Piano di accumulo da 100 euro al mese: guida completa

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Pubblicato: 15/04/2024, 04:27 pm

Giulia Adonopoulos
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I piani di accumulo di capitale, noti anche con l’acronimo PAC, sono una forma di investimento caratterizzata dal versamento periodico di piccole somme, come ad esempio 100 euro al mese.

Quella di investire tramite un piano di accumulo è un’opzione che può essere molto interessante soprattutto per chi, come vedremo, non dispone di somme elevate e preferisce adottare un approccio di medio o di lungo periodo. I PAC presentano, poi, dei vantaggi che li rendono allettanti anche per altri profili di investitori.

Nel corso di questa guida andremo a chiarire questi e altri aspetti: quanto si può guadagnare, le diverse tipologie di PAC che è possibile acquistare, i vantaggi e gli svantaggi di questa forma di investimento.

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Cos'è un Piano di Accumulo (PAC) da 100 euro al mese?

I piani di accumulo di capitale, anche detti PAC, sono una particolare tipologia di investimento che consiste nell’acquisto di strumenti finanziari con versamenti periodici di capitale con l’obiettivo di generare rendimenti. Rientrano, dunque, all’interno della categoria degli investimenti di lungo termine.

Generalmente i PAC si compongono di azioni, obbligazioni oppure ETF e fondi comuni di investimento.

Si possono versare, a intervalli regolari, varie somme di denaro. Un PAC da 100 euro al mese, ad esempio, costituisce un’ottima opzione in quanto si tratta di una cifra realistica e accessibile alla gran parte degli investitori e che consente comunque di generare dei buoni rendimenti sul lungo termine.

Come fare un PAC da 100 euro al mese

Fare un PAC di per sé non è un’operazione difficile. Chi vuole fare un PAC da 100 euro al mese, ad esempio, può rivolgersi alla propria banca o a un consulente finanziario. Tuttavia esistono anche altre opzioni, che si caratterizzano per un maggior margine di autonomia. Si può procedere con un broker online o anche usufruire di un robo-advisor, che consentirà di automatizzare il processo di creazione e investimento.

Ma prima di decidere come fare un PAC da 100 euro al mese è fondamentale prendere in considerazione alcuni fattori, la cui analisi ci consente di determinare la tipologia di strumento con cui si desidera operare.

Il primo è la propria tolleranza al rischio: a seconda del grado di rischio che si è disposti ad assumersi, esistono opzioni diverse. Un fattore collegato è l’orizzonte temporale. Chi ha obiettivi più a lungo termine solitamente è disposto ad assumersi rischi maggiori, certo che riuscirà a recuperare le perdite sul lungo periodo. Chi, al contrario, ha un orizzonte temporale più ridotto tende ad adottare una strategia conservativa.

Sulla base di queste due fattori si decidono, poi, gli strumenti finanziari che costituiranno il PAC. Nell’operazione di confronto tra i diversi prodotti sarà necessario guardare, oltre ai profili di rischio, anche ai rendimenti storici e alle commissioni di gestione.

Una volta costituito il PAC, è importante monitorare la situazione, apportando ad esempio degli aggiustamenti contestualmente all’evolversi della situazione di mercato.

Volendo fare un esempio che tenga in considerazione solo ed esclusivamente il guadagno lordo, quindi senza tasse, commissioni e altri fattori variabili, assumendo un rendimento medio del 5% annuo, con un versamento di 100 euro al mese, avremo ottenuto un capitale pari a:

  • 6.862 euro dopo 5 anni;
  • 15.125 euro dopo 10 anni;
  • 36.150 euro in 20 anni.

Quali sono i migliori PAC con 100 euro al mese?

A questa domanda, come vedremo, non c’è una risposta valida in assoluto. Partiamo col dire che esistono varie tipologie di PAC. Si distinguono l’una dall’altra per gli strumenti che li costituiscono oppure per altri fattori, come ad esempio il settore dell’economia su cui investono o profili di tipo etico.

A ogni tipologia si associano diversi vantaggi e svantaggi.

Vediamo i principali:

  • PAC azionario: i PAC azionari sono quei PAC che investono principalmente in azioni di società quotate. L’investimento in azioni si caratterizza per rendimenti potenziali più elevati, e quindi un maggiore margine di guadagno, ma allo stesso tempo una volatilità più alta e maggiori rischi di perdita del capitale investito. Leggi anche: Rischio e volatilità, differenze e come gestirli.
  • PAC obbligazionario: si tratta di piani di accumulo che si concentrano su obbligazioni governative (titoli di Stato) o societarie. Generalmente, i rendimenti rispetto ai PAC azionari sono ridotti, tuttavia sono meno rischiosi. Si sposano dunque con profili improntati alla prudenza.
  • PAC bilanciati: combinano azioni e obbligazioni, per offrire un mix tra rischi e rendimenti. A seconda del PAC che si va ad analizzare potremmo trovare un’esposizione maggiore verso strumenti azionari od obbligazionari, quindi una diversa combinazione tra rischi e rendimenti.
  • PAC di fondi indicizzati o ETF: si tratta di PAC che investono in fondi indicizzati o ETF. Questi replicano la performance di un indice specifico, offrendo dunque un alto grado di diversificazione, a fronte di rendimenti potenziali che sono generalmente ridotti rispetto ai PAC azionari ma maggiori rispetto a quelli obbligazionari.
  • PAC settoriali: strumenti che, attraverso strumenti obbligazionari, azionari, ETF o una commistione fra questi, mirano a investire su specifici settori dell’economia: tecnologia, sanità, energia e via dicendo.
  • PAC sostenibili o ESG: si tratta di PAC che si concentrano su investimenti che rispettano criteri ambientali, sociali e di governance. Attraverso il rispetto dei criteri ESG l’obiettivo è quello di bilanciare la necessità di ottenere rendimenti finanziari con istanze di tipo etico.

