Piano di accumulo (PAC): cos’è e come funziona

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Pubblicato: 23/02/2024, 12:45 pm

Giulia Adonopoulos
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In un contesto storico caratterizzato da sfide e incertezze, i Piani di Accumulo del Capitale (PAC) rappresentano un’opzione accessibile e adatta a chi vuole investire in modo graduale e sicuro. I piani di accumulo sono una strategia proposta di frequente ai risparmiatori, che possono investire i loro risparmi tramite versamenti periodici automatizzati, a partire da piccole somme. Ma come funzionano esattamente? Sono davvero vantaggiosi? Quando conviene valutare l’apertura di un PAC?

In questa guida spiegheremo cosa sono i piani di accumulo, come funzionano, quanto costano e come sottoscriverne uno. Approfondiremo anche i rendimenti attesi, insieme ai vantaggi e agli svantaggi di questa strategia di investimento, tenendo conto di tutte le considerazioni da fare prima di iniziare ad investire in questo tipo di strumento.

Cos’è un piano di accumulo

Un piano di accumulo del capitale (PAC) è una strategia di investimento a lungo termine che consiste nell’acquisto regolare di strumenti finanziari attraverso versamenti periodici di capitale. Questi strumenti possono includere ETF, fondi comuni di investimento o organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), come le SICAV. Con il PAC, gli investitori possono contribuire al loro risparmio gradualmente nel tempo, senza la necessità di impegnare grandi somme iniziali.

In parole semplici, pensa a un PAC come a una sorta di salvadanaio in cui accantoni piccole somme di denaro periodicamente e in maniera automatica per un certo periodo di tempo. Questo denaro viene investito in diversi strumenti, come azioni e obbligazioni, con l’obiettivo di far crescere i risparmi. Alla fine, potrai utilizzare la somma accumulata per raggiungere un obiettivo prefissato, ad esempio per l’acquisto di una casa, per la pensione integrativa o per spese per il futuro dei figli.

Come funziona un PAC

Chi investe in un PAC versa periodicamente una somma di denaro, che viene utilizzata per acquistare una quantità variabile di quote di un fondo d’investimento o di un organismo d’investimento collettivo del risparmio. Il numero di quote acquistate dipende dal prezzo corrente delle quote al momento del versamento. Se il prezzo delle quote è basso, con la stessa somma di denaro si possono acquistare più quote, viceversa se il prezzo è alto. Questo processo consente agli investitori di entrare gradualmente nei mercati finanziari senza dover investire grandi somme iniziali e di sfruttare le fluttuazioni dei prezzi per ottenere un costo medio di acquisto più favorevole nel tempo. Inoltre, gli investitori possono beneficiare di una gestione professionale attraverso società di gestione del risparmio (SGR) o altre entità specializzate.

Tipi di PAC

Esistono diversi tipi di piani di accumulo che offrono opzioni flessibili agli investitori per soddisfare le loro esigenze finanziarie:

  • PAC su ETF. Questo PAC consente agli investitori di versare somme regolari per acquistare quote di ETF. Gli ETF seguono l’andamento di un indice di mercato o di un paniere di asset sottostanti e offrono la possibilità di investire in azioni e fondi con somme relativamente modeste.
  • PAC in fondi comuni d’investimento. Questo tipo di PAC permette agli investitori di versare denaro regolarmente per acquistare quote di un fondo comune di investimento. Questi fondi sono gestiti da professionisti e offrono diversificazione attraverso una varietà di asset finanziari.
  • PAC in azioni individuali. Gli investitori possono impostare un PAC per acquistare regolarmente azioni di singole società. Questo richiede una maggiore ricerca e attenzione da parte dell’investitore rispetto ai fondi comuni di investimento o agli ETF.
  • PAC per il risparmio pensionistico. Alcuni piani pensionistici consentono agli individui di impostare un PAC per contribuire regolarmente al proprio risparmio pensionistico, come i 401(k) negli Stati Uniti o i PIR (Piani Individuali di Risparmio) in Italia.

Perché fare un piano di accumulo?

