale al rendimento indicizzato all’inflazione. Il valore della cedola semestrale si ottiene dividendo a metà il tasso cedolare reale annuo, che è fisso. Nel caso del BTP Italia 2025 questo è pari a 1,4% dunque 1,4%:2 = 0,72. Il rendimento indicizzato all’inflazione a maggio era pari a 4,105 (il numero si ottiene facendo la sottrazione tra il coefficiente di indicizzazione, fissato dal MEF a 1,04096, e il valore minimo iniziale, e va percentualizzato). Facendo 0.72+4,105 otteniamo il rendimento lordo percepito da chi detiene il titolo pari, a maggio 2023, a 4,825%. Quindi, la cedola semestrale viene pagata 48,25 euro per chi ha sottoscritto il minimo pari 1.000 euro (a questa cifra va poi sottratta l’imposta del 12,50% per avere la cedola netta). È chiaro quindi che il calcolo delle cedole dipende in larga parte dall’andamento dell’inflazione. Il prossimo stacco sarà a novembre 2023 e l’accredito potrebbe calare con stime sui prezzi al consumo al ribasso.

Quotazione e rendimento del BTP Italia 2025

Per i BTP Italia 2025, la quota di interessi varia a seconda del momento in cui vengono acquistati e del periodo di tempo in cui gli strumenti sono detenuti in portafoglio. Nell’ultimo anno questo BTP ha visto il prezzo della quotazione avviarsi verso il ribasso. Tra settembre e dicembre 2022 aveva sfiorato il tetto dei 103 euro, ma a partire dalla fine dello scorso anno ha iniziato a calare. A gennaio è arrivato sotto la pari, oscillando tra 98 e 99 euro per i successivi mesi, fino ad arrivare al prezzo odierno che – al momento in cui questo articolo è scritto – è pari a 98,45.

Per quanto riguarda il rendimento, come abbiamo già osservato questo, nel caso del BTP Italia 2025, aumenta all’aumentare dell’inflazione. Attualmente, il rendimento effettivo a scadenza lordo è pari a 8,9% mentre il rendimento netto è pari al 7,85%.

BTP Italia 2025 conviene?

Come abbiamo visto, i BTP Italia hanno l’obiettivo specifico di proteggere gli investitori dall’aumento dell’inflazione. Dunque i BTP Italia 2025 possono essere convenienti per chi vuole puntare su titoli sicuri, garantiti dallo Stato e capaci di mettere a riparo il proprio capitale dalla pressione inflazionistica. Investire in BTP Italia 2025 conviene a chi, ad esempio, ha un progetto di breve termine, come ad esempio la ristrutturazione di una parte della propria abitazione o l’acquisto di un’auto nuova o per chi adotta una strategia di diversificazione del proprio portafoglio. Un altro vantaggio del BTP Italia 2025 consiste poi nella tassazione delle rendite al 12,5% (che vale per tutti i Buoni del Tesoro) e dall’esenzione delle commissioni per l’acquisto in fase di collocamento del titolo. Infine, risulta conveniente anche il premio “fedeltà” pari allo 0,8% e riservato a chi ha acquistato i titoli al momento dell’emissione e li tiene fino alla scadenza.

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BTP Italia 2025, domande frequenti

Come sta andando il BTP Italia 2025?

Attualmente la quotazione del BTP di maggio 2025 è pari a 98,45, con rendimento effettivo a scadenza lordo pari a 8,9% e un rendimento netto al 7,85%.

Quando usciranno i prossimi BTP Italia?

Il MEF ancora non ha annunciato una data per la ventesima emissione del BTP Italia.

Quando stacca la cedola BTP Italia 2025?

A maggio 2023 la cedola semestrale del BTP Italia 2025, al netto dell’imposta del 12,5%, viene pagata 48,25 euro per chi ha sottoscritto il minimo pari 1.000 euro.

Come viene calcolata la cedola del BTP Italia?

Per calcolare la cedola di un BTP Italia bisogna sommare il valore della cedola semestrale al rendimento indicizzato all’inflazione.

Quanto rendono effettivamente i BTP Italia?

Dipende dall’andamento dell’inflazione. Essendo legati all’indicizzazione FOI dell’Istat, cioè l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi, la loro quotazione e il loro rendimento aumentano all’aumentare dell’inflazione, per proteggere il capitale degli investitori e, di conseguenza, anche il loro potere d’acquisto.

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