Cosa sono i fondi comuni di investimento

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Pubblicato: 14/11/2023, 12:47 pm

Alberto Riva
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I fondi comuni di investimento raccolgono capitale da una platea di investitori e costruiscono un portafoglio di azioni, obbligazioni o altri titoli mobiliari, gestito da una cosiddetta società di gestione del risparmio o SGR. I fondi comuni di investimento sono un’ottima forma di diversificazione e sono gestiti in maniera professionale, cosa che li rende una buona scelta per la maggior parte degli investitori normali.

In questa guida spieghiamo cosa sono, come funzionano e come scegliere i migliori per investire.

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Cosa sono i fondi comuni di investimento

I fondi comuni vendono quote agli investitori e investono i proventi in titoli come azioni, obbligazioni e derivati. L’insieme delle partecipazioni, che può comprendere centinaia di titoli, costituisce il portafoglio del fondo comune.

La scelta delle azioni e obbligazioni che faranno parte del portafoglio è affidata a professionisti del mercato, i gestori dei fondi, che dedicano gran parte del loro lavoro a questa attività fondamentale. Si tratta di un lavoro impegnativo che richiede esperienza e molte ricerche. I fondi comuni di investimento mettono l’esperienza e la professionalità dei gestori a disposizione degli investitori, a fronte di una commissione ragionevole.

Dell’universo dei fondi comuni in Italia fanno parte anche i fondi pensione, che sono gli strumenti attraverso i quali molti lavoratori dipendenti hanno accesso alla pensione integrativa o complementare, cioè quella che riceveranno in aggiunta alla pensione derivante dai contributi obbligatori per legge.

Secondo un’indagine della Consob, l’autorità di mercato italiana, nel 2022 il 29% degli investitori italiani possedeva fondi comuni. Quanto ai fondi pensione, i dati della Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (Covip) dicono che a fine 2022 erano 9,2 milioni gli iscritti alla previdenza complementare, ovvero il 36,2% della forza lavoro italiana.

Fondi comuni e diversificazione

I fondi comuni di investimento sono utilizzati sia dagli investitori principianti che da quelli professionisti per perseguire obiettivi a lungo termine. Rispetto ad altre opzioni di investimento, i fondi comuni offrono una via facile alla diversificazione.

Si può certamente decidere di acquistare singole azioni e costruire da sé un portafoglio diversificato. Tuttavia, per farlo sarebbe necessario acquistare i titoli di decine di società, controllarne l’andamento e modificare regolarmente le proprie partecipazioni per stare al passo con i cambiamenti del mercato.

Acquistando quote di un fondo comune, invece, si investe contemporaneamente in molte aziende e diversi settori di attività. Questa quota di un fondo conferisce la proprietà di una parte del portafoglio complessivo del fondo.

Ad esempio, se un fondo comune possiede 100 azioni e vi investi 1.000 euro, possiedi circa 10 euro di ogni azione, senza contare i costi.

Come funzionano i fondi comuni d’investimento?

Ogni quota di un fondo comune rappresenta la proprietà parziale di un investitore nel fondo. I profitti o le perdite registrati dal fondo vengono ripartiti tra tutti gli investitori nel fondo stesso.

Un fondo comune può guadagnare dividendi e interessi dalle sue partecipazioni. A seconda del fondo, il gestore può decidere di reinvestire gli utili o di distribuirli agli investitori. Eventuali perdite sarebbero similmente ripartite tra gli investitori.

Le scelte fatte dagli altri investitori possono influenzare l’andamento del fondo. Se i detentori di un fondo comune decidono di vendere le loro quote, il gestore del fondo potrebbe dover liquidare alcune delle partecipazioni del fondo per rifondere il capitale. Se un numero sufficiente di investitori vende nello stesso momento, il fondo può subire delle perdite.

I fondi comuni di investimento si differenziano da altri titoli anche per quanto riguarda le commissioni, lo stile di gestione e il valore patrimoniale netto.

Fondi comuni e valore dell’attivo netto (NAV)

Il valore dell’attivo netto (in inglese net asset value, abbreviato NAV) rappresenta il totale delle attività di un fondo comune – l’ammontare del valore dei titoli presenti nel portafoglio del fondo più la liquidità, meno le passività o i debiti – diviso per il numero di quote del fondo in circolazione.

A differenza delle singole azioni, i cui prezzi possono fluttuare di minuto in minuto, il NAV dei fondi comuni di investimento viene calcolato solo una volta al giorno, alla fine di ogni sessione di trading alla chiusura del mercato.

Il NAV può anche essere indicato come il prezzo di chiusura del fondo perché tutti gli ordini di acquisto e vendita di azioni di un fondo comune vengono eseguiti al prezzo determinato alla fine della giornata di negoziazione.