“I piani di accumulo di capitale (PAC) rappresentano spesso la migliore opzione per chi desidera investire ma può contare solo sulla propria capacità di risparmio, senza disporre di grandi capitali iniziali”, spiega Alessandro Saldutti, Country Manager Italia di Scalable Capital.

“Fare versamenti periodici permette di ridurre il rischio di mercato attraverso il ‘cost averaging’, ovvero l’acquisto di più quote quando i prezzi sono bassi e meno quando sono alti, avendo così la possibilità di ottimizzare il prezzo medio”.

Fare un PAC è utile soprattutto in mercati volatili, poiché sfrutta sia le salite che le discese per ottenere rendimenti migliori. Inoltre, per garantire la redditività nel tempo, è consigliabile aumentare l’importo degli investimenti se si decide di allungare il periodo tra un versamento e l’altro.

Come fare un piano di accumulo

Creare un piano di accumulo è un processo accessibile a chiunque lo desideri.
Innanzitutto, è necessario decidere l’importo fisso da investire regolarmente nel tempo e la frequenza degli investimenti, che può essere mensile, bimestrale, semestrale, eccetera. Successivamente, è importante stabilire la durata del piano di accumulo.

Una volta definiti gli obiettivi, è necessario scegliere la piattaforma attraverso cui implementare il PAC. Ci si può rivolgere alla propria banca, a un consulente finanziario, a un broker online o alle piattaforme di robo-advisor che gestiscono gli investimenti in PAC in forma automatizzata.

Non serve necessariamente un conto di trading: le banche offrono spesso servizi di consulenza finanziaria e la possibilità di creare un PAC direttamente tramite il proprio conto bancario. In alternativa si può aprire un account sulle piattaforme di investimento online, come ad esempio Scalable Capital o XTB, che consentono di creare e gestire PAC in modo semplice.

Una volta avviato il PAC, è fondamentale monitorare regolarmente i progressi e apportare eventuali aggiornamenti in base alle condizioni di mercato e agli obiettivi finanziari in evoluzione.

L’importo da destinare agli investimenti dovrebbe essere fissato in base al reddito personale e alle spese costanti, garantendo una gestione finanziaria sostenibile nel lungo termine.

Quanto costa un piano di accumulo

Il costo di un piano di accumulo dipende dai fondi comuni di investimento o SICAV scelti e può includere commissioni di sottoscrizione iniziali e costi ricorrenti legati alla gestione del fondo e agli investimenti sottostanti. Questi costi possono variare a seconda del fondo o del comparto sottoscritto e possono essere fissi o legati all’operazione di investimento e disinvestimento. Nel caso di un piano di accumulo, è possibile che vengano applicati costi fissi non solo all’apertura e alla chiusura, ma anche alle singole rate di versamento.

Le commissioni di ingresso, nel caso di un piano di accumulo, possono essere calcolate sull’intera durata del piano e possono essere addebitate in modo non lineare sui versamenti periodici. Ad esempio, una parte delle commissioni potrebbe essere addebitata sul primo versamento, mentre il resto potrebbe essere suddiviso proporzionalmente tra le rate successive. In caso di disinvestimento anticipato, i costi iniziali possono incidere significativamente sul controvalore finale dell’investimento, specialmente se il disinvestimento avviene prima della scadenza programmata del piano di accumulo.

È importante leggere attentamente i documenti informativi dei fondi e dei piani di accumulo per comprendere appieno i costi e i rischi associati e prendere decisioni d’investimento consapevoli.

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Quanto rende un piano di accumulo?

I rendimenti di un piano di accumulo possono variare notevolmente in base all’importo versato, al tipo di investimento sottostante, al gestore del fondo e alle condizioni di mercato. Ad esempio, un piano di accumulo di fondi comuni d’investimento o ETF potrebbe generare un rendimento medio annuo compreso tra il 4% e il 7% nel lungo termine. D’altra parte, un piano di accumulo di titoli azionari può avere rendimenti più variabili, con il potenziale di guadagnare di più, ma anche di perdere di più rispetto ad altre forme di investimento. Investire in fondi comuni di investimento o ETF è una scelta popolare per i piani di accumulo a lungo termine, poiché questi fondi offrono una diversificazione dei titoli, riducendo così il rischio rispetto agli investimenti in singole azioni o obbligazioni.

