Sharpe ratio (indice di Sharpe): cos’è e come si calcola

Collaboratore,  Autore

Pubblicato: 09/11/2023, 10:26 am

Giulia Adonopoulos
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Gli investimenti possono essere valutati solo in base ai loro rendimenti previsti, tuttavia si può comprendere meglio la bontà dell’investimento quando si considera il grado di rischio assunto con un singolo titolo o con l’intero portafoglio per ottenere quel rendimento. Ecco cosa significa rendimento corretto per il rischio.

Si tratta di un modo di misurare la performance di un investimento che tiene conto del rischio, e in particolare del rischio aggiuntivo necessario per ottenere guadagni maggiori.

Lo Sharpe ratio è una misura della performance del portafoglio titoli. Vediamo insieme come funziona, perché è utile e la formula per calcolarlo.

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Cos’è lo Sharpe ratio: definizione e significato

Lo Sharpe ratio (in italiano indice di Sharpe) prende il nome da William Sharpe, economista statunitense premio Nobel per l’economia 1990 che lo ha introdotto. Viene definito come l’indicatore che misura l’extra rendimento rispetto al tasso risk-free realizzato da un portafoglio o da un fondo per unità di rischio complessivo sopportato.

In parole semplici, l’indice di Sharpe è una metrica che misura la relazione tra il rendimento di un investimento e il suo livello di rischio. Esprime matematicamente che rendimenti più elevati in un periodo di tempo specificato potrebbero non indicare necessariamente capacità di investimento superiori, ma essere il risultato di un aumento della volatilità e del rischio.

In sostanza, lo Sharpe ratio ti dice se i rendimenti su un investimento valgono il rischio che hai corso per ottenerli. Uno Sharpe ratio più alto indica che l’investimento ha generato un rendimento maggiore rispetto al rischio assunto.

Confrontando il rendimento di un investimento con il rischio aggiuntivo ad esso associato al di sopra di un asset privo di rischio (tipicamente un BOT o un BTP), lo Sharpe ratio fornisce agli investitori un quadro chiaro per capire se i rendimenti più elevati li ricompensano adeguatamente per l’assunzione di un rischio extra.

Come funziona lo Sharpe Ratio

Chi decide di investire soldi in genere ha due obiettivi contrastanti. In primo luogo, vuole sempre ottenere i massimi rendimenti possibili dai suoi investimenti. In secondo luogo, mira a ridurre al minimo il rischio, in altre parole vuole avere le minori probabilità possibili di perdere denaro.

Come abbiamo visto, lo Sharpe ratio fornisce agli investitori un valore che indica i loro rendimenti corretti per il rischio. Può essere utilizzato per valutare le performance passate o le performance future attese, ma in entrambi i casi questo indice finanziario chiave aiuta l’investitore a capire se i rendimenti sono dovuti a decisioni intelligenti o semplicemente all’assunzione di un rischio eccessivo. In quest’ultimo caso, l’investitore potrebbe perdere più di quanto gli convenga quando le condizioni di mercato cambiano.

Lo Sharpe ratio si calcola determinando il rendimento in eccesso di un asset o di un fondo per un determinato periodo di tempo. Questo valore viene diviso per la deviazione standard del portafoglio, che è una misura della sua volatilità. Di seguito vediamo nel dettaglio la formula matematica per calcolare lo Sharpe ratio.

Sharpe ratio: formula per il calcolo

Per calcolare lo Sharpe ratio, bisogna utilizzare la seguente formula:

Sharpe Ratio = (Rp – Rf) / Deviazione standard

Rp è il rendimento atteso (o il rendimento effettivo per i dati storici) dell’asset o del portafoglio che si sta misurando.

Rf è il tasso privo di rischio, che spesso è un BTP a breve scadenza.

Tuttavia, alcuni analisti suggeriscono che il titolo del Tesoro utilizzato debba avere una durata simile a quella dell’investimento.

La deviazione standard è una misura del rischio basata sulla volatilità. A parità di condizioni, minore è la deviazione standard, minore è il rischio e maggiore è lo Sharpe ratio. Al contrario, maggiore è la deviazione standard, maggiore è il rischio e minore è lo Sharpe ratio.