Quindi, come risulterà chiaro dagli esempi che abbiamo fatto, esistono varie forme di piano di accumulo. Ognuna di queste risponde ad esigenze e bisogni specifici. Alla domanda “qual è il migliore piano di accumulo da 100 euro al mese?” non c’è, dunque, una risposta univoca. Non esiste il migliore strumento in assoluto, ma piuttosto quello che si adatta maggiormente alle specifiche esigenze.

Ad esempio, un giovane professionista che ha appena cominciato a navigare nel mondo degli investimenti può avere un arco temporale tendenzialmente lungo e una propensione al rischio più elevata. Potrebbe dunque preferire PAC di fondi indicizzati o ETF a cui si può associare una strategia di diversificazione fra vari settori e aree di mercato.  All’occorrenza, può valutare anche degli aggiustamenti in corso d’opera con dei robo-advisor.

Una coppia che invece volesse mettere da parte dei soldi per l’educazione dei propri figli potrebbe optare per un piano di accumulo da 100 euro al mese più bilanciato, con un mix di obbligazioni e azioni, valutando l’opportunità di aumentare l’investimento al cambiare delle esigenze e delle circostanze di vita.

Per un pensionato potrebbe essere più opportuno optare per un PAC obbligazionario, investendo in obbligazioni governative e corporate con sicurezza elevata, preferendo la stabilità offerta da un investimento sicuro rispetto a rendimenti elevati ma più rischiosi.

Ovviamente questi sono solo degli esempi. Per indicazioni precise sulla propria situazione finanziaria è sempre opportuno farsi assistere da un consulente finanziario in grado di suggerire in base ai fattori specifici la migliore strategia attuabile.

Vantaggi del Piano di Accumulo con 100 euro al mese

Investire in un piano di accumulo con 100 euro al mese presenta diversi vantaggi.

In primis si tratta di uno strumento flessibile e adatto alla maggior parte degli investitori. Con i PAC si può cominciare a investire con cifre relativamente ridotte – anche 100 euro al mese – e non è richiesto, in linea di massima, un elevato livello di conoscenza degli strumenti finanziari e delle strategie di investimento. Dopo avere impostato lo strumento, è sufficiente tenere monitorato l’investimento; il meccanismo di prelievo e investimento negli asset è automatico.

Inoltre, un PAC consente praticamente a quasi tutti di approcciarsi al mondo degli investimenti; anche se non disponi immediatamente di grandi cifre, puoi contare su un approccio graduale per la costruzione di un profilo di investimento in grado di garantire, col tempo, dei rendimenti. Molti PAC consentono anche di modificare col tempo l’importo del proprio investimento.

Quindi, al mutare delle condizioni di mercato e delle tue condizioni personali, se dovessi constatare che conviene investire una cifra maggiore o minore, puoi generalmente modificare l’importo senza costi e penali.

Quando si investe con un PAC si sfruttano, inoltre, i vantaggi che si ricollegano all’operare  con una strategia di Dollar-cost averaging (DCA). Investire un importo di denaro fisso, come ad esempio 100 euro, ad intervalli regolari, consente di ridurre i rischi che si ricollegano alla naturale volatilità del mercato. Quando il mercato subisce grosse variazioni al rialzo e/o al ribasso si corre infatti il rischio di investire grosse quantità di denaro in momenti inopportuni. Se si investe un importo fisso regolare, si evita il rischio di dovere prevedere il momento migliore per entrare nel mercato minimizzando il fattore emotività e, di conseguenza, il rischio di fare scelte azzardate.

I PAC sono, insomma, un ottimo modo per cominciare a investire grazie alle basse barriere di ingresso sia in termini strettamente finanziari che sotto il profilo della conoscenza del mondo degli investimenti. Si tratta di uno strumento flessibile e che si adatta, a seconda della composizione, a molteplici esigenze, e uno dei modi per investire 10.000 euro e ottenere quindi preziosi rendimenti.

Cosa considerare prima di iniziare un PAC da 100 euro al mese

Abbiamo visto quali sono i vantaggi dell’investimento in un piano di accumulo da 100 euro al mese. Tuttavia, prima di cimentarsi nell’investimento, ci sono alcuni aspetti da tenere in considerazione, sia soggettivi che oggettivi.

In primo luogo, l’investimento in PAC è un investimento di lungo periodo. Questo, se da un lato può costituire un ulteriore vantaggio consentendo di sfruttare l’effetto dell’interesse composto e gli altri vantaggi associati ad una strategia di Dollar-cost averaging che abbiamo visto, dall’altro lato potrebbe rappresentare un limite per gli investitori meno disciplinati.

Quindi, prima di iniziare un PAC da 100 euro al mese, è importante valutare in modo accurato la propria prospettiva da un punto di vista finanziario. Il che implica prendere in considerazione aspetti come: l’obiettivo di investimento a lungo termine, l’orizzonte temporale, la tolleranza al rischio e la strategia di investimento. Fattori che, ovviamente, incideranno anche sulla tipologia di piano di accumulo che si sceglie.

Un secondo aspetto è quello dei costi e delle commissioni. Fattore, questo, da non sottovalutare, sia perché i costi possono essere elevati, erodendo quindi i rendimenti dei primi mesi, sia poi perché potrebbero esserci costi di gestione occulti. Sono da mettere in conto, nel calcolo dei rendimenti, anche gli aspetti di natura tributaria e fiscale, che variano a seconda della giurisdizione di riferimento.. In Italia, in particolare, la tassa sui redditi da capitale, compresi dunque i proventi da PAC, è fissata al 26%, sebbene esistano eccezioni per alcune tipologie di strumenti finanziari come ad esempio i BTP, BOT, CCTeu, per cui è prevista una tassazione ridotta del 12,5%.

Un’altra caratteristica da prendere in considerazione è l’affidabilità. Il consiglio è, da un lato, quello di scegliere PAC di istituzioni riconosciute, dall’altro poi di guardare lo storico dei rendimenti, per analizzare le performance passate.
Valuta, infine, anche la liquidità dello strumento, vale a dire la possibilità di accedere ai fondi laddove ve ne fosse la necessità.

Conclusioni

Investire in un PAC da 100 euro al mese è, in definitiva, un’opzione che può presentare dei vantaggi e rivelarsi adatta per tutti i profili di investimento, in modo particolare per chi ricerca uno strumento flessibile con cui investire e non dispone di somme di denaro da impiegare in modo immediato. L’analisi della propria situazione finanziaria risulterà essenziale per capire il migliore strumento con cui investire.

Domande frequenti

Quanto si guadagna con il piano di accumulo?

Il guadagno dipende sia dalla cifra investita che dalla performance degli strumenti che compongono il piano di accumulo. Ovviamente bisogna tenere in considerazione anche fattori come le commissioni e le tasse, oltre all’inflazione. Un quadro tanto complesso impedisce di dare una risposta assoluta. Un piano di accumulo di ETF potrebbe avere un rendimento medio compreso in una forbice fra il 4% e il 7%. Maggiore è la durata dell’investimento, più forte sarà l’effetto dell’interesse composto e quindi il guadagno finale.

Qual è il miglior piano di accumulo?

Non esiste un piano di accumulo migliore in senso assoluto, ma piuttosto solo quello che meglio si adatta alle proprie esigenze personali. A seconda del proprio profilo di rischio si potranno scegliere PAC azionari, obbligazionari, misti o composti da ETF. Se si presta attenzione ad aspetti sociali o etici la scelta migliore sono i PAC ESG, mentre se si è interessati a specifici settori dell’economia allora si potrà preferire un PAC tematico.

Quando chiudere un piano di accumulo?

Un piano di accumulo può essere chiuso quando si raggiunge il proprio obiettivo d’investimento, e quindi l’importo desiderato. Possono poi intervenire altri fattori che richiedono una chiusura anticipata del piano di accumulo, ad esempio il mutamento delle condizioni di mercato, il bisogno impellente di liquidità, la modificazione dei propri obiettivi di investimenti in corso d’opera e quindi la necessità di indirizzare il denaro verso strumenti differenti.

Quanto sono tassati i piani di accumulo?

La tassazione è sulle plusvalenze e varia a seconda della giurisdizione in cui ci si trova. In Italia l’aliquota sui capital gain è fissata al 26%, tuttavia ci sono delle eccezioni, in particolare la tassazione su BOT, BTP e CCTeu è ridotta al 12,5%. Quindi, nella determinazione dell’aliquota applicabile bisognerà guardare alla composizione del piano di accumulo.

Dove investire i primi 100 euro?

Un ottimo modo per investire i primi 100 euro è quello di scegliere un piano di accumulo di 100 euro la cui composizione si adatti alle proprie esigenze. Se si dispone di un’entrata mensile supplementare di 100 euro, i PAC consentono di entrare nel mondo degli investimenti e dei mercati finanziari in modo graduale, con investimenti automatici, ottenendo rendimenti soddisfacenti sul medio e sul lungo periodo.

Quanto costa disinvestire un piano di accumulo?

Il costo del disinvestimento dipende dalle condizioni stabilite con il broker o con l’istituto finanziario con cui si è acquistato il PAC. In alcuni casi potrebbe essere prevista una commissione di riscatto laddove si decida di vendere le quote entro un certo periodo di tempo. È possibile anche che siano previste delle vere e proprie penali che si associano al disinvestimento nonché dei costi di transazione.

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