Inoltre, i costi associati ai fondi comuni di investimento, come le commissioni di gestione e le spese di transazione, possono influenzare il rendimento complessivo dell’investimento.

Come scegliere il piano di accumulo

Per determinare il piano di accumulo più appropriato, è essenziale valutare vari fattori in base alle esigenze finanziarie e al profilo di rischio. Si può cominciare analizzando la capacità di risparmio e decidendo l’importo da versare e la frequenza (ogni mese, ogni 3 mesi, ogni sei mesi, ecc). È anche possibile considerare un versamento una tantum per la flessibilità che offre. I piani di accumulo sono flessibili e adattabili alle mutevoli circostanze finanziarie. Se la capacità di risparmio diminuisce a causa di spese impreviste, è possibile ridurre temporaneamente o sospendere i contributi periodici. Al contrario, se si desidera accelerare il raggiungimento degli obiettivi finanziari, si possono aumentare i versamenti periodici.

Mantenere una certa continuità nei versamenti è consigliabile per sfruttare appieno il potere del tempo e della costanza. Quando si sceglie un piano di accumulo, è importante anche decidere su quali asset finanziari investire. I PAC possono essere composti principalmente da azioni, principalmente da obbligazioni o da una combinazione dei due.

Le azioni tendono a offrire rendimenti più elevati ma comportano anche un rischio maggiore, mentre le obbligazioni offrono rendimenti inferiori ma con un rischio minore. Una composizione mista può offrire un equilibrio tra rendimento e rischio. È possibile anche modificare il portafoglio d’investimento durante il piano per adattarlo ai cambiamenti dei mercati o alle nuove esigenze. Infine, è fondamentale delineare chiaramente gli obiettivi finanziari e l’orizzonte temporale d’investimento prima di optare per un piano di accumulo e una strategia di asset allocation. Consultare un consulente finanziario può essere utile per prendere decisioni informate in base al proprio profilo di rischio e alle proprie esigenze finanziarie.

Conviene fare un piano di accumulo?

I PAC sono un metodo di investimento utile per affrontare spese future significative o raggiungere obiettivi finanziari specifici.

“Il concetto di fondo è che accantonando regolarmente un piccolo importo fisso, gli investitori possono sfruttare l’interesse composto e beneficiare della crescita del capitale nel tempo.

L’approccio di lungo periodo che i PAC impongono permette di mitigare e potenzialmente beneficiare degli andamenti ciclici del mercato, rendendoli anche particolarmente adatti per coloro che non sono esperti di investimenti” afferma Saldutti.

“In secondo luogo, i PAC sono uno strumento altamente flessibile e personalizzabile e che si adatta alle capacità di risparmio del singolo. I versamenti periodici possono essere modificati o cancellati senza nessun costo aggiuntivo e in qualsiasi momento”.

Vantaggi dei PAC

I piani di accumulo offrono agli investitori una varietà di vantaggi. Il primo, e più ovvio, vantaggio è che una volta stabilito l’importo che desideri investire e la frequenza, non c’è molto altro da fare. Poiché molti PAC vengono finanziati automaticamente, bisogna solo assicurarsi che il “conto di finanziamento” abbia i fondi per coprire i contributi. Il secondo vantaggio, trattato in precedenza, è che il PAC consente agli investitori di utilizzare solo una piccola quantità di denaro, in modo da non sentire gli effetti l’impegno una tantum di una grossa somma. Il terzo vantaggio è definito una delle basi fondamentali dei piani di accumulo. Poiché si sta utilizzando il cosiddetto DCA (Dollar-Cost Averaging), nell’investimento c’è pochissima emozione coinvolta, uno dei punti deboli della maggior parte degli investitori non istituzionali. Ciò riduce parte del rischio e dell’incertezza che si potrebbe sperimentare con altri investimenti come azioni e obbligazioni. Inoltre, poiché si richiede un importo fisso a intervalli regolari, l’investitore inizia anche a implementare nella sua vita una certa disciplina finanziaria.