Il “premio” per il rischio di mercato è rappresentato dalla parte (Rp – Rf) della formula. Si tratta dell’eccesso di rendimento rispetto al tasso privo di rischio.

L’indice dovrebbe fornire una visione chiara della relazione tra rischio e rendimento, illustrando quanto rendimento in eccesso si riceve per il rischio aggiuntivo. Più alto è il valore dell’indice, maggiore è il rendimento dell’investimento rispetto al rischio assunto con un’attività o un portafoglio.

Un esempio di Sharpe ratio

Consideriamo due portafogli:

Si prevede che il Portafoglio A renda il 14% nei prossimi 12 mesi, mentre il Portafoglio B dovrebbe fornire un rendimento dell’11% nello stesso periodo. Senza considerare il rischio, il Portafoglio A è chiaramente la scelta migliore sulla base dei soli rendimenti.

Ma che dire del rischio? È qui che lo Sharpe ratio fornisce una visione più olistica dei tuoi investimenti. In questo esempio, il Portafoglio A ha una deviazione standard dell’8% (rischio più alto) e il Portafoglio B ha una deviazione standard del 4% (rischio più basso). Il tasso risk-free è pari al 3%, all’incirca la cedola di un BTP a medio-lungo termine come il BTP 2030.

Calcoliamo ora lo Sharpe ratio per ciascuno.

Portafoglio A: (14 – 3) / 8 = Sharpe ratio 1,38
Portafoglio B: (11 – 3) / 4 = Sharpe ratio 2

Data la maggiore volatilità presente nel Portafoglio A, il suo Sharpe ratio è inferiore a quello del Portafoglio B. Questo ci dice che con uno Sharpe ratio di 2, il Portafoglio B offre un rendimento superiore su base corretta per il rischio.

In generale, uno Sharpe ratio compreso tra 1 e 2 è considerato buono; tra 2 e 3 è molto buono, superiore a 3 è eccellente.

I limiti delll'indice di Sharpe

È importante notare che lo Sharpe ratio presuppone che i rendimenti medi di un investimento siano normalmente disposti su una curva. In una distribuzione normale, la maggior parte dei rendimenti è raggruppata in modo simmetrico intorno alla parte media e i rendimenti meno numerosi sono distribuiti alle estremità della curva.

Ma purtroppo una distribuzione del genere non rispecchia il mondo reale dei mercati finanziari.

Nel breve periodo, i rendimenti degli investimenti non seguono una distribuzione normale. La volatilità del mercato può essere più o meno elevata, mentre la distribuzione dei rendimenti su una curva si raggruppa vicino alle estremità. Ciò può rendere la deviazione standard una misura del rischio meno efficace.

Quando la deviazione standard non riesce a rappresentare con precisione il rischio assunto, il risultato può essere uno Sharpe ratio più alto o più basso del dovuto.

C’è poi la leva finanziaria, ovvero l’indebitamento che un investitore assume per aumentare il rendimento potenziale di un investimento. L’uso della leva finanziaria aumenta i rischi di perdita dell’investimento. Se la deviazione standard aumenta in modo troppo significativo, lo Sharpe ratio diminuirà drasticamente e l’entità di qualsiasi perdita sarà significativamente amplificata, con la possibilità di far scattare una richiesta di margini per l’investitore.

In sintesi

Lo Sharpe ratio è ampiamente utilizzato dagli investitori per valutare la performance degli investimenti. Parte della sua popolarità si basa sulla facilità di calcolo e di interpretazione del valore. Molti fondi comuni di investimento, ad esempio, pubblicano lo Sharpe ratio del portafoglio come parte degli aggiornamenti trimestrali e annuali sulle performance distribuiti ai clienti.

Anche se i dettagli del calcolo dei rendimenti attesi e della deviazione standard sono piuttosto complessi, qualsiasi investitore è in grado di capire che quanto più alto è lo Sharpe ratio, tanto più interessante è il rendimento rispetto al rischio assunto, e quindi tanto più interessante è l’investimento.

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