Costi dei fondi comuni

I fondi comuni di investimento applicano delle commissioni che possono avere un impatto notevole sul rendimento del tuo investimento. In genere ci sono quattro tipi di commissioni:

  • Commissioni d’ingresso. Vengono versate nel momento in cui si acquista una quota del fondo.
  • Commissioni d’uscita. Applicate da alcuni fondi nel momento in cui si vende una quota.
  • Commissioni di gestione. Addebitate per l’amministrazione del fondo.
  • Commissioni di performance. Sono calcolate in base ai risultati del fondo.

Ci sono poi fondi comuni di investimento cosiddetti no-load (“senza carico”), che non applicano commissioni d’ingresso o uscita.

Le commissioni di gestione sono la remunerazione per il lavoro svolto dai gestori del fondo, e sono espresse come percentuale annua del patrimonio gestito dal fondo. Secondo Banca d’Italia, che cita un rapporto dell’ESMA (European Securities & Markets Authority), i costi ricorrenti dei fondi comuni azionari italiani sono del 2% in media.

La gestione dei fondi comuni di investimento

I fondi comuni sono gestiti da professionisti che definiscono le strategie del fondo, effettuano le operazioni di mercato e monitorano la performance del fondo. Tuttavia, gli stili di gestione variano da fondo a fondo, e le scelte dei gestori hanno un impatto diretto sui rendimenti.

Esistono due tipi principali di stili di gestione dei fondi comuni: i fondi attivi e quelli passivi.

  • Gestione attiva. In un fondo comune gestito attivamente, un team di professionisti sceglie gli investimenti del fondo. Il loro obiettivo è quello di avere risultati migliori rispetto al mercato, negoziando attivamente i titoli. Per farlo si basano sulle loro ricerche e modelli di mercato, e sul loro giudizio professionale. I fondi a gestione attiva tendono a essere più costosi rispetto ai fondi passivi.
  • Gestione passiva. Mentre i fondi a gestione attiva mirano a sovraperformare il mercato, i fondi indicizzati a gestione passiva mirano a replicare l’andamento degli indici di mercato. I fondi passivi tendono ad avere costi operativi inferiori rispetto a quelli dei fondi a gestione attiva e hanno dimostrato di offrire rendimenti costanti.

La Financial Industry Regulatory Authority (FINRA) statunitense rileva che i fondi a gestione attiva possono avere risultati impressionanti nel breve termine, ma che la maggior parte di essi non riesce a sovraperformare il mercato nel lungo termine.

Fondi comuni di investimento ed ETF a confronto

Per gli investitori che desiderano costruire portafogli diversificati, i fondi comuni di investimento e i fondi negoziati in borsa (ETF) sono due opzioni particolarmente diffuse, poiché entrambe contengono portafogli di azioni o obbligazioni gestiti professionalmente.

Sia i fondi comuni che gli ETF sono meno rischiosi rispetto all’investimento in singoli titoli. Gli ETF tendono a richiedere un investimento minimo più basso, mentre i fondi comuni di investimento hanno una minore flessibilità di trading ma sono ottimi per chi vuole sfruttare gli investimenti automatici.

La differenza principale tra i fondi comuni e gli ETF sta nella modalità di negoziazione. I fondi comuni di investimento hanno una minore flessibilità di negoziazione poiché vengono acquistati e venduti attraverso i broker alla fine della giornata di negoziazione. Al contrario, gli ETF possono essere acquistati e venduti durante tutta la giornata nelle borse valori.

Come investire in fondi comuni di investimento

Se partecipi a un fondo pensione, hai già accesso a dei fondi comuni di investimento.

In caso contrario, puoi aprire un conto di intermediazione e acquistare quote di fondi comuni di investimento. Ma come si fa a decidere in quali fondi comuni di investimento investire? Ecco cosa devi sapere.

Come scegliere un fondo comune di investimento

Quando si confrontano i fondi comuni di investimento, ci sono diversi fattori chiave da considerare, come gli obiettivi di investimento, lo stile di gestione e le commissioni.

  • Obiettivi di investimento. L’obiettivo di investimento è ciò che il fondo cerca di raggiungere. Ad esempio, alcuni fondi mirano a generare reddito, mentre altri si concentrano sulla crescita o sulla conservazione del capitale.
  • Stile di gestione. Esistono due tipi principali di fondi comuni di investimento: quelli a gestione attiva e quelli a gestione passiva. In un fondo a gestione attiva, un team di professionisti gestisce attivamente il fondo acquistando e vendendo titoli. Un fondo passivo cerca di seguire un indice, come ad esempio l’FTSE MIB.
  • Commissioni. Tutti i fondi comuni di investimento applicano delle commissioni che servono a coprire i costi di gestione e amministrazione del fondo. Tuttavia, le commissioni possono variare molto da un fondo all’altro.
  • Risultati passati. I risultati passati di un fondo comune non danno certezza del successo futuro, ma possono darti un’idea di come il fondo si sia comportato nel tempo rispetto agli indici di mercato.

Tutte queste informazioni devono far parte del prospetto informativo del fondo. Puoi trovare il prospetto di ogni fondo sul sito web della società, oppure puoi cercare il prospetto nel database sui fondi comuni di Borsa Italiana.

Quanto rendono i fondi comuni di investimento?

Secondo dati riportati dal Sole 24 Ore, nel primo trimestre del 2023 i fondi collocati da 30 grandi società di gestione del risparmio europee sono cresciuti del 3,3%. In Italia, i fondi collocati dalle 10 più grandi SGR hanno avuto un rendimento del 2,7%.

Rischi dei fondi comuni d’investimento

Benché si tratti di investimenti assai meno rischiosi dell’acquisto di singoli titoli, i fondi comuni non sono esenti da rischi. La Consob avverte i potenziali investitori di consultare il documento definito KIID (“Key Investor Information Document”) o KID. Questo documento, che deve essere consegnato per legge all’investitore, riporta tra gli altri dati un indicatore di rischio che va da 1 (minimo rischio) a 7 (massimo rischio). In genere, i fondi che investono esclusivamente in azioni sono considerati a maggior rischio e quelli che investono in titoli di stato sono invece a minor rischio.

Tuttavia, come vedremo sotto, tali rischi sono notevolmente inferiori rispetto a quanto invece può accadere nel caso di investimenti in singole azioni e obbligazioni.

I fondi comuni di investimento possono fallire?

Le società di gestione del risparmio (SGR) che gestiscono materialmente i fondi possono fallire, ma i fondi stessi non fanno parte del loro patrimonio. In caso di fallimento della SGR, i creditori di quest’ultima non possono quindi rivalersi verso il fondo, le cui quote sono depositate presso un istituto di credito terzo.

Nel peggiore dei casi, le attività del fondo verrebbero liquidate e i ricavi, derivanti dalla vendita dei titoli del fondo, sarebbero distribuiti agli investitori in ragione delle quote detenute.

Cosa fare se i fondi comuni di investimento sono in perdita?

Le perdite fanno parte della vita dei mercati finanziari. Tuttavia, i fondi comuni d’investimento sono uno dei modi più sicuri di affrontare i momenti di ribasso, e anche le crisi, scommettendo sul lungo termine.

La Consob, che in quanto autorità di mercato è imparziale, suggerisce di evitare alcuni errori in risposta alle perdite. Si tratta di consigli che valgono per gli investitori in fondi comuni quanto per quelli in altre forme di investimento più rischiose. Questi consigli si possono riassumere nel non farsi prendere dal panico, ragionare nel lungo termine e infine rivolgersi agli esperti come i consulenti finanziari prima di prendere decisioni.

Nel caso dei fondi comuni d’investimento va anche messa in conto la possibilità di dover pagare una commissione d’uscita nel momento in cui si vendono le quote.

Ciò detto, ogni investitore ha esigenze individuali che giocano una parte importante nella decisione di restare o di vendere le proprie quote in un fondo comune. Per esempio, un bisogno improvviso di liquidità potrebbe far propendere verso la vendita o comunque un aggiustamento del portafoglio.

Domande frequenti

Come vengono tassati i fondi comuni di investimento?

Quando si vende una quota di fondo comune realizzando una plusvalenza, si tratta di un reddito da capitale, tassato al 26%. Questa tassazione si applica nel momento in cui viene realizzato il guadagno.

I fondi comuni d’investimento vanno dichiarati nel 730?

Il guadagno ottenuto vendendo quote di fondi comuni è sì tassato come reddito da capitale, ma non va dichiarato nel modello 730 perché viene tassato direttamente dalla SGR.

Quanti fondi comuni di investimento dovrei avere?

Non c’è una risposta giusta alla domanda sul numero di fondi comuni di investimento in cui investire. Si può investire in un solo fondo comune di mercato, o in quanti si vuole.

In generale, cerca di diversificare i fondi. Ad esempio, invece di investire in più fondi a grande capitalizzazione – il che potrebbe comportare una ridondanza nel tuo portafoglio – investi in un fondo a grande capitalizzazione, uno a media capitalizzazione e uno a piccola capitalizzazione. Potresti anche investire in un fondo comune internazionale e in uno focalizzato solo su titoli italiani.

Qual è il fondo comune migliore?

Il fondo comune migliore dipende dai tuoi obiettivi di investimento e dalla tua tolleranza al rischio. Un consulente finanziario può aiutarti a trovare i fondi comuni di investimento più adatti ai tuoi obiettivi.

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