Se si opta per gli ETF come veicolo di investimento, a questi vantaggi intrinsechi nei PAC se ne aggiungono altri.

“In primis la diversificazione, in quanto il capitale è esposto a diversi mercati e settori, aumentando le potenzialità di rendimento e distribuendo il rischio. In secondo luogo quello dei costi di gestione, mediamente 10 volte inferiori rispetto ai fondi attivi tradizionalmente proposti dalle banche”, aggiunge Saldutti. “L’evoluzione tecnologica ha di fatto abbattuto quelle barriere che rendevano il mondo degli investimenti riservato solo a detentori di grandi patrimoni. Le piattaforme digitali permettono di investire in azioni, ETF, fondi e crypto anche attraverso piani di accumulo con cui è possibile accantonare anche solo pochi euro al mese con grande attenzione ai costi di esecuzione, ridotti al minimo”.

Svantaggi dei PAC

Sebbene il piano di accumulo possa aiutare un investitore a mantenere un programma di risparmio costante, questa strategia può avere alcuni svantaggi. In primo luogo, questo approccio richiede un impegno a lungo termine, che può andare in media dai 10 ai 25 anni. C’è il rischio, quindi, che i piccoli investitori non riescano a mantenere la disciplina dei pagamenti fissi nel tempo e abbandonino il PAC.

Il secondo svantaggio è che i piani di accumulo possono avere un costo di avviamento elevato. Infatti, le commissioni per la creazione e formazione di un PAC possono coprire fino alla metà dei primi 12 mesi di investimenti. Inoltre, si sottolinea che gli investitori dovrebbero anche prestare attenzione alle commissioni occulte dei fondi comuni di investimento e alle commissioni di custodia e di servizio, se applicate.


Vantaggi Svantaggi
Minimo intervento una volta avviato Impegno a lungo termine
Utilizzo di piccole quantità regolarmente Costo di avviamento elevato
Poco spazio ad errori “emozionali” Rischio di non disciplina
Implementazione disciplina finanziaria Possibili commissioni occulte

Quando iniziare un piano di accumulo?

La decisione su quando iniziare un piano di accumulo è influenzata dalla situazione individuale, dagli obiettivi finanziari e dalla capacità di risparmio, ma secondo Saldutti, prima si inizia e maggiori saranno le opportunità di rendimento.

“L’investimento a lungo termine beneficia enormemente dell’effetto della capitalizzazione composta che trasforma anche piccoli importi investiti regolarmente in una somma considerevole nel tempo.

Aumentare l’orizzonte temporale, a parità di rendimento, mi permette di ridurre enormemente il capitale versato per raggiungere un determinato obiettivo. Per fare un esempio concreto, se volessi investire per raggiungere un obiettivo di 150.000€, con un rendimento netto previsto del 7.5% dovrei investire 279€ al mese per raggiungerlo in 20 anni, 117€ per 30 anni e solo 53€ per 40 anni.

Altro esempio interessante, se iniziassi con 0€ e investissi 150€ al mese per 30 anni con un rendimento atteso del 7,5%, accumulerei un capitale finale di 186.119€; se ne investissi 1.000€ al mese per soli 10 anni, otterrei un capitale finale di 169.765€.

Questo perché, nonostante l’investimento mensile del primo caso sia nettamente inferiore, il tempo maggiore trascorso sul mercato consente di ottenere un rendimento superiore.

Iniziare da giovani, quindi, offre un vantaggio temporale significativo, ma anche chi inizia più tardi può trarre vantaggio dai piani di accumulo, mirando a costruire un capitale per la pensione o per progetti di medio-lungo termine”.

Meglio un piano di accumulo o il fondo pensione?

La scelta tra un piano di accumulo e un fondo pensione dipende dalle proprie esigenze e dalla propria situazione finanziaria. Entrambi sono strumenti di risparmio, ma hanno scopi e caratteristiche diverse. Il fondo pensione è progettato per fornire un reddito supplementare in pensione, mentre il PAC è più flessibile e consente di risparmiare per obiettivi specifici nel tempo. I fondi pensione offrono vantaggi fiscali e possono essere ideali per coloro che hanno già un certo livello di stabilità finanziaria e vogliono ottimizzare le proprie tasse. Tuttavia, il PAC offre maggiore flessibilità e possibilità di scelta degli strumenti di investimento. Se si ha bisogno di accedere ai propri risparmi prima della pensione o si desidera una maggiore libertà di gestione degli investimenti, il PAC potrebbe essere la scelta migliore.

Conclusioni

Il piano di accumulo si presenta come un metodo di investimento flessibile e accessibile che consente agli investitori di contribuire gradualmente al proprio risparmio nel tempo. Attraverso versamenti periodici, è possibile beneficiare della gestione professionale di società specializzate e sfruttare le fluttuazioni dei mercati finanziari per ottenere un costo medio di acquisto più favorevole nel tempo. Esistono diversi tipi di PAC che offrono opzioni flessibili per soddisfare le esigenze finanziarie di ciascun individuo, dai PAC su ETF ai PAC per il risparmio pensionistico. Consultare un consulente finanziario può essere utile per prendere decisioni informate e personalizzate in base alle proprie circostanze individuali.

Domande frequenti

Qual è il piano di accumulo più conveniente?

Il piano di accumulo più conveniente dipende dalle esigenze e dalla situazione finanziaria di ciascun individuo. È importante valutare i costi, i rendimenti attesi e la flessibilità offerta da ciascuna opzione prima di prendere una decisione.

Dove conviene fare un piano di accumulo?

Puoi fare un piano di accumulo presso banche, società di gestione del risparmio, piattaforme online o tramite consulenti finanziari, scegliendo in base alle tue preferenze e esigenze finanziarie.

Quanto dura un piano di accumulo?

La durata di un piano di accumulo può variare notevolmente a seconda degli obiettivi finanziari e delle circostanze individuali. In genere i piani di accumulo sono progettati per essere a lungo termine, spesso con un investimento che può durare qualche anno a decenni, mantenendo la flessibilità di adattamento nel tempo.

Quando conviene un piano di accumulo?

Un piano di accumulo conviene quando si desidera investire regolarmente nel tempo senza disporre di grandi capitali iniziali, riducendo i rischi attraverso il Dollar-Cost Averaging per creare o aumentare il proprio patrimonio nel lungo periodo. ​​

Come spiega Alessandro Saldutti (Scalable Capital), “È anche importante sottolineare che i piani di accumulo attenuano le incertezze su quando investire, rendendo meno rilevanti le fluttuazioni di mercato o le tensioni geopolitiche. Infatti, iniziare un piano di accumulo risulta particolarmente vantaggioso durante fasi di calo dei mercati, consentendo di acquistare a prezzi più vantaggiosi e beneficiando nel lungo termine”.

Quanto costa aprire un piano di accumulo?

I costi di un piano di accumulo dipendono dai fondi comuni di investimento o SICAV scelti e possono includere commissioni di sottoscrizione iniziali e costi ricorrenti legati alla gestione del fondo e agli investimenti sottostanti. Questi costi possono essere fissi o legati all’operazione di investimento e disinvestimento.

Quanto sono tassati i PAC?

I PAC sono tassati sulle plusvalenze al momento del disinvestimento, con aliquote che dipendono dal tipo di investimento e dalla durata della detenzione. Ad esempio, in Italia, le aliquote possono variare dal 26% per azioni al 12,5% per obbligazioni, a seconda della durata della detenzione. Per una valutazione precisa è bene consultare un consulente fiscale.

Quando conviene disinvestire un PAC?

Convengono disinvestire un PAC quando si raggiungono gli obiettivi finanziari prefissati o quando si verificano forti correzioni di mercato, che possono offrire opportunità di acquisto vantaggiose.

Qual è la differenza tra ETF e PAC?

Un ETF (acronimo di Exchange Traded Fund) è un fondo negoziato in borsa che segue un indice, mentre un PAC (acronimo di piano di accumulo del capitale) è un metodo di investimento che coinvolge versamenti regolari di denaro per acquistare strumenti finanziari nel tempo